Capitolo 5: La nascita degli eroi erranti.

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I due gruppi si ritrovarono faccia a faccia da entrambe le entrate del boschetto centrale della foresta, al centro di tutto questo c'era il fiore, Zuriel  era appollaiata su un tronco d'albero. Senza saperlo si erano tutti riuniti per lo stesso motivo "il Fiore della Notte". In modi diversi, avevano raggiunto lo stesso punto richiamati da Zuriel, la vedetta rossa che prese la parola iniziando un discorso telepatico con i presenti: "Benvenuti a tutti i presenti, per un motivo o per un altro tutti i presenti hanno risposto al' appello. Questo fiore è sbocciato e ora sta voi decidere cosa è meglio farci, facendo comunque attenzione, perché chi lo prenderà senza rispetto sarà ingoiato dalla foresta stessa". La vedetta rossa volse il sguardo verso Makeen per un attimo, i due si scambiarono gli sguardi, "Makeen, vieni pure avanti. Dimmi se ti fosse concessa la possibilità di cogliere questo fiore che cosa ci faresti?".

Makeen si avvicinò al centro dove era deposto il fiore e lo sfiorò dolcemente accarezzandogli i petali, "Questo fiore è importante per il mio compito, concedimi per favore oh dolce fiore di essere colto ed aiutarmi nella mia causa". Zuriel avvertì l'aura positiva di Makeen e sapendo quello che più avanti c'era in gioco annuì col capo, "La tua aura è positiva mastro Makeen, le tue intenzioni sono nobili, ti è concesso di cogliere il fiore".

Melite tirò un sospiro di sollievo tenendosi una mano sul petto, "Meno male che ne è degno".

Il gruppo dei "Carri Rossi" stava osservando la situazione, e tutti i suoi membri si resero conto che le loro motivazioni non erano poi così forti, infatti erano andati lì solo per raccogliere il fiore, senza un vero scopo preciso. Nessuno di loro era disposto a rischiare la vita. Artohorigus, preso dall'impazienza andò verso il fiore per coglierlo, sbottando: "Ma che cosa stiamo aspettando?? Prendiamoci il fiore!!". Melite, accorgendosi del gesto tirò una freccia in direzione di quest'ultimo intento a cogliere il fiore, lisciandogli la mano. Poi, con tono autoritario, disse: "Non hai il permesso di cogliere il fiore avventuriero, per quanto e tanta sia la tua impazienza pensa alla tua vita." Andrel si fece avanti e si inchino a Zuriel, prendendo parola: "Potente vedetta rossa, parlo a nome di tutti i Carri Rossi, dicendo di non essere degni noi di cogliere il fiore, perché non abbiamo nessuna vera motivazione a spingerci. Ci giudichi lei solo per quello che siamo e noi ci rimetteremo al suo giudizio.

La civetta magica in quel momento socchiuse gli occhi e si mise in pensiero, passarono circa due minuti e poi espose il suo giudizio: "Andrel, hai esposto una buon autogiudizio personale il vostro cuore non è malvagio, pieno di voglia di libertà e di vivere, siete giunti qui al richiamo della foresta per questo fiore, spinti dalla curiosità, le vostre motivazioni sono diverse da gli altri Delcaediani che si trovano qui. Non coglierete il il fiore, ma il vostro destino sarà collegato al resto del gruppo e sarete uniti da un unica causa, che ora ormai a tutti voi sarà rivelata. La nostra amata regina Angelica, con il dono della preveggenza donatogli dal grande spirito quando è salita al potere, come etere degli elementi, ha prevenuto una guerra imminente e il tempo sta scorrendo veloce, le creature del cielo sono in tormento perché hanno già avvertito la minaccia."

Durante la spiegazione, fra gli alberi in ombra del bosco, si sentiva un leggero battito di ali e due occhi rossi osservavano il gruppo nell'ombra.

Zuriel continuava il suo discorso "Mastro Makeen è stato chiamato all'appello per primo, perché con lui nascerà l'arma che sarà di vantaggio per le sorti di questa guerra. Perciò ora i vostri destini sono collegati, a chi è permesso sarà concesso di cogliere questo fiore per la causa. Melite si avvicinò al cavallo e prese un contenitore di vetro, si chinò e con il consenso di Zuriel prese il fiore con rispetto e delicatezza, lo mise poi nel contenitore di vetro, "Con il vostro permesso signora dei cieli".

Andrel si alzò e si riunì al gruppo "Se questo è il volere della guardiana dei cieli, i Carri Rossi si uniranno alla causa, se avrete bisogno di noi saremo al vostro servizio. Sarà per noi un onore essere presenti e far parte di una cosi nobile opportunità, come quella di proteggere la nostra terra da qualsiasi pericolo.

Nel mentre, l'ombra del Corvo Nero, teneva i suoi occhi fissi sul gruppo in luce, informando i suoi misteriosi padroni di tutto quello che stava accadendo. E quando prese abbastanza informazioni, volò con le sue ali minacciose nella notte portando con se le informazioni acquisite. Il corvo volò per un po' in cielo, con il suo manto nero, fino a un accampamento di barbari e bruti. Il loro capo uscì dalla sua tenda e, avvertendo la presenza del suo corvo, alzò il braccio in cielo, il corvo si poggio sul braccio muscoloso, subito gli occhi di esso si illuminarono di rosso "Quali notizie mi porti mio informatore? " ........ah si...molto interessante". Successivamente la sua risata malvagia risuonò nella notte.

Il gruppo degli eroi, oramai uniti verso le prime ore della mattina, tornarono a Zabelor. Mentre rientravano tutti nelle loro dimore consapevoli che adesso avevano un regno da proteggere, nella sale colonnate e lucide del tempio delle sacerdotesse madri girava una nuova notizia. Due sacerdotesse stavano parlando nell'ombra fra di loro "Spero che stiano bene, li stiamo tenendo sotto osservazione da un po', sono anni che abitano quella zona desertica. Non dobbiamo perderli di vista" disse la prima.
La seconda, più giovane, replicò "Ah, quindi si sta riferendo a quei due ragazzi scappati dal regno, quel delcaediano e il suo amico, quel senza patria".

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