Peter Parker

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<<Come fai a non essere al 200% cotta di lui>>.
<<È un idiota che va in giro vestito da ragno, da ragno Mary>>.
<<Detto così lo fai sembrare un tipo inquietante>>.
Gemma guardò Mary inarcando le sopracciglia in modo eloquente.

<<Secondo me resta un eroe>>.
Mary incrociò le braccia al petto, convinta della propria teoria, e l'amica alzò gli occhi al cielo.
<<Se lo dici tu>> sospirò, poi fece un cenno di saluto e Mary si voltò.

Peter avanzava verso di loro con lo skateboard sotto il braccio e la giacca stropicciata.
<<Ciao>> salutò le due amiche.
<<Ciao>> Mary gli sorrise.
<<Puoi dirle quanto sia stupido avere una cotta per Spider-man?>> disse invece Gemma.

Peter tossì, strabuzzando lo sguardo, e si sedette a fatica.
<<Come scusa?!>> chiese sconvolto.
<<Ma si, lo sai>> Gemma gesticolò in direzione di Mary, che li guardava male entrambi.
<<No, non lo so>> Peter scosse la testa con decisione, per poi puntare lo sguardo in quello di Mary, <<hai una cotta per Spider-man?!>> chiese.

Mary arrossì appena, stringendosi nelle spalle, <<insomma...>> esitò sotto lo sguardo indagatore dei due amici, <<...oh avanti! È troppo figo!>> esclamò>>.
Peter fu colto da un nuovo attacco di tosse.

<<Ma stai bene tu?>> Mary lo guardò preoccupata, dandogli un paio di pacche sulla schiena.
<<Si, certo>> Peter annuì, <<insomma, non avrei mai pensato ti potesse piacere uno come Spider-man>> aggiunse.
<<In che senso?>>.
<<Beh...diciamo che...se la tira troppo ecco>>.

Gemma scoppiò a ridere e Mary osservò incredula l'amico.
<<Se la tira troppo?!>> esclamò, <<insomma, vorrei vedere te, se fossi capace di fare tutto quello che fa lui te la tireresti il doppio>> lo rimbeccò.
Peter inarcò un sopracciglio.
<<Ha salvato tantissime persone!>> esclamò convinta Mary.
Gemma si alzò in piedi sbuffando. <<Non inizierete una discussione sui pro e i contro di Spider-man, non con me qui che vi devo ascoltare>> ordinò, <<e ora, in classe>> aggiunse, con un cenno deciso verso la classe.


******

Mary aveva appena finito di coprire anche il turno di Liza al cinema, lo spettacolo serale era finito ed era finalmente riuscita a togliersi quella stupida divisa.
Jo stava contando gli incassi della serata quando lo salutò, uscendo dal cinema stringendosi nel cappotto.

Diede una veloce occhiata ai messaggi che le avevano mandato durante il turno, poi infilò il cellulare in tasca e iniziò a camminare velocemente verso casa.
Detestava tornare a casa la notte da sola, motivo per cui cercava sempre di fare il turno del pomeriggio, ma per quella sera era andata così.

Faceva ancora freddo nonostante fosse quasi primavera e si pentì di non aver portato la sciarpa.
Era sola per strada quando girò l'angolo, ma nel giro di qualche secondo sul marciapiede opposto apparvero due figure.

Camminavano più veloce di lei e le tenne d'occhio di sfuggita mentre guardava dritto davanti a sé.
Urlarono qualcosa, ma non gli diede peso, continuando a camminare.
Quando attraversarono la strada si sentì raggelare.

Si costrinse a non girarsi mentre continuava a camminare: non mancava tanto a casa sua, magari avrebbero lasciato perdere.
Sentì di nuovo che le gridavano qualcosa, ma non riuscì neanche a capire cosa, le orecchie le ronzavano per la paura.

Sentì che avrebbe potuto scoppiare a piangere da un momento all'altro e le ginocchia le cedettero quando sentì qualcuno afferrarle il braccio.
La presa era irruenta e le fece male.
Sentiva odore di birra mentre il ragazzo le parlava, il suo viso era deformato da un ghigno e le guance coperte da una barba di qualche giorno.

Immagina / One Shot  || Multifandom Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora