-Fuga. Parte 2-

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Cella/Surrogato di una Camera Ospedaliera

5 Settembre, Ore 9.12


Mi svegliai di soprassalto.

Qualcuno mi stava accarezzando la guancia.

E mi ritrovai a fissare gli occhi più belli che io avessi mai visto. Quelli che amavo di più. Quelli che potevano aprirmi l'anima.

Era rimasto...lui era rimasto con me.

«Ciao.»

Sorrisi.

«Ciao.»

«Io...» cominciò lui, ma dei passi fuori dalla porta lo fecero irrigidire.

Si staccò da me, mi sorrise e in un attimo si nascose nell'armadio infondo alla stanzetta verdina.

Mi stesi e chiusi gli occhi, regolarizzando il respiro per sembrare addormentata.

La porta si aprì. Sbirciai e un signore col camice da dottore mi si stava avvicinando, gelido.

Aveva una siringa in mano e nell'altra un taser. Forse si aspettava di trovarmi sveglia e combattiva.

Posò la siringa sul comodino accanto alla mia testa e cominciò a ravanare nelle tasche.

Avrei potuto afferrare la siringa e...

Finalmente trovò quello che cercava, e che io speravo fosse: un mazzo di chiavi.

Doveva liberarmi il braccio se voleva infilarmi quel maledetto ago.

Tentai di sembrare il più rilassata possibile mentre mi sfiorava. Era difficile non rabbrividire.

Prese il mio polso, con tocco esperto e leggero e si era appena girato per individuare da dietro i suoi spessi occhiali la siringa sul tavolino, così io, in uno scatto, lo colpii in faccia, facendogli cadere gli occhiali.

Rimase basito un attimo e prima che potesse rendersi conto di qualcosa io mi ero seduta e con la mano libera avevo afferrato la siringa e stavo per piantargliela nel collo, quando questo mi afferrò la mano, tentando di strapparmela.

Non avevo nessuna intenzione di arrendermi!

Con una rabbia che non credevo di possedere, Gli sferrai un calcio nello stomaco e, liberata la mano, gli piantai nel collo scoperto l'ago, premendo con forza lo stantuffo.

Questo si bloccò all'istante sul posto, sbarrò gli occhi e cadde piano.

Era sedativo...?

Però all'improvviso il corpo fu preso da uno spasmo e lo vidi contorcersi in movimenti che non credevo fossero possibili.

Il viso fu sfigurato da una smorfia di dolore e la pelle cominciò a pulsare di un rossastro.

Ero terrorizzata...lo avrebbe fatto a me se non lo avessi fermato?

Tremavo visibilmente.

Degli scarabocchi neri apparvero sul suo braccio, più luminosi del solito... li fissai e li vidi...

24...23... 22... ? Perché continuava a scendere ogni secondo?

17...16... 15... 14... Avevano trovato un modo per annientare tutte le vite con una semplice puntura... era... orribile...

7...6... 5... 4... 3...

E lo avrebbero fatto a me! S-sarei morta in orribili spasmi... con un dolore tale... da... da...

2...1...

Il corpo si tese un'ultima volta sul pavimento e finalmente si distese.

Stavo per vomitare. Ogni orifizio aveva perso sangue... ovunque... cen-n'era... dappertutto... era arrivato fin sotto il letto.

The Soul and The HunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora