Epilogo -Finally You and Me-

7 0 0
                                    

Anima∞

1 Ottobre, Ore 18.54


Rimasi accecata ma non abbassai l'arma. Dov'era Ramon?!

Qualcosa di freddo mi toccò la nuca e finalmente potei vedere ciò che mi circondava. Tre persone, ormai quasi tre scheletri, avevano armi puntate al cervello, davanti a me.

Due meravigliosi occhi violacei mi fissarono, tra l'euforico e lo sconfortato. Erano loro! Le iridi che mi avevano perseguitata! Le ametiste che tanto mierano mancate. Sorrisi, per un attimo estraniandomi da tutto il resto. E poi Arja e mio padre.

Sentii un ringhio dietro di me e l'uomo mi colpì talmente forte da farmi crollare a terra. Mi afferrai il fianco, trafitto da lancinanti dolori.

«NON DEVI GUARDARLO!!!»

Sgranai gli occhi.

«TU. SEI. MIA!!!»

Centinaia di goccioline mi solcarono il viso. E un rumore sordo, che solo io avevo potuto sentire, mi avvertì della profonda nuova ferita inflitta alla mia anima martoriata.

Ero in stato di shock. Quando? Quando era accaduto? Io mi ero sempre fidata. Era uno dei miei pochi punti fissi. Era per me una roccia. E ora avevo capito che quella roccia mi aveva condotta in una trappola.

«R-ramon...»

No, non poteva essere lui...

«Cosa? COSA?!» ringhiò.

Solo una domanda mi sorgeva... «Perché?» sussurrai.

«Perché?! Perché a te non è mai importato nulla di me! Io ti ho dato la mia anima! E tu...! Tu! Tu mi hai abbandonato! E ho capito che mi avevi preso in giro su quella spiaggia! Da allora...li ho aiutati!» Rise amaramente. «Meritavi di soffrire! E così ho concertato tutto alla perfezione!» Di cosa stava parlando?

Sorrise.

Perché non avevo mai notato quella luce nei suoi occhi? Quell'odio profondo? Aveva un'espressione da pazzo.

«Ramon!»

Una voce dietro di me lo chiamò, imperiosa.

«Ora basta! Non temere, soffrirà, ma prima, vorrei fornirle un paio di informazioni.»

Mi alzai a fatica e non mi presi nemmeno la briga di raccogliere la pistola.

«Finalmente ci incontriamo, cara.» Adam apparve davanti a me. Mi accarezzò viscidamente il viso inondato. «Sei sempre bellissima.» sussurrò.

Ramon ringhiò alle mie spalle.

Adam mi sferrò un calcio tra le gambe. Persi il respiro.

Crollai, davanti a lui, con il viso a pochi centimetri dalle sue scarpe.

Mi sembrava che mi dovessi rompere da un momento all'altro, mi percepivo così fragile.

Sentì Eriam urlare.

Tutto appariva ovattato. La luce, il rumore, la voce di Arja che gli intimava di calmarsi, mio padre che tentava di sfuggire dalle guardie e venire da me, il freddo del pavimento, il dolore.

«Sai, sei carina così docile.» con una scarpa mi alzò il viso arpionando il mio mento «Ai miei piedi.» Rise. «Sai cosa ti rende tanto speciale?»

Lo guardavo ma non lo vedevo. Sentivo ma non ascoltavo. Quella non era la realtà. Non poteva esserla.

«Ma sì che lo sai! Il tuo sangue! Ti rende una specie di calamita! Per entrambe le razze, Cacciatori e Anime... curioso vero? Arriva questa passione, anche fino a farle uscire pazze!»

The Soul and The HunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora