[Epilogo originale della storia, ma che non mi sento più di considerare Canon.]
Toc Toc.
«Vado io!» urlò Eriam a me, dirigendosi alla porta.
Sentii la porta aprirsi e un tonfo.
Cosa...?
«Tesoro chi è alla porta...?»
Cole mi sorrise da dietro il divano della sala da pranzo.
«Oh, ciao!» dissi entusiasta.
Era tanto che non lo vedevo, da prima che uccidessi Adam. Al suo ricordo venni percorsa da un brivido.
«Ciao.» mi sorrise, ma nel suo sguardo vedevo una luce diversa.
«Dov'è Eriam?» chiesi gentilmente.
«È morto.»
Per un attimo rimasi immobile, assorbendo quelle parole. Scherzava, sì, non c'era altra spiegazione.
Stavo per ridere quando notai un braccio fin troppo familiare intravedersi da dietro il divano.
«Non mi avrebbe mai permesso di sistemare tutto questo, quindi ho dovuto eliminarlo, ed è davvero un peccato.»
Lamia bocca era aperta per lo stupore.
«Sai, non dovevi sopravvivere quel giorno. Quindi ora sono qui per aggiustare le cose. Dovresti vergognarti a modificare così la storia!» disse, scuotendo la testa in segno di disapprovazione «Anzi, mi stupisco che tu ci sia riuscita. Ma non preoccuparti, sono venuto qui per rimediare, 144. Sono qui per liberarti dal germe della follia.»
Di cosa stava parlando?!
Alzò la pistola.
La riconobbi, era carica di HN144.
Non avevo scampo.
E sparò.
Caddi a terra, mentre il mio corpo veniva agitato da migliaia di scosse.
I miei numeri calarono e, quando arrivò finalmente lo zero, fu il nulla.
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The Soul and The Hunter
Narrativa generale18 Vite. 18 Possibilità. 18 Morti. 18 volte nasco, cresco e muoio. Ogni vita devo ricominciare da capo. Ogni volta mi spengo. E subito dopo rinasco, fino a che non mi rimarrà solo una vita. Ogni volta lui mi trova e mi uccide. Fino a quando non potr...