Capitolo 24

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"Lui cosa?" Urlò Riccardo piuttosto incazzato "io lo uccido con le mie stesse mani. Te lo giuro Matilde,lo faccio"
"Ric calmati,per favore"
"Dammi una buona ragione per cui io non debba farlo cazzo"
Silenzio.

Appena eravamo usciti da scuola avevo detto a Riccardo che sarei tornata a casa da sola,perché Edoardo mi aveva inviato un messaggio,dove mi aveva scritto che doveva parlarmi.
Mi ero presentata da lui praticamente senza nemmeno salutare il mio ragazzo.
"Speriamo che non se la prenda" avevo pensato fra me.
Edoardo era lì,che mi aspettava.
"Ehi Edo,dimmi tutto"
"Andiamo a mangiare qualcosa al bar,poi possiamo parlare"
"Va bene"

Eravamo andati in uno di quei bar dove facevano anche i primi caldi e la pizza e avevamo pranzato insieme. Lui mi era sembrato leggermente strano,però non chiesi nulla. Chissà a proposito di cosa doveva parlarmi?
Probabilmente qualcosa di importante,visto che mi aveva detto molto chiaramente di non volere 'il mio ragazzo'.
Ci furono cinque minuti di silenzio,poi disse una frase che mi spiazzò. Avrei preferito molto di più che rimanesse in silenzio.
"Lascia Riccardo"
LASCIA RICCARDO,LASCIA RICCARDO,LASCIA RICCARDO.
Ma cosa?!
"Cos'hai detto?"
"Lascia Riccardo Matilde,non ti merita,non è il ragazzo per te"
"E chi sarebbe il ragazzo per me? Chi mi merita?" Cominciavo a irritarmi.
"Io Matilde,io. Ti amo cazzo,ti amo da tre anni e non te l'ho mai detto. Ti amo e sono stato in silenzio perché non volevo rovinare la nostra amicizia. Sono stato in silenzio per troppo tempo però. E ora tu stai con lui. Cosa dovrei fare?"
"Io...non so cosa dire"
"Non dire niente,apparte che lascerai Riccardo. Dimmi solo che vuoi esser la mia ragazza"
E poi si avvicinò a me,e mi diede un bacio.
Io non ricambiai. Non avrei potuto. Io avevo già l'amore della mia vita. Si,eravamo giovani ma io lo sapevo che era lui.
Allontanai Edoardo.
"Ascolta,tu adesso pensi di amarmi. Ma in realtà tutto questo amore è solo fra amici. E il fatto che tu abbia voluto dirmelo solo adesso ne è la prova,perché tu sei preoccupato per me,che Riccardo possa farmi soffrire. Ma lui mi ama. E io amo lui Edo. Amo lui e non cambierò idea"
"No,no,no. Ma quale bene fra amici? Ti amo,perché non lo vuoi capire? Cazzo Mati,lo so che infondo anche tu provi qualcosa. Lo vedo nei tuoi occhi"
"Perché non vuoi capire te? Quello che vedi nei miei occhi è affetto nei tuoi confronti,un sacco di bene,ma solo fra amici. Mi dispiace Edo,ma io amo Riccardo"
E me ne ero andata. Lontana da lui e dritta dal mio ragazzo a fare la più grande cazzata che avrei mai potuto fare"

"Senti,so che sei incazzato per quello che mi ha detto,ma non puoi reagire così. Io non ti lascerò. Nemmeno per lui,okay?"
"Quello che ti ha detto? Ti ha baciato Matilde. Merda,perché non vuoi capire? Non capisci proprio che io non voglio che nessun altro ti tocchi all'infuori di me? Fosse per me eviterei che qualsiasi altro essere umano con il cazzo fra le gambe ti guardasse,ma non si può. Quindi,già devo stare a rodere perché tutti ti squadrano da capo a piedi e sbavano,adesso devo stare buono e zitto pure se ti baciano? Se za fare niente?"
"Amo te. Dovrebbe bastarti"
"Mi basta,da te. Ma è degli altri che non mi fido"
"Fidati di me,non farei avvicinare nessuno che non sia te. Se quel bacio c'è stato,è successo solo perché mi ha presa alla sprovvista,ma non succederà di nuovo. Credimi"
Ma non gli erano bastate le mie rassicurazioni.

RICCARDO

Speravo ancora che fosse uno brutto sogno,la mia mente che pensava a cose assurde.
"Lascia Riccardo,ti amo,devi stare con me"
E io non dovevo fare niente?
Scherzava?
Andai dritto da Edoardo e come prima cosa,gli diedi un pugno dritto in faccia,prendendogli uno zigomo,che si era arrossato. Un altro punto,sul naso. Sangue.
Adesso stavo meglio,molto meglio.
Non aveva nemmeno provato a difendersi.
Che 'uomo' ragazzi!
"Non ti avvicinare mai più alla mia ragazza. Matilde è mia e questo devi mettertelo bene in testa. Non parlarle,non toccarla,ma sopratutto,non baciarla cazzo" gli avevo detto urlando.
Poi era arrivata la diretta interessata e aveva visto la mia mano coperta dal sangue del pappamolle moscio,il suo naso sanguinante e lo zigomo rosso,dove presto si sarebbe formato un livido.
"Mi spieghi cosa cazzo ti prende?" Si riferiva a me
"A me? Sono soltanto venuto a fargli presente cosa è mio,ciò che mi appartiene e ciò che è suo. Sono venuto per stabilire i confini" risposi allibito
"Dovevi fidarti di me,solo di me. Non ti avevo chiesto nient'altro. Non ti avevo detto di venire qui e picchiare il mio migliore amico. Riccardo io non posso stare con qualcuno che per qualsiasi cosa va in giro a tirare pugni a destra e manca. Ti amo ma così non ce la faccio"
Cosa? Non mi stava veramente dicendo di non poter stare con me,vero? Cazzo no.
No,no,no. Cazzo Matilde.
Non poteva già lasciarmi. Non poteva lasciarmi. Aveva detto che sarebbe stata per sempre con me. Che non se ne sarebbe mai andata.
"No,Matilde. Ragiona. Per favore,non lasciarmi"
Avevo il terrore nella voce
"Riccardo,mi dispiace ma devi chiarirti le idee perché così non andiamo da nessuna parte. Quando capirai finalmente di aver sbagliato,allora potremo parlare,ma per adesso è meglio così"
"No,per favore. Ti amo" quasi piangevo.
"Anche io. Ma questo non è il modo esatto di amare. Così ci faremo solo male a vicenda fino a ucciderci"
E poi entrò in casa di Edoardo. Lui appoggiato a lei. E prima che chiedessero la porta sentii una cosa che avrei preferito mille volte non sentire
"Andiamo in camera tua,che ti medico le ferite. Ci sono io qui adesso. Ti aiuto io"
Non aveva rispettato ciò che aveva detto poco prima "non ti lascerò per nessuno. Nemmeno per lui"
Certo come no. Peccato che l'avessi appena fatto.
Io però senza di lei non ci sapevi stare.
Dovevo rimediare.
Solo che prima,dovevi andare a casa,in camera mia e piangere tutte le lacrime che avevo trattenuto con forza fino ad adesso,per non scoppiare a piangere come un bambino di tre anni davanti alla ragazza che amavo e al ragazzo che voleva rubarmela.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora