Capitolo 4

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La mattina dopo arrivai presto a scuola,ero piuttosto sveglia. Avevo decisamente dormito troppo quella notte! Dato che mancavano ancora venti minuti prima che la prima campanella suonasse e noi potessimo entrare in classe decisi di approfittarne e ripresi il libro della sera prima. Cercai una panchina libera per sedermi ma notai con grande delusione che erano tutte occupate e quindi dovetti accontentarmi di un muretto sul quale appoggiarmi. Scaraventai lo zaino per terra,aprii il libro e cominciai a leggere. Poco dopo sentii un bacio sulla guancia e una voce roca che mi sussurrava all'orecchio un "buongiorno tesoro".
"Oh,che bella notizia,oggi abbiamo cambiato nomignolo?" Dissi nervosa
"Come sei acida questa mattina,che ti è successo? Ti sono venute le tue cose?"
"Ma come ti permetti brutta testa di cazzo che non sei altro?"
"Ora,sulla seconda cosa che hai detto posso pure darti ragione,ma brutto?! Sei proprio sicura?"
"Sicurissima" risposi vacillando mentre lui mi scrutava con quegli occhi azzurri splendidi.
"Sarà" rispose,e poi lo vidi andarsene senza aggiungere nient'altro.

Quando entrai in classe vidi che lui era già li,seduto sul banco con quel sorriso strafottente che probabilmente solo a me sarebbe potuto piacere. "Ma che razza di problemi hai Matilde?!"
Non feci in tempo a muovermi che non vidi più niente,qualcuno mi aveva tappato gli occhi con le mani da dietro e non ne voleva sapere di lasciarmi e farmi scoprire chi era.
"Dai per favore,se mi conosci bene sai che odio fare questa cosa,non riconosco mai nessuno,quindi per favore lasciami girare"
"E va bene,però con te non c'è divertimento" riconobbi la voce di Edoardo,che probabilmente era venuto a darmi il buongiorno prima di andare in classe sua.
Nel momento in cui aprii gli occhi mi cadde l'occhio su Riccardo,ci stava guardando e aveva lo sguardo cupo. Possibile che fosse geloso?
"Impossibile Matilde,ma che vai a pensare?" Mi risposi da sola e poi mi girai e abbracciai Edo.
"Buongiorno luce dei miei occhi" disse ridendo
"Sempre il solito cretino esagerato tu eh?!"
"Eddai,non mi offendere che io me la prendo" e fece il broncio,così gli diedi un grande bacio sulla guancia che fece uno schiocco fortissimo. Poi lo salutai perché doveva andare in classe sua.
Andai a sedermi al banco e feci un accenno di sorriso a Riccardo,ma lui non ricambiò e rimase con la stessa espressione di prima. Che cosa strana.

RICCARDO

"Rimbecillito ora mi spieghi cosa ti prende?" Mi rimproverai da solo. "Ti metti a ingelosirti per una ragazza? Ti ricordi che te per loro non senti niente? "
Anche se cazzo quanto era bella Matilde,decisamente troppo bella e troppo per me. Ogni volta che la vedevo mi veniva voglia di sbatterla al muro e baciarla,baciarla e baciarla tutte le volte che potevo,non come con le altre. Le altre non le avevo baciate più di una volta,mai,con nessuna. Lei aveva quel non so che,che mi faceva impazzire. Forse il profumo,o i capelli,gli occhi. Insomma mi mandava fuori di testa e me lo faceva venire duro all'istante.
Poi l'avevo vista con quel coso li. Era decisamente il suo ragazzo,anche se me lo sarei dovuto aspettare. Però non era così, mi ero ingelosito e l'avevo guardato malissimo e lei se ne era accorta. "Molto male Ric"
E così era svanita anche la mia ultima possibilità di portarmela a letto. Cazzo.

Le ore non passavano più,ma per fortuna alle ultime due avevamo educazione fisica e ciò significava: divertimento e bei culetti in leggins. Andammo negli spogliatoi a cambiarci e subito dopo noi maschi ci precipitammo in palestra a fare due passaggi con la palla mentre aspettavamo le donne che probabilmente ci avrebbero messo mezz'ora.
Ad un certo punto sentii delle voci femminili,alzai la testa e vidi Azzurra con le scagnozze che si portava dietro che veniva verso di me. "E ora cosa mi invento? Non è che questa ora pensa che usciamo insieme solo per un insignificante bacetto vero?" L'avevo trovata casualmente al parchetto e mi aveva salutato,poi aveva iniziato a provarci spudoratamente con me e così,perché non approfittarne? E l'avevo baciata,ma così,tanto per fare. Non avevo sentito assolutamente niente.
Lei venne verso di me "Ehi tesoro,oggi non mi hai degnata di uno sguardo" disse e mi mise una mano sul petto.
"Ehm.." E ora come cazzo me ne libero? Poi per fortuna sentii urlare il prof e dirci di andare tutti lì da lui.
"Scusa,dobbiamo andare" le dissi e mi avvicinai verso il prof,imbattendomi in uno scricciolo avvolto in una canottiera nera striminzita e un paio di pantaloncini cortissimi... E così rieccolo,il mio amico che fa capolino.

Stavamo giocando a calcio,le squadre le aveva fatte il professore ed io ero capitato in squadra con Matilde,mentre la sua amica era con Fede.
Federico aveva la palla e stava correndo verso la porta per fare goal,non ce l'avremmo fatta a fermarlo e così riposi tutta la speranza che avevo nel portiere,quando vidi partire quello scricciolo e andare contro di lui. Se Fede non si fosse fermato l'avrebbe presa in pieno e lei si sarebbe fatta parecchio male perché si sarebbe scontrata contro una montagna di muscoli.
Provai ad urlare a Fede ma come non detto nessuno dei due si fermò e lei fece un volo pazzesco a terra e lui segnò.
Corsi verso di loro "cretino" dissi a Fede ma poi mi rivolsi a lei "tu stai bene? Ce la fai ad alzarti?"
"Io ehm,credo di essermi fatta male alla caviglia,forse ho preso una piccola storta. E mi dispiace tantissimo di non essere riuscita a fermalo"
"Ma non dire cavolate" si preoccupava per il goal? Che donna! Vidi che non c'è la faceva ad alzarsi e così la presi in braccio,lei all'inizio rimase come paralizzata ma dopo si rilassò e mi mise le braccia intorno al collo. Il professore mi disse di accompagnarla a prendere del ghiaccio e di rimanere con lei e così feci.

"Ora ho capito come mai non ti piace che ti chiami con quei soprannomi" le dissi all'improvviso.
"E come mai? Sentiamo.."
"Beh,il tuo ragazzo no? È geloso. Io almeno lo sarei di te" ma che cazzo?
La vidi sorridere "ehm..il mio ragazzo? Se ti riferisci al ragazzo di questa mattina,Edoardo,ti stai sbagliando. Lui non è il mio ragazzo,mai stato. È semplicemente il mio migliore amico da circa ... dieci anni"
"Ah" e dopo quello non dissi più nulla,anche se il sorrisetto che avevo stampato in faccia valeva più di un miliardo di parole.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora