Capitolo 14

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Arrivammo alla casa in montagna,il viaggio nonostante fosse molto lungo era passato molto velocemente,gin troppo e io avevo ancora voglia di stare con Riccardo. Per fortuna che avremmo avuto quattro giorni tutti per noi. Il ricordo della notte passata era ancora vivo nella mia testa ed essa si poteva definire praticamente la notte più bella e epica della mia vita. Speravo solo che fosse lo stesso per lui,o che almeno avesse provato qualcosa.
Scendemmo dalla macchina e ci ritrovammo davanti a una magnifica casa anche se piccola. Era una piccola baita in legno,piena di fiori sui balconi e tutto attorno ad essa. E poi un prato verde e leggermente innevato si estendeva tutto intorno fino a dove iniziava il bosco. Il cielo era azzurro e la giornata era bellissima. Uno splendido solicino scaldava l'aria di montagna,fredda ma stupenda,per non parlare dei suoni di quel luogo. Mi ero innamorata praticamente.

Scaricammo le valigie e le portammo dentro la casa. Sara e Federico si erano già ambientati a quell'ambiente e se ne stavano accoccolati su un lato del divano di pelle nera. Quanto erano carini. Che invidia. Da una parte ero gelosa della mia migliore amica,non fraintendetemi ero felice che stessero insieme ma anche io avrei tanto voluto avere una storia d'amore come la loro.
Appena ci videro si alzarono
"Ehi,ben arrivati" disse Sara.
"Ma come siete entrati?" Ribattè Federico.
"Se sei un idiota totale che lascia la porta aperta io cosa devo farci?" Rispose Riccardo e io e la mia migliore amica ridacchiammo,mentre Federico sbuffava.
"Va bene,allora ragazzi,se volete sistemare la vostra roba,disfare le valigie e riposarvi quella è la vostra camera" disse Federico prima indicando la stanza e poi rivolgendo uno sguardo furbo alla sua ragazza.
"Come la nostra?" Mi agitai
"Beh si,ci sono solo due camere con i letti e io e Fede abbiamo deciso di dormire insieme,quindi rimane quella. Spero non vi dispiaccia dividerla"
Quei gran figli di buona donna!
"Beh,per me va benissimo" disse ridendo sotto i baffi Riccardo.
Ma certo! A te si,che vuoi solo una cosa,ma a me,al mio cuore e ai miei poveri sentimenti nessuno ci pensa?
"No,certo che non mi dispiace" mentii,ma non del tutto.

Entrammo in camera: c'era un enorme letto,ma era UNO solo. Uno,uno,uno. Dormivamo insieme. Ma non solo in camera insieme. Nel letto. Merda. Cazzo. Merda,merda,merda.
OKAY,MATILDE CALMA!
"A quanto pare,dovrai sopportarmi più del dovuto" disse all'improvviso una voce,il diavolo.
"Beh si,come stanotte no?!"
"Come stanotte" mormorò lui con voce roca e con un luccichio negli occhi.
QUANTO ERA BELLO.

Dopo aver sistemato tutto chiesi se aveva voglia di fare qualcosa,oppure se era stanco e voleva riposare.
"Beh no,facciamo qualcosa. Basta solo che tu decida cosa perché io non ne ho proprio idea"
"Bene,allora andiamo a fare una passeggiata. Gli altri due stanno dormendo quindi dovrai accontentarti di me"
"Non chiedo di meglio"
"Bene allora andiamo"

Durante la passeggiata nei sentieri del bosco avevamo trovato una meravigliosa cascata,e infondo un ruscello che era possibile raggiungere attraverso delle scalette in legno,ma non ne avevamo potuto approfittare vista la temperatura alquanto bassa. Così proseguimmo e quando stavamo per tornare indietro vedemmo una casetta sull'albero. Ma non una di quelle semplicissime,era una di quelle bellissime,costruite con cura,dettaglio per dettaglio.
Decidemmo di salire.
"Vai prima tu" dissi a Ric "così se non riesco a salire mi aiuti tu da lassù"
"Bene" e salì.
Poi fu il mio turno,e riuscii a salire senza dover ricorrere all'aiuto del ragazzo che era con me. Era tutto così bello visto da lassù. Ed ero felice del fatto che stessi condividendo quel momento e quelle sensazioni con Riccardo.
Quando arrivo il momento di scendere,feci scendere prima lui,poi poggiai un piede sulla scala,ma scivolo e credetti di cadere a terra,ma due braccia forti mi presero al volo e mi ritrovai vicinissima a lui. Occhi azzurri contro occhi blu.
"Tutto apposto?" Sussurrò al mio orecchio,preoccupato.
"Si non preoccuparti"
"Ci tengo troppo a te"

Tornammo a casa e mi andai a stendere sul letto. Ero a occhi chiusi quando sentii l'altro lato del letto abbassarsi. Capii che era Riccardo che era venuto a stendersi. Io feci finta di niente e finsi di dormire e lui a quanto pareva non si accorse di nulla.
Lo sentii sospirate più volte,rigirarsi quattro o cinque volte è mugolare,finché non si avvicinò a me e da dietro mi cinse la pancia e mi avvicinò a se. Era di nuovo avvinghiato a me,e dopo pochi minuti sentii finalmente il suo respiro farsi regolare. Doveva essere stanco,dopo aver guidato tante ore.
Dopo circa una ventina di minuti cominciai a sentirlo parlare nel sonno: diceva cose incomprensibili,poi capii una frase 'non posso più dormire senza te Mmm' e poi smise di parlare.
Mi addormentai poco dopo con quella frase in testa e un sorriso sulle labbra.

Fui svegliata da Sara che continuava a bussare alla porta di camera nostra,che era chiusa.
"Ehi voi due là dentro. Non entro perché non voglio trovarmi in una certa situazione che mi potrebbe far pentire di essere entrata,comunque volevo informarmi che noi due stasera andremo a ballare in discoteca,tanto per sgranchirci un po' le gambe. Per voi va bene? Venite con noi a farci compagnia oppure rimanete qui solo a casa a fare i piccioncini?" Disse Sara. Non la smetteva più di parlare "vabbè,fateci sapere. Ah un'ultima cosa,prendete precauzioni tesori"
Ma cosa gli saltava in mente?
Diventai completamente paonazza,e le guance diventarono rosso bordeaux.
"Che carina la tua amica" disse Ric
"Già. Allora che facciamo?"
"Ti va di andare a te? Vengo solo se tu hai voglia"
"Beh si,perché no?"
"Allora andremo con loro stasera"

Mi vestii particolarmente semplice quella sera. Ero veramente troppo stanca per pensare a vestirmi tutta elegante. E poi Federico mi aveva detto che non era proprio una vera discoteca,si trattava più di un locale dove facevano musica dal vivo.
Sara non ci aveva capito proprio niente.
Misi un paio di jeans stretti,chiari ma non troppo,con degli strappi sul ginocchio e altri qua e là. Una maglietta nera abbastanza lunga e una giacca nera della stessa lunghezza. Misi le Dr. Martens alte nere. Poi indossai una collana lunga e le perline alle orecchie. Il bracciale di Riccardo lo tenevo sempre al polso. Ero truccata semplice come al solito e mi ero messa un rossetto rosso scuro.

Arrivammo in questi locale e prendemmo subito da bere. Io un Cosmopolitan e lui una vodka liscia. Sara prese un Martini alla fragola,mentre Federico rimase a secco se non per un po' di acqua,perché era lui che doveva riportarci tutti a casa.
La serata andò tranquilla,se non fosse stato per Sara che aveva bevuto maledettamente troppo e aveva rigettato l'anima e per Riccardo che aveva quasi scatenato due risse cercando di allontanare due ragazzi che si erano avvicinati a parlare con me.

Tornammo a casa ed andammo a dormire. Chiaramente mi trovavo fra le braccia forti e rassicuranti di Riccardo.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora