Avevo passato tutto il pomeriggio e la notte a piangere,avevo saltato il pranzo e non avevo mangiato nemmeno la cena dicendo a mia mamma che avevo esagerato a pranzo.
Stetti chiusa in camera mia per tutto il tempo,distesa sul letto a versare lacrime sul cuscino,oramai sporco di mascara.
Come mai non mi diceva la verità?
Io per tutto quel tempo mi ero fidata,mi ero ripetuta continuamente che non era niente,ma poi ero arrivata al limite.
Volevo,dovevo sapere la verità.
Se quel giorno non me l'avesse detta l'avrei definitivamente lasciato,per quanto mi costasse.Mi preparai per andare a scuola,poi andai in cucina.
Sperai di essere riuscita a coprire per bene con il trucco gli occhi rossi lasciati dal pianto e dalla notte in bianco.
"Buongiorno tesoro"
"Ehi mamma" avevo la voce debole
"Che ti succede? Tutto apposto con Riccardo?"
"Si mamma,tranquilla. Tutto bene. Con lui va che è una meraviglia" mentii
Le diedi un bacio sulla guancia.
Feci per staccarmi ma lei mi avvicinò di nuovo a se stessa e mi strinse in un abbraccio protettivo,gli abbracci da mamma.
"Amore,lo vedo che non stai bene. Ieri hai saltato la cena e non ci credo che fosse perché avevi mangiato troppo il giorno,hai saltato anche il pranzo. Sei stata sempre chiusa in camera tua,e hai pianto tutta la notte. Ti ho sentita. Vuoi dirmi cosa succede?"
"Niente mamma"
"Amore,non so cosa sia successo ma,vedrai che si risolverà tutto. Io sono qui. Io e papà siamo qui per te. Qualsiasi cosa"
Mi tornarono le lacrime agli occhi.
"No,no,Mati non piangere"
Rafforzò la presa delle sue braccia attorno a me.
Io avevo ripreso a singhiozzare.
"Vedi mamma,Riccardo è da de settimane che ha cominciato a sparire il pomeriggio. Non lo vedo quasi mai e non so dove vada. Gliel'ho chiesto ma non vuole dirmelo. Non so più cosa fare. Penso che si veda con un'altra"
"Oh amore,mi dispiace"
"Si vede che doveva andare così"
"Lo vuoi un consiglio da mamma?"
"Certo" annuii leggermente con la testa
"Se veramente ti sta tradendo,fidati,non ti merita. Sarò anche di parte ma chiunque non veda quanto sei meravigliosa da meritare qualcuno che ti rispetti,non merita le tue attenzioni,i tuoi sentimenti. Il tuo cuore" mi disse "e comunque se vuoi sapere cosa ne penso di tutta questa storia,credo che lui non ti stia tradendo. Secondo me c'è qualcosa sotto,qualcosa che non è ancora pronto a dirti,quindi io ti chiedo solo una cosa: non accusare prima di sapere. Parlagli e dopo potrai prendere una decisione,a mente aperta e libera"
Aveva ragione. Si meritava almeno il beneficio del dubbio. Dovevo fidarmi di lui,almeno finché non avessimo parlato.
"Va bene" risposi.Leggermente più tranquilla andai a scuola.
Non mi feci accompagnare in macchina,volevo fare due passi per schiarirmi le idee. Di lì a pochi minuti lo avrei rivisto e avrei dovuto affrontarlo.RICCARDO
Era stata una giornata di merda il giorno prima.
Le venti ore peggiori della mia vita.
Avrei potuto sistemate tutto subito ed evitarmi quella tortura raccontandole la verità,ma ancora non mi sentivo pronto ad aprirmi completamente con lei.
Sentivo che dopo non avrei avuto più nessuna scusa a cui aggrapparmi.
E avevo bisogno di nascondermi dietro qualcosa ancora,perché sentivo che se mi fossi dato tutto,completamente a Matilde ne sarei uscito con il cuore spezzato.
E non potevo permetterlo.In quel momento mi trovavo davanti al cancello di scuola,in delle condizioni pietose.
I capelli arruffati,gli occhi rossi. Speravo solo che nessuno si accorgesse che avevo pianto,altrimenti non sarei stato più Ric 'il duro',quello che non piange mai,che non si dispera o entra nel panico per tutto."Ciao,Riccardo" era Sofia
"Ehi,buongiorno" dissi inespressivo
"Che cos'è successo?"
"Perché?"
"Beh,hai pianto. Si vede. Quindi non far finta di niente"
'Merda' pensai
A quel punto inutile anche provare a negare,la guardai negli occhi e iniziai a raccontare cosa era successo con Matilde.
Ovviamente non le raccontai nulla riguardo al mio segreto.
"Ah però. Comunque a me dispiace dirtelo,ma lei ha ragione. Insomma,non so quale sia il tuo segreto ma,se fossi il mio ragazzo anche io vorrei sapere che cosa fai. Personalmente penserei subito ad un'altra,a un tradimento. Devi dirle la verità"
"Beh si,prima o poi dovrò dirgliela. Ma comunque se pensa che io possa tradirla vuol dire che non si fida,non credi?"
"Non è mancanza di fiducia. Siamo donne"
Io risi e l'abbracciai per ringraziarla.MATILDE
Dopo la conversazione avuta con mia madre ero quasi decisa a lasciar perdere tutta quella storia e aspettare che fosse lui a raccontarmi la verità.
Quello che non mi aspettavo era di arrivare davanti a scuola e trovare il 'mio ragazzo' abbracciato ad un'altra
A Sofia.
Ecco. Lo sapevo.
"Sono una cretina" dissi isterica
Mi avvicinai a loro e feci un'applauso a quei due.
"Complimenti,complimenti davvero. Siete stati veramente bravi. Sapete che vi dico? Vi lascio da soli ad amoreggiare"
"Amore,aspetta" disse Riccardo
"Non è come credi Matilde" si intromise Sofia
"Non è come credo? Allora com'è? Ditemelo cazzo. Dimmelo Riccardo. Dimmi la verità"
"Dammi qualche altro giorno. Poi ti dirò tutto"
"Qualche altro giorno per cosa? Così sei sicuro che la tua amica venga a letto con te e puoi lasciarmi tranquillamente? Ma stiamo scherzando?"
"Ma che stai dicendo?"
"Sto dicendo che è finita. Se arrivati a questo punto non mi racconti niente a proposito del tuo segreto credo che ci sia un'unica spiegazione"
"Credimi. Per favore,fidati di me"
"Mi dispiace,questa volta non posso. Addio Riccardo"
"No,ti prego"
Io corsi via,piangendo.
Essere traditi dalla persona che si ama veramente è la cosa peggiore al mondo.Scusate ancora per il ritardo,ma ho avuto molto da fare è solo adesso sono riuscita a scrivere il capitolo.
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Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)
RomanceMatilde e Riccardo si ritrovano in classe insieme in quarta superiore. L'anno inizia e i due già dall'inizio sembrano non riuscire a stare lontani,peccato che lei cerchi storie d'amore e lui sia il tipico bad boy con giacca di pelle e una Ducati ner...