Capitolo 43

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"Cos'hai detto?"
"Hai capito bene. Aspetto un bambino"
"Dio mamma,mi hai fatto preoccupare. È una notizia meravigliosa. Perché hai quella faccia?"
"Ho solo paura che tuo padre non veda mai questo bambino"
"O bambina. Speriamo sia una bambina. Mi piacerebbe avere una piccola Matilde da poter coccolare e viziare come voglio. La mia piccola cognatina"
Scoppiammo a ridere.
Solo io potevo scegliermi un ragazzo del genere.
"Non conoscevo questo tuo lato dolce e sensibile. Non pensavo amassi i bambini"
"Invece i bambini sono una di quelle cose che più amo al mondo"
"Buono a sapersi" poi mi rivolsi a mia mamma "mamma sta tranquilla,vedrai che si risolverà tutto. Papà si sveglierà e tu protrai subito dargli questa bellissima notizia. Vedrai come sarà contento. Ha sempre voluto un altro figlio"
"Solo che adesso siamo un po' troppo vecchi"
Vecchi? Ma stiamo scherzando?
Mia madre ha trentasei anni e mio padre trentotto. Sono nata quando era ancora giovanissimi.
Mia madre rimase incinta quando non aveva ancora diciotto anni,stava con papà da un anno e mezzo ma era sicura dell'amore che sentiva per lui ed era sicura di volermi crescere con lui.
"Stai scherzando vero?" Dicemmo insieme io e Riccardo
"Il fatto è che oramai tu hai diciotto anni quasi e dover ricominciare tutto dall'inizio. Dico solo che non sarà facile"
"Beh,non sarà facile ma ci riuscirete e sarete i migliori genitori dell'universo con il mio fratellino come lo siete stati e continuate ad esserlo con me. E poi ci sono io ad aiutarvi"
"E io" disse Riccardo
Mia madre scoppiò a ridere,una risata bella e contagiosa,infatti subito dopo la seguii io e a ruota anche Riccardo si mise a ridere.

Mia madre ci disse di dover fare un salto al supermercato prima che chiudesse perché altrimenti saremmo rimasti senza cena,ma io e il mio ragazzo decidemmo di andare al posto suo e di preparare noi la cena.
Adesso che sapevo che mia madre aspettava il mio fratellino volevo viziarla un po' e sopratutto non volevo che si stancasse. I primi mesi erano i più delicati,se poi ci veniva aggiunta la situazione in cui si trovava mio padre,la mamma era già abbastanza nervosa e in ansia. Più di quanto avrebbe dovuto esserlo.

Al supermercato dovemmo fare le corse perché eravamo arrivati proprio all'ultimo minuto prima che chiudesse.
Molto velocemente acchiappammo dai vari reparti le prime cose che ci avevano inspirato e poi ci eravamo diretti alle casse per pagare.
Non avevo mai fatto nella vita una spesa più veloce di questa.

Tornati a casa lottammo con mia madre per chi avrebbe preparato la cena.
"Mamma tu riposati,ci pensiamo io e lui"
"Si,cioè lei. Io non sono buono a fare nulla" disse Riccardo
"Non è vero amore. Quando ti impegni sei bravo"
"Vedi? A Riccardo non piace cucinare ed è pure nostro ospite. Perché dobbiamo far cucinare lui?"
"Mamma non ti preoccupare. Vai a stenderti sul letto,ti chiamiamo noi quando è pronta la cena"
"Sono incinta,non in fin di vita"
"Zitta e riposati"
"Va bene,mamma" mi disse la mamma dandomi un occhiata divertita.

Dopo che ebbi finito di far cucinare il mio adorato ragazzo andai a chiamare mia mamma e dopo che fu scesa dal letto un po' ritornata - perché si era addormentata - venne in cucina e ci mettemmo tutti e tre a tavola.
"Mamma,sai? Alla fine ha cucinato Riccardo" le dissi
"È tutto buonissimo. Riccardo,grazie di esserti preso questo disturbo. Eri stato invitato come ospite e sei subito stato messo al lavoro" disse mia madre a Ric "Sei un ragazzo d'oro,non ho mai capito come mai mia figlia di avesse lasciato"
"Mamma,lasciamo perdere adesso"
"Oh,si. Scusate l'intromissione"
"Sono talmente innamorato di sua figlia che riesce anche a farmi cucinare"
"Oddio tesoro,è così dolce"
A me nel frattempo mi erano venute le lacrime agli occhi.
Lo guardai e lui si accorse che stavo per piangere.
Si accigliò.
Oddio,pensava di aver detto qualcosa di sbagliato?
Lo cercai di nuovo con lo sguardo e con le labbra gli sussurrai 'ti amo'.
Lui sorrise e poi mi risposte con 'anche io'.

Durante la cena parlammo del più e del meno,chiesi a mia madre quando aveva scoperto di essere incinta.
"Avevo dei dubbi già da circa un paio di settimane e ieri sera mi sono voluta togliere il dubbio. Insomma,era proprio una cosa che sentivo di dover fare. Ero già abbastanza in ansia per papà e almeno questo punto interrogativo dovevo farlo sparire. Che la risposta fosse stata positiva o negativa. Li per li quando ho visto che il test era positivo non ci potevo credere,anche se come ho già detto mi ero immaginata qualcosa. Insomma,ancora non realizzo bene. Te lo immagini? Un altro fagiolino che mi cresce nella pancia,un altro fagottino da stringere. Dopo diciotto anni. Mi sembra una pazzia"
"È una bellissima pazzia" gli avevo risposto io sorridendogli. L'avevo guardata negli occhi e gli avevo stretto una mano nella mia.
Era sempre stato un sogno anche mio quello di avere un fratellino o una sorellina,di non essere più figlia unica,ma con il passare degli anni avevo un po' rinunciato all'idea.
Avevo pensato che,nonostante fossero molto giovani,avessero deciso di non avere altri bambini.
Dopo che ero nata io,era stata una bella impresa continuare a studiare e crescere me e quindi non avevano subito pensato ad un altro bambino.
Passato qualche anno si erano sposati e volevano godersi il loro matrimonio con la loro bimba e mano a mano che il tempo passava,io crescevo e loro probabilmente avevano abbandonato l'idea. Anche se spesso avevano fantasticato sull'idea di dar vita a un nuovo piccolino.
E si stava realizzando tutto.
Forse ricominciare tutto dall'inizio dopo tutti questi anni sarebbe stato difficile,ma con l'aiuto delle persone che amavano,per i miei non sarebbe stato impossibile.

Finito di sparecchiare,caricammo la lavastoviglie e pulimmo velocemente la cucina.
Mia mamma dopo che ci aveva aiutati a togliere la roba dal tavolo era stata spedita sul divano.
Presi Riccardo per una mano e andai da lei con un'idea in testa.
"Mamma?"
"Dimmi tesoro"
"Riccardo può rimanere a dormire da noi,stanotte?"
Ci guardò entrambi con occhi stanchi "Va bene. Ma attenti a quello che fate" e poi esausta andò a dormire in camera sua.
Io abbracciai Riccardo e poi gli dissi
"Grazie di avermi sopportata tutto il giorno. Mi hai tirato su il morale e io come ringraziamento ti ho fatto lavorare"
"Non preoccuparti amore mio. Lo sai quanto ti amo piccola"
Sorrisi. "Ti amo anche io"

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora