Capitolo 7

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La mattina dopo quasi non volevo alzarmi,ero troppo frastornata da ciò che era successo il giorno prima con Riccardo. Come mi era venuto in mente di ricambiare il bacio? Se non l'avessi fermato in tempo mi avrebbe portata a letto e festa finita. E io ci sarei stata malissimo. Il fatto era che,mentre mi baciava,tutto quello sembrava vero. Sembrava un ragazzo interessato,che provava qualcosa: non dico amore ma pur sempre un sentimento. Non uno il cui unico obbiettivo nella vita era scoparsi una ragazza una sola volta e poi ciao ciao. Scommetto che era anche uno di quelli che un bacio bastava e avanzava. E io il mio l'avevo sprecato,oramai era andato e non sarebbe tornato indietro. Non avrei più sentito il buon sapore del ragazzo di cui ero quasi certa di essere innamorata.
Comunque,stare a piangersi addosso per le occasioni perse era inutile,così mi alzai,mi preparai e andai a scuola.

Quando arrivai a scuola con mia grande sorpresa trovai già li Sara. Era bianchissima e aveva un'espressione colpevole in viso. Mi avvicinai a lei
"Ehi tesoro,tutto apposto?" Le dissi
"Si,certo. Ehm,Mati possiamo parlare due minuti? Devo raccontarti una cosa troppo importante che mi tengo dentro da fin troppo tempo"
"Certamente. Ma..devo preoccuparmi?" E ora questa che ha combinato?
"Ma no! Certo che no! Solo non ti arrabbiare"

Alla fine,non ci decidevamo in quale posto andare a parlare e si era fatta l'ora di entrare,così decidemmo di entrare alle nove ed andare al bar.

"Insomma,mi dici cosa succede?"
"Si okay! Ma prima prometti!"
"Cosa?"
"Di non arrabbiarti per non avertelo detto prima"
"Sei la mia migliore amica,non mi arrabbierò con te. Se non me l'hai detto fino ad ora e hai deciso di farlo solo oggi un motivo ci sarà"
"Si infatti" deglutì "alloraa... IO E FEDERICO STIAMO INSIEME DA TRE MESI" disse tutto d'un fiato
"Cosa?" La guardai incredula "come da tre mesi,che vuol dire?"
Lei stava zitta,di nuovo in volto quell'espressione colpevole,così decisi di tranquillizzarla "Ehi Sara,voglio solo capire. Stai tranquilla non sono arrabbiata con te,ne delusa perché mi hai tenuto all'oscuro di tutto questo. Ma spiegati"
"Beh si,un giorno in estate stavo correndo al parchetto,ma dopo poco mi era presa una sete indescrivibile e così decisi di andare a prendere da bere al bar e mi misi a sedere su un tavolino libero. Dopo cinque minuti vidi Federico che si avvicinava e mi chiese se poteva sedersi,io gli dissi di si e ci mettemmo a parlare. Passarono cinque ore senza che noi ce ne accorgessimo perché eravamo troppo impegnati a parlare,ridere e flirtare fra noi,eravamo presissimi,anche se sapevo che lui non voleva storie. E poi fece una cosa che non mi sarei mai aspettata,non mi baciò ma chiede di uscire. Io accettai e da lì cominciammo a frequentarci. Quando tutte le sere ci sentivamo a telefono e tu mi chiedevi cosa stessi facendo,in realtà ero con lui. Non sono mai andata al mare con i miei quest'estate,sono rimasta qui."
"Ah,che storia stana. E perché avete deciso di non dire nulla a nessuno?"
"Perché insomma,con il passato che ha lui con le ragazze volevano aspettare per vedere se saremmo durati"
"Capisco. E tutti quei discorsi il primo giorno di scuola? Sul fatto che io dovevo stare attenta a Riccardo e tu a lui?" Le chiesi ancora tranquilla. Poveretta la stavo bombardando di domande.
"Si beh,quello era per far si che tu non ci scoprissi. Insomma,già si vede da lontano un chilometro che provo dei sentimenti per lui,questo è chiaro agli occhi di tutti,se poi qualcuno veniva anche a scoprire che stavamo insieme.. Però mi sono sempre sentita in colpa del fatto che ti stavo mentendo"
"Tranquilla,ti capisco. Non ci sono mai passata ma ti capisco. Un'ultima domanda: perché proprio adesso?"
"Intendi dire,perché te lo sto dicendo proprio adesso?"
Io annuii e lei improvvisamente scoppiò a piangere e mi buttò le braccia al collo. Cercai di calmarla e dopo un po' ci riuscii.
"Sara che succede? Raccontami,ti me puoi fidarti"
"Hai ragione. Comunque te l'ho detto proprio adesso perché ho bisogno di te più che mai. Ho paura che stia per lasciarmi,è troppo strano in questi giorni,troppo evasivo nei discorsi. Sembra quasi che cerchi di evitarmi."
"Cazzo"
"Ma io non voglio che mi lasci Mati,io credo di essermi innamorata di lui,anzi lo so quasi per certo. Se mi lascia come faccio?"
"Facciamo così. Ci parlo io,tu fidati di me"

Entrai in classe come una furia e mi diressi spedita come un treno verso Federico. Quando fui sicura di avere tutta la sua attenzione,gli puntai un dito contro e inizia a sbraitargli in faccia "senti carino,so che pensi di poter fare quello che vuoi con chi vuoi,ma se lasci Sara o la fai star male anche solo cinque minuti,te lo giuro,quando è vero che mi chiamo Matilde,che te lo taglio"
Lo vidi deglutire,divento bianco come un lenzuolo,stavo quasi per ricominciare a fargli quella sparata quando disse "aspetta" e poi si avvicinò a Sara. Le prese le mani e iniziò a parlare davanti a tutta la classe
"So che non sono perfetto,ho il mio passato e non posso cancellarlo,spero che questo tu lo capisca. Non devi mai più pensare una cosa del genere okay? Non ti lascerò. Se avessi voluto farlo lo avrei fatto semplicemente,senza tante storielline,e poi comunque sarei troppo stupido per lasciarmi scappare una ragazza splendida come te. Se mi hai visti strano in questi giorni non era per il motivo che hai pensato tu,ma perché dovevo dirti una cosa e a quanto pare non sono abbastanza uomo,perché ancora non ho trovato le palle di dirtela."
"C-c-cosa?" Balbettò lei?
"Ti amo,Sara. E non credevo fosse possibile per una persona come me innamorarsi,fino al giorno in cui,ringraziando il cielo,ti ho vista al bar e mi sono seduto accanto a te"
Aveva davvero le lacrime agli occhi? ODDIO. Lo vidi girarsi un attimo verso Riccardo "Ric,fratello,scusa se non te ne ho parlato prima"
"Amico tutto apposto,ora capisco dove sparivi tutti i giorni,d'estate"
Federico rise e poi si girò verso Sara. Lei tremava,poi rispose "ti amo anche io,scemo" e gli si buttò fra le braccia,baciandolo.

RICCARDO

Forse non era così impossibile che anche io mi innamorassi. Dico FORSE. Se anche Fede c'era riuscito.
Non sapevo più che cosa stava succedendo in quella classe,probabilmente quei due si stavano baciando ma io non lo sapevo perché ero troppo impegnato a guardarmi negli occhi con Matilde.
Per fortuna oggi la professoressa non sembrava arrivare.
Matilde sorrise e venne verso di me.
Ieri quando me ne ero andato da casa sua ero un po' deluso da ciò che era successo,o meglio,da ciò che non era successo. Ma poi avevo solo capito che era paura,paura di non essere abbastanza,paura di essere rifiutato dalla ragazza che mi aveva fatto riprendere il cuore a battere,dalla ragazza per la quale stavo iniziando a provare dei sentimenti piuttosto forti. Paura di soffrire per lei,un giorno.
"Buongiorno zuccone"
"Zuccone? Ma cosa?" Risi
"Non me lo chiedere. Non so perché ti ho chiamato così,mi è passato in testa e l'ho detto"
"Interessante. Buon giorno anche a te comunque" e le diedi l'ennesimo bacio sulla guancia,ma oggi molto più vicino all'angolo della bocca.
E che cazzo,dovevo approfittare delle piccole occasioni che mi venivano concesse dalla vita.
Indicò con la testa i due innamorati bugiardi e poi aggiunse "mi sa che d'ora in poi ci toccherà farà il terzo e il quarto in comodo Ric"
Era la prima volta che mi chiamava così,Ric,e non era male però se dovevo dirla tutta,preferivo quando mi chiamava con il mio nome di battesimo. Come faceva mia mamma,lei non mi avrebbe mai chiamano ne Ric,ne in nessun altro modo. Sempre e solo Riccardo. Solo che lei adesso non mi chiamava più.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora