Capitolo 35

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Il pomeriggio del giorno dopo lo avevo trascorso con Sara,Monica e Sofia a girare per il centro della città ed entrare in qualsiasi negozio potesse avere qualcosa per noi.
Sara e Sofia erano due cose impressionanti,qualsiasi negozio per loro andava bene. E io non ne potevo più,non capivo come potessero avere tutta quell'energia.
Okay,ad essere sincera anche io in genere ero come loro,non mi stancavo mai.
Ma non quel pomeriggio.
Non avevo più le forze di andare avanti,mi facevano malissimo i piedi e mi era entrato un forte mal di testa.
Tutta colpa di Riccardo.

Stranamente non avevo comprato quasi niente,se non l'abito e gli accessori per quella sera.
Il vestito era stile impero corto sopra il ginocchio,bianco e con le maniche a tre quarti di pizzo.

Mi trovavo con le mie amiche in camera mia.
Ci stavamo preparando per questa famosa festa,a cui si diceva fossero invitati praticamente tutti i ragazzi del quinto anno,molti del quarto - come noi quattro - e anche alcuni di seconda e terza.
Nemmeno fosse la festa della maturità,perché ancora dovevamo affrontarla e fra l'altro era anche molto vicina oramai.

Io ero quasi pronta,dovevo solo finire di truccarmi ed ero apposto.
Come sempre agli occhi avevo messo l'eye-liner e l'immancabile mascara e avevo truccato la bocca con un rossetto rosso ciliegia.
Avevo intrecciato i capelli con una morbida treccia a lisca di pesce e l'avevo mandata su una spalla.
Sopra il vestito avevo messo un giacchetto corto di pelle e avevo messo i sandali neri con il tacco.
Alle orecchie le immancabili perline,e una collana e un bracciale abbinati.
Al polso c'erano anche i braccialetti di Riccardo,che nonostante tutto rimanevano li.
Come lui rimaneva nel mio cuore.

Quando scendemmo giù ci beccammo un bel po' di complimenti.
"Siete troppo belle e a quella festa immagino ci saranno fin troppi ragazzi. Mi sa che cambio idea e non vi accompagno" disse mio padre
"Papà non fare lo scemo. Su che facciamo tardi" risposi ridendo
"Cos'è quel bel sorriso? Qualcun'altro vuole portarmi via la mia bambina?"
Anche papà ovviamente sapeva della rottura fra me e Ric.
"Su su,Christian. Smettila di fare il padre geloso e accompagnale" le sorrisi "comunque è vero,siete meravigliose. Stasera farete strage di cuori"
Mamma aveva ragione,le mie amiche erano bellissime e avrebbero fatto impazzire qualsiasi essere di genere maschile quella sera in quella casa.
Sara aveva un vestito color rosa antico che risaltava molto sulla sua pelle olivastra,il vestito di Monica era verde acqua,e Dio se le stava bene quel colore,mentre Sofia indossava un vestito verde salvia,molto delicato,che riprendeva il colore dei suoi magnifici occhi.
Federico ed Edoardo avrebbero ingoiato la bile vedendole arrivare a quella festa,belle da far paura.
Immaginai che non le avrebbero perse di vista nemmeno un secondo,per la paura che qualcuno potesse guardargliele.
Sofia avrebbe avuto una sfilza di ragazzi che le sarebbero andati dietro,uno più bello dell'altro e io...
Io non avrei avuto nessuno.
Perché fondamentalmente non mi importava di avere nessuno.
Oltre che una persona.
Che non avevo più.

Le mie amiche ringraziarono mia mamma per i complimenti e poi uscimmo di casa insieme a mio padre,pronte per essere accompagnate a casa di Jack.
Che poi io,non sapevo nemmeno chi fosse questo Jack.

Quando varcammo la porta di casa,nonostante quest'ultima fosse già immersa nella confusione più totale e pullulasse di gente che ballava e sbracciava a destra e sinistra,tutti si girarono verso di noi.
Mi sentivo un po' osservata da tutte queste persone e non mi sentivo molto a mio agio. Mi sarei sentita più tranquilla se avessi conosciuto il proprietario della villa nonché organizzatore della festa.

RICCARDO

Il pomeriggio prima del 'party' avevo cambiato idea riguardo al cedere così facilmente al mio migliore amico e così avevo provato a opporre resistenza,usando anche la scusa che non mi sentivo tanto bene.
Non avevo voglia di partecipare a quella stupidissima festa in cui tutti prima della fine si sarebbero ubriacati.
Io non avevo nessuna intenzione di farla e volevo stare lontano da una qualsiasi tentazione di bere per dimenticare tutti i miei problemi.
Perché non era così che si affrontavano.
Avevo finito con le sbronze colossali,mi ripromisi.
Ovviamente non avevo funzionato,Fede mi aveva detto che avrei partecipato alla festa a tutti i costi e che non dovevo lamentarmi perché avremmo trascorso una bella serata.
Immaginavo...

Comunque,una mezz'oretta prima di andare da Jack,verso le dieci,andai a vestirmi.
Mi rasai - visto che erano diversi giorni che non lo facevo e cominciavo a somigliare a tarzan - e mi sistemai i capelli leggermente mossi,che erano un po' allungati ma ancora non troppo da doverli tagliare.
Misi i jeans scuri con qualche strappo e la camicia nera aderente,le Nike Air nere e la giacca di pelle.
Presi le chiavi della moto,montai in sella e sfrecciai via verso casa del mio amico.

Entrato in casa notai la gente che mi guardava strano. Alcuni ridevano sotto i baffi,altri avevano un'espressione preoccupata.
Non capii perché finché non mi girai verso destra e vidi Simon della quinta D ballare praticamente avvinghiato a Matilde.
Lei non mi sembrava particolarmente coinvolta,anzi sembrava quasi che volesse allontanarlo e così mi avvicinai io per andare in suoi aiuto,ma fui fermato per un braccio da qualcuno dietro di me.
"Lasciala stare. Comincerà ad inveire come una pazza contro di te,dicendoti che non c'era bisogno che le rovinassi la serata. Anche se sappiamo tutti che non sarebbe comunque così,perché probabilmente gliela miglioreresti. Comunque lascia perdere,e trova un altro momento se vuoi parlarle"
Era Edoardo.
Perché adesso mi stava dando consigli? Infondo gli avevo quasi rotto il naso.
"Perché mi aiuti? Dovresti odiarmi"
"Io ti capisco,adesso. Se qualcuno cercasse di portarmi via Monica reagirei allo stesso modo. Cerchiamo di diventare amici,non abbiamo altro che da guadagnarci"
Risposi con un semplice 'okay' poi Edoardo,dopo avermi dato una pacca di incoraggiamento sulla spalla,tornò a ballare dalla sua ragazza.
Mi sentii chiamare da dietro.
Era una voce odiosa.
Mi girai e come avevo immaginato,era Azzurra.
O mio Dio,che qualcuno mi salvi da lei.

MATILDE

Era tutta la sera che ballavo con questo ragazzo. Non mi interessava sinceramente,ma dopo aver visto Azzurra seguire per tutta la sera Riccardo,mi ero stretta ancora di più a lui,anche se controvoglia.
In quel momento avevo perso di vista Riccardo,non sapevo dove fosse.
Mi staccai da quella sanguisuga e andai a prendere un bicchiere d'acqua.
Quando alzai gli occhi vidi Riccardo venire verso di me,non sembrava che stesse tanto bene però non poteva essere ubriaco. Non lo avevo visto nemmeno una volta avvicinarsi al bere.
Si avvicinò pericolosamente a me e mi cadde addosso,in un goffo abbraccio.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora