Dal titolo potrebbero sembrare due persone normali, che sono dei criminali e hanno esagerato a sfidare la legge. Ma per oggi non parliamo di questo, ma si vedrà l'altra faccia della medaglia. Due menti, che raggiungono le stesse conclusioni in modi...
<<vedi che non sono così male alla fine?>> chiesi e lui sbuffò, probabilmente gli stavo dando fastidio.
<<Dai, è il mio primo giorno e neanche mi dici brava, oppure ottimo lavoro? Ho scoperto in un giorno quello che voi non siete riusciti a scoprire in un anno> gli ricordai.
<<Senti, come faccio a sapere quando sono aperti i locali jazz? Non sapevo neanche della loro esistenza>> affermó.
<<Sì ma potevi arrivarci da solo ai giorni in cui uccide l'assassino>> dissi incrociando le braccia.
<<Tch>> disse nervoso, uno a zero per me.
Restammo lì fino alle quattro di pomeriggio, Erwin era ancora via, Hanji era con gli altri, che non avevo conosciuto.
<<Sono così stanca, non faccio una pausa da stamattina, sto per svenire>> affermai.
<<E vai, non mi ricordo di avertelo chiesto, ma vai>> disse facendomi cenno.
<<Una gentilezza impressionante>> sussurrai sarcastica, per poi andare ad una macchinetta.
<<Ma perché non funziona?>> chiesi dopo aver inserito i soldi.
<<Mi scusi>> disse un uomo dietro di me.
<<eh?>> chiesi girandosi.
Mi ritrovai uno della mia età, con i capelli di un biondo abbastanza chiaro, più alto di me, e che mi fissava.
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<<Non ha digitato il numero per dire cosa vuole>> disse accennando un sorriso.
<<Ah! Oddio, si vede che sono stanca. Comunque dammi del tu>> dissi imbarazzata.
<<Qua è praticamente impossibile non stancarsi, ma dopo una settimana ci fai l'abitudine>> disse.
<<Io sono T/N>> dissi porgendogli la mano.
<<Zeke>> rispose sorridendo.
Allora è solo Levi quello antipatico, non devo preoccuparmi più, gli altri mi sembrano tutti così gentili.
<<Come va con Levi? Ho saputo da Hanji che state lavorando al caso insieme. Mi dispiace per te>> disse.
Non riesco a fidarmi delle persone così aperte e sorridenti a tutti fin dall'inizio, e lui mi sembra parecchio sospetto.
<<Tutto bene, beh, ciao>> dissi sorridendo per l'ultima volta per poi andarmene.
