4 - Chicca e Laura

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Quella notte per Simone e Manuel  segnò un nuovo inizio, dove tutte le paure, le ansie e le mancanze di coraggio vennero definitivamente cancellate dalle loro vite. Al posto di queste, si instaurò un sentimento forte, un amore determinato e la voglia di appartenersi prese il sopravvento su tutto. Si alzarono da letto accaldati, nonostante fosse mattina, fuori il termometro segnava già 26 gradi, si guardarono e pensarono come poteva essere il pomeriggio. Non osarono neanche immaginare. Decisero che nonostante tutto, si sarebbero goduti quella bellissima giornata, anche perché  avevano un impegno importante quella mattina, dovevano trovarsi  al bar con Chicca e Laura.
La scuola era finita e per Simone e Manuel iniziarono le vacanze, quest'anno più desiderate che mai, dopo tutto quello che era successo loro. Sembrava di vivere in un sogno: la promozione alla classe quarta, il loro amore, il rispetto, i baci, il comprendersi a vicenda, i loro scherzi, tutto era bello e loro due si completavano a vicenda, dove uno era manchevole, l'altro lo compensava. Si aiutavano a vicenda nei piccoli lavoretti, nel giardinaggio aiutando la nonna, facendo la spesa con Floriana, divertendosi a mettere insieme la vecchia moto del papà, (della quale non si trovavano più i ricambi), sedendosi in riva alla piscina pulita e riempita d'acqua, parlando apertamente delle loro emozioni e sentimenti.
Ad un tratto a Dante venne un'idea, che i ragazzi accolsero subito con grande interesse: fare una festa in piscina e invitare tutti i ragazzi della classe, prima che partissero per le ferie. Era martedì e la voleva organizzare per il sabato seguente, partendo dal pomeriggio e allungandosi anche alla sera. Simone incaricò Manuel di scrivere il messaggio sulla chat della classe, così fece, nei successivi 15 minuti quasi tutti diedero la loro disponibilità,  chi era ad Ostia o a Nettuno, sarebbe tornato per la festa e ripartito la mattina dopo. Manuel tornò dicendo che tranne un paio di ragazzi già partiti per le ferie, c'erano tutti. Dante fu contentissimo. Simone informò la nonna e la mamma dell'idea e disse che avevano accettato quasi tutti. Si divisero i compiti, Dante si offrì per fare la carne ai ferri, Floriana avrebbe preparato il pinzimonio, la nonna le sue ottime torte e Manuel e Simone si sarebbero occupati allo sfalcio del parco e della raccolta dei rami secchi caduti. Le bibite e le patatine le avrebbero portate i ragazzi invitati la sera stessa.
Durante quel periodo di vacanza, iniziato anche prima della fine della scuola, Manuel riuscì ad instaurare un solido rapporto di amicizia con Chicca, le tensioni tra loro erano svanite, la rabbia che c'era alcuni mesi prima, aveva lasciato lo spazio ad un sentimento di stima reciproca, anche perché la ragazza si accorse che lui era profondamente cambiato, era diventato più maturo, meno scattoso e sopratutto più riflessivo. Prima di agire, riusciva a trattenersi, cosa impensabile fino a poco tempo prima. Stare accanto a Simone ed esserne innamorato gli faceva proprio bene. Dall'altro lato invece, l'amicizia tra Laura e Simone procedeva tranquillamente, loro non avevano mai avuto alti e bassi, fin da quando lui aveva deciso che Laura doveva essere la prima persona a sapere che non avrebbe più potuto amarla come lei avrebbe voluto, perché era gay. Si erano sempre rispettati e voluti bene ed erano sempre in sintonia. Le ragazze erano già arrivate e si erano sedute al tavolino, quando arrivarono anche i ragazzi, che percorsero la poca strada che li separava, mano nella mano. Quando li videro a Chicca le si illuminarono gli occhi e a Laura venne un sorriso: erano radiosi, oltre che belli, avevano una strana luce nei loro occhi, che lei notò subito. Appena seduti li guardò ed esclamò: "dovete dirci niente?". Si guardarono negli occhi e dissero che erano felici, avevano trovato la loro dimensione e stavano benissimo, per suggellarla si diedero un bacio davanti a loro. Non proferirono parola su quello che di bello era successo quella notte, sarebbe rimasto un loro segreto, erano gelosissimi della loro intimità. La mattina passò allegra,  parlarono della festa di sabato sera, di chi era già partito per le vacanze estive e anche di chi era rimasto a casa per recuperare le materie rimaste insufficienti. Verso tarda mattinata il telefono di Manuel squillò, lo estrasse dalla tasca e vide che era un messaggio da un numero sconosciuto nella chat. Lo lesse vicino a Simone: "ciao Manuel ti ho visto l'altro giorno mano nella mano con il tuo amico, sei diventato gay?" Si guardarono negli occhi e anche Simone fu sorpreso, non sapevano chi fosse, si misero d'accordo per rispondere, non avevano nulla da perdere: "primo: chi sei?, secondo: anche se fosse a te cosa importa?", entrambi annuirono e Manuel lo mandò. Dopo pochi minuti arrivò la risposta: "ah sì, quando sei stato con me, non mi sembrava fossi gay! Alice", Alice???? Cosa voleva ancora da Manuel? Vide Simone rabbuiarsi, gli prese per la mano e disse: "vuoi vedere che adesso non mi scrive più?" Anche chicca si arrabbiò, dicendo: "non solo ha rovinato il nostro rapporto, adesso vuole rovinare anche il rapporto che hai con Simone?, questa è proprio fuori di testa seriamente". Manuel la guardò con occhio gelido e disse: " questa volta non riuscirà, non lascio il mio amore, che ho quasi perso, che per lui avrei dato la mia vita per farlo tornare da me, per una come lei!!!! Se solo penso che avrei potuto non rivederlo e non vedere più i suoi meravigliosi occhi, mi viene da piangere", una lacrima solcò la sua guancia e Simone asciugandola, lo strinse in un abbraccio. Quel momento di commozione passò e capì che non lo avrebbe mai più perso con nessun'altra.
Manuel scrisse un ultimo messaggio: "se proprio lo vuoi sapere, l'amore che provo per il mio ragazzo non è minimamente paragonabile al niente che ho provato per te, sei stata insignificante e di cui non porto nemmeno un ricordo. Se mi dovessi vedere, ricordati di girarti dall'altra parte e di sciacquarti la bocca prima di nominare il mio fidanzato un'altra volta. Non farti mai più sentire."
Lo fece leggere a Simone, a Chicca e Laura che rimasero allibiti nel vedere quelle parole, poi lo inviò. Diede il telefono a Simone e gli disse di bloccare immediatamente il numero, prima che potesse rispondere. Non se lo fece ripetere due volte e lo bloccò. Capitolo architetta chiuso per sempre.
Guardò Simone con occhi pieni di amore e lui, in risposta, gli diede un bacio. Manuel da teso e nervoso si calmò, riprese il sorriso che aveva prima di ricevere i messaggi.
Chicca esclamò: "però non mi hai mai difesa come hai fatto con Simone, quando stavamo insieme, perché?" disse sorridendo?
Manuel, con tutta la calma del mondo disse: "perché non ti ho mai amata così tanto come amo Simone. L'amore che provo per lui non è paragonabile  a nessuna storia che ho avuto prima di lui (con tutto il rispetto Chicca, non me ne volere), prima era una cosa, adesso invece, è la nostra vita insieme, sarei disposto ad uccidere se solo osassero toccarlo."
Chicca guardò Simone ridendo e disse: "non ho mai visto Manuel così innamorato, sentir dire quelle parole per te, scaldano il cuore, ve lo meritate entrambi e mi raccomando, rimani sempre così, non cambiare mai."
Simone la guardò di rimando ringraziandola per quello che aveva appena detto.
Intervenne Laura e disse: "si vede subito quando l'amore è amore con la A maiuscola, ti completa e ti cambia, anche se non vuoi, e voi siete la dimostrazione che l'amore vero può esistere, anche se viviamo in una società dove tutto si consuma e tutto si perde. Siete la fortuna l'uno dell'altro non dimencatevelo mai, vi voglio un mondo di bene!".
Quelle parole riuscirono a commuovere tutti, Chicca aveva gli occhi lucidi, Simone era in lacrime e Manuel era appoggiato alla sua spalla che piangeva. Quando la commozione  li lasciò si salutarono e si diedero appuntamento a sabato pomeriggio a casa dei ragazzi.
Prima di arrivare alla moto, Manuel si fermò e fermò Simone dolcemente abbracciandolo, chiedendogli: "come stai? Sei preoccupato per quei messaggi?" Simone rispose: "no non sono né arrabbiato, né preoccupato perché nei tuoi occhi ho visto la sincerità dei tuoi sentimenti e del tuo amore per me, non potrei volere di più".
Manuel appoggiò la testa sul petto di Simone, affermando che le sue parole gli avevano tolto un peso enorme dal cuore. Per un attimo aveva creduto di essere tornato ad alcuni mesi prima, quando tra loro regnavano soltanto confusione, rabbia e incertezza.
Ma quella era solo paura.
Simone lo abbracciò e lo baciò stringendolo a lui, sussurrando: "stai tranquillo, ti amo tanto, non mi perderai".
Salirono sulla moto e si diressero a casa. Appena arrivati sentirono la voce di Floriana chiamarli, entrarono, e chiese di essere aiutata nel riporre la spesa nella dispensa, aveva comprato cibo per un esercito. Disse solamente che prima di ritornare a Glasgow lunedì mattina, voleva far trovare tutto in ordine alla nonna. D'istinto Simone andò ad abbracciarla, non voleva che partisse, nonostante fosse rimasta tanti mesi.
Vedere quel ragazzone di quasi 1 metro e 90 cm teneramente abbracciato alla mamma, commosse profondamente Manuel e ringraziò per la fortuna di averlo accanto ogni minuto.
Le chiese se non poteva fare la domanda di avvicinamento a Roma, al laboratorio per cui lavorava, lei spiegò che per ottenerlo serviva qualcuno che facesse la domanda per andare a Glasgow, così dall'ufficio avrebbero potuto fare il cambio. Promise al figlio che avrebbe inoltrato la domanda una volta tornata a casa.
Sapeva che Simone aveva bisogno di lei, anche se non lo diceva.
La mamma e la nonna si misero in cucina a preparare il pranzo, mentre i ragazzi apparecchiarono  la tavola.
Floriana chiese a Manuel di invitare a cena la mamma, perché doveva parlarle, lui scrisse il messaggio e Anita accettò molto volentieri.
Lo disse subito.
Mentre stava massaggiando con lei le disse anche che Alice gli aveva mandato dei messaggi orrendi e inopportuni, che Simone aveva letto e deciso insieme di bloccare il suo contatto e la sera lì avrebbe letti anche lei.
Aspettarono il ritorno di Dante e si misero a tavola. Il pranzo fu ottimo, la mamma e la nonna unite erano due cuoche formidabili.
I ragazzi andarono a riposare dopo pranzo, approfittando di quel leggero venticello che si era alzato nel primo pomeriggio.
Si scambiarono dolci effusioni, per poi addormentarsi uno sul petto dell'altro fino quasi alle 17, quando svegliandosi trovarono alcuni messaggi di Anita che chiedeva a Manuel di raggiungerla a casa perché aveva bisogno.
Si alzò dal letto con fare non molto convinto abbracciando e baciando il suo amato, senza volersi più staccare da lui, stava bene dov'era, era il suo luogo, si sentiva protetto e al sicuro.
Si avviò verso la porta trascinandosi dietro Simone, non lo voleva lasciare. Scesero a piano terra dicendo a Floriana che sarebbe ritornato insieme alla madre ad ora di cena, la ringraziò ancora.
Uscirono sotto al portico, diede l'ultimo bacio "amaro" del distacco al suo amore, salì sulla moto e si avviò verso il viale che porta alla strada, si fermò perché sentì il telefono vibrare:
era Simone, gli aveva scritto: "ti ho visto sparire dietro gli alberi lungo il viale, mi manchi tanto anche se sei appena andato via in sella alla tua moto, mi sento già perso quando non sei con me, ti aspetto e....ti amo tantissimo...vita mia...."
Manuel tornò indietro subito senza scrivere nulla. Cercò Simone e gli diede il più bel bacio che si fossero mai dati, un bacio delicato, senza fretta, che fortificò sia il corpo che la mente, unendoli anche solo per un attimo in quella loro "magnifica solitudine". Non ti lascio perché ti amo disse Manuel.....

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora