5 - La cena

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Manuel quel pomeriggio tornò a casa da Anita con il cuore leggero, aiutò sua mamma portando in casa una cassettiera comprata in un negozio vicino, sistemarono anche la spesa appena fatta. La mamma si accorse immediatamente del cambiamento fatto dal figlio e chiese se andava tutto bene, Manuel rispose che non poteva andare meglio, non chiedeva di più, solamente che tutto rimanesse splendidamente così, si amavano tanto e vivevano l'uno per l'altro in perfetta simbiosi. Ad Anita interessava che suo figlio fosse felice. E lo era,  lo era finalmente.
Si prepararono e andarono alla cena, arrivarono e li accolse nonna Virginia che la prese sotto braccio e la accompagnò nella sala dove aveva apparecchiato la tavola per una cena di gran gala. Era tutto meraviglioso disse Anita.
Manuel nel frattempo era salito in camera  da Simone e lo trovò che si stava finendo di vestire: aveva dei pantaloni neri, con la cintura e una maglia color bordeaux.
Ai suoi occhi era bellissimo, qualcosa di indescrivibile, lo cinse sui fianchi con le braccia e lo strinse, appoggiando la sua guancia alla schiena, baciandolo dolcemente. Simone gli mise le mani sulle sue, rimanendo in quella posizione per svariati minuti, poi si girò e si abbracciarono, lo guardò e si innamorò sempre un po' di più.
Scesero per la cena, tutto era splendido.
Anita e Manuel non lo sapevano, ma quello era il loro modo per dar loro il benvenuto in famiglia. Da quel momento loro sarebbero stati parte della famiglia Balestra a tutti gli effetti. Ne riprova il fatto che durante la cena, Dante e Floriana chiesero ad Anita di andare a vivere a casa Balestra/Ferro e di non pagare più l'affitto della casa, anche perché Manuel viveva già lì da quando Simone era tornato dall'ospedale e lei era sempre a casa da sola, commossa dal gentile pensiero accettò e dopo alcuni giorni si sarebbe dovuta trasferire con il figlio alla Villa definitivamente.
Sempre Floriana vedendoli senz'auto le fece una proposta: sua zia aveva un'auto di 5 anni, comprata dal marito poco prima di morire, sempre ferma nel cortile, senza mai essere utilizzata. La zia non aveva la patente e i figli, suoi cugini, avevano tutti la loro, le avrebbe fatto piacere se qualcuno l'avesse accettata senza dover pagare niente, nemmeno il passaggio di proprietà a carico della zia, purché non rimanesse inutilizzata, essendo ancora molto bella.
Manuel incitò la mamma nel prenderla, anche perché avrebbe fatto molto comodo sopratutto quando pioveva o c'era brutto tempo.
Anita con un poco di imbarazzo accettò subito quel bellissimo dono, le serviva, ma non riusciva ad acquistarne una.
Successivamente intervenne Dante, che in segreto con la ex moglie, organizzò un viaggio a suo dire veramente interessante, per l'estate stessa, nel quale avrebbero partecipato tutti. Sarebbero andati a San Pietroburgo in Russia, dove abitava un suo collega con la famiglia, offertosi volontario per fare da Cicerone nella città. Sarebbero andati a visitare il Museo dell'Ermitage, che era uno splendore. Era tutto organizzato: Floriana avrebbe pagato il viaggio a Manuel, Simone e Dante  lo avrebbe pagato ad Anita e alla nonna Virginia.
Per il ritorno avrebbero preso due aerei differenti: loro sarebbero atterrati con Floriana a Glasgow e sarebbero rimasti la, in vacanza per le due settimane successive, mentre gli altri sarebbero atterrati a Roma e tornati a casa. I ragazzi erano euforici, perché avrebbero visitato un paese straniero insieme per la prima volta. Mentre aspettavano le torte di nonna Virginia, Floriana chiamò tutti fuori, aprì le porte della rimessa, accese la luce e mostrò ad Anita quella che sarebbe diventata la sua auto. Le disse che l'aveva portata il cugino in mattinata. Manuel si commosse e chiese il permesso di salire, osservò la tappezzeria, gli interni, il baule spazioso, i posti dietro ecc...poi il suo sguardo incrociò gli occhi di Simone, occhi pieni d'amore e vedendoli si mise a piangere. Simone lo accolse tra le sue braccia e si scostarono da loro, creando quell'atmosfera di intimità magica, riuscì a calmarsi e dire:
"ci avete salvato in tutte le maniere possibili, mi avete ospitato facendomi sentire a casa, adesso Floriana regala l'auto della zia a mia mamma che ne aveva bisogno, ci porterete in viaggio con voi tra pochi mesi, cosa dobbiamo fare per poterci sdebitare?"
Simone pensò e gli altri stettero ad aspettare la risposta:
"Forse amarmi per sempre?"
Manuel a quelle parole reagì nell'unica maniera che sapeva fare: baciandolo con tutto se stesso".
Dopo alcuni minuti interminabili, gli adulti iniziarono a rumoreggiare vistosamente, facendo apposta, al che i ragazzi si voltarono verso di loro esclamando:
"ah è vero che ci sono anche i vecchietti!!!!! Ci eravamo dimenticati"
A quel punto Floriana diede vita ad una vera e propria battaglia all'ultimo sangue urlando:
"Vecchietta io????"
"Simone Balestra sarai anche alto quasi 2 metri, ma questo non toglie che io sia ancora capace di prenderti a calci nel sedere, dove sei?"
I ragazzi corsero dentro, uno si riparò dietro la porta e l'altro in cucina, appena lei arrivò in casa come una furia, Simone la placcò e le diede un'infinità di baci, facendola sciogliere. Effettivamente Simone era alto, ma di forza ne aveva da vendere. Manuel invece abbracciò Anita dandole tanti baci sulle guance.
La nonna portò le torte e si riaccomodarono a tavola.
Si organizzarono per iniziare il trasloco, decisero di iniziare la mattina seguente, facendosi aiutare dai ragazzi. L'affitto della casa sarebbe scaduto dopo una decina di giorni, giusto in tempo per ultimare le cose. La mattina dopo Anita avrebbe anche  telefonato al proprietario di casa per comunicare che non avrebbe più rinnovato il contratto di affitto.
Quella sera si divertirono tutti.
Manuel non portò Anita a casa, ma fu Dante ad accompagnarla in auto, si offerse molto volentieri. La distanza da casa di Simone e quella di Manuel era veramente poca, al massimo 3/4 chilometri.
La mattina successiva si svegliarono tutti molto presto e andarono a casa di Anita ad aiutare, solo la nonna rimase a casa per preparare il pranzo per tutti i lavoratori.
Lavorarono come matti, l'unica sosta che si concedevano i ragazzi era quella di appoggiare dolcemente le labbra di uno, su quelle dell'altro, richiamati puntualmente da Dante che asseriva fossero due lavativi sempre fermi e che doveva fare tutto lui!!!.
A mezzogiorno avevano praticamente quasi messo nei cartoni tutte le cose necessarie, che caricarono sulle macchine e portarono a casa Balestra/Ferro. Tornarono a casa all'ora di pranzo, era già pronto, una lavata veloce alle mani, una sistemata alla svelta e poi si ritrovarono tutti a tavola....erano stanchi ma felici.....

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora