21 - cosa avresti fatto se....?

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Dopo essersi preparati per scendere, Manuel prese tra le sue mani il viso di Simone, per baciarlo ma sopratutto per guardarlo negli occhi, quegli occhi scuri meravigliosi che quella mattina avevano pianto per suo fratello e per lui. Ebbe la conferma che l'amore provato da Simone era qualcosa di prezioso, di valore inestimabile, che nessun gioiello potesse eguagliare. Nonostante fosse sempre vicino a lui, Manuel era anche nei suoi sogni più intimi, più belli. Questo era per lui un segno del suo amore incondizionato ma difendere, custodire e proteggere.
Lo amava tantissimo, e non avrebbe permesso a nessuno di portarlo via da lui, senza aver combattuto fino alla morte. Lungo il corridoio che separava la loro camera dalla scala, lo prese per mano e con la testa si appoggiò al suo braccio e dolcemente gli disse:

M: "ti amo"

S: "ti amo anch'io"

Poi prima di scendere avvicinò le labbra alle sue, avvolgendo il suo braccio al collo e alzandosi un po'  in punta di piedi, rendendo quel bacio molto intimo e loro. Quei minuti passati persi in quel gesto sublime, sembravano ore, nelle quali ognuno di loro aveva la voglia di donare se stesso all'altro, in quel giorno particolare, ancora di più delle altre volte. Salutarono la nonna e fecero colazione, lei comunicò loro che Anita era uscita prima per una riunione in segreteria del museo e che sarebbe rientrata nel  primo pomeriggio.
Quella mattina la nonna aveva un impegno con una sua amica, quindi buona parte della mattina sarebbero stati a casa da soli, lei comunque non sarebbe tornata tardi. Simone si offrì di prepararle la macchina uscendo dalla rimessa. Mentre Manuel reggeva l'anta che si chiudeva sempre, il suo amato usciva con la macchina. Era bravissimo nelle manovre, sapeva usare l'auto molto bene, nonostante mancassero ancora un paio d'anni prima di prendere la patente. Sistemata l'auto davanti al porticato, lui lo raggiunse e lo abbracciò dicendogli:

M: "amore ho deciso che ti aspetto per prendere la patente, non parto appena compiuto i 18 anni, così studiamo insieme, semmai prendiamo i libri prima, iniziamo a studiarli, così prepariamo l'esame di teoria e lo passiamo senza problemi, poi facciamo pratica, anche con l'aiuto della nonna e dei nostri genitori e passiamo anche quella. Cosa ne dici?

S: "si ottima idea, solo che mi dispiace tu debba aspettare me un anno intero prima di poter prendere la patente. Oppure potremo fare anche cosi:
Potresti iscriverti a scuola guida, studiamo teoria insieme, così insieme a te studio anch'io, fai l'esame di teoria, mentre ti eserciti alla guida, prendi la patente, nel frattempo che tu finisci, inizio io e in poco tempo avendo già studiato e fatto pratica  anch'io otterrò il certificato. Era solo per non farti girare un anno in più in motorino quando piove. Potresti stare al riparo in macchina....lo sai che voglio solo il meglio per te"

M: "lo so amore, questa tua premura mi commuove sempre, ci sono abituato ormai...è una vita che giro sotto la pioggia, neve, sole e vento. Cosa vuoi che sia un anno in più o in meno...sopratutto  quando guardo i tuoi occhi premurosi...poi avvicinò le labbra a quelle di Simone...."

Che belli erano, sempre più innamorati...la nonna già pronta sulla porta, li guardava con occhi pieni d'amore....

Chiusero la porta di casa e si misero seduti sul "loro" dondolo e decisero di mandare un messaggio di buon giorno a Floriana e Dante. Dato che non avevano potuto fare la videochiamata sul computer a causa di commissioni da fare partendo già dalla mattina presto.
Mentre aspettavano la risposta, che sarebbe potuta arrivare anche a mezzogiorno, Simone chiese a Manuel:

S: "amore, ti sei mai chiesto cosa avresti fatto se uno di noi non avesse superato l'anno e fosse stato bocciato?"

M: "se fossi stato bocciato, non sarei più tornato a scuola, non avrei ripetuto la terza, due volte. Ma quello più difficile, quello che mi avrebbe fatto perdere la testa definitivamente sarebbe stato non essere più in classe con te, non poterti tenere la mano tutta la mattina, non poterti vedere sempre, cioè guardarti ogni minuto e ammirarti. Sarebbe stata una sofferenza troppo grande poterti vedere solo all'ingresso della scuola e durante l'intervallo."

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora