33 - una serata importante

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S: "Manuel tu te la sentiresti di diventare papà?"

M: "con te accanto me la sentirei di fare tutto, anche a scalare l'Everest, ma solo se lo fai con me e non mi lasci mai solo"

S: "quindi se un giorno (una volta sistemati) ti chiedessi: accogliamo un figlio/a? Tu cosa mi risponderesti?"

M: "ti risponderei: no ad un figlio, ma a due si"

S: "davvero?"

M: "due, tre, quattro....io ho sempre sofferto la mancanza di un fratello e mi sono sempre giurato che quando sarebbe stato il momento giusto, avrei voluto una famiglia numerosa, quindi quando sarà il nostro momento, da due figli in su, ma uno è troppo poco"

S: "non credevo avessi questo desiderio che è esattamente il mio.....però mi devi promettere una cosa?"

M: "dimmi?"

S: "che il nostro primo maschietto che accoglieremo, lo chiameremo Jacopo??!!"

M: "certo amore, non sarebbe potuto essere un nome diverso, se non me lo avessi chiesto, te lo avrei chiesto io"

S: "sono felicissimo"

M: "anch'io amore....vedere l'ecografia dei gemelli ci ha fatto bene, devo dire!!!!"

S: "si credo anch'io....tanto..."

M: "ha risvegliato o meglio ha fatto uscire il desiderio di diventare genitori e sperare di poterlo diventare presto..."

S: "però amore c'è una cosa da pensare: se dovessimo decidere di diventare genitori quando saremo maggiorenni, cioè finito il liceo, siamo pronti per non inseguire i nostri sogni, non andando all'università e iniziando a lavorare per mantenere noi e i nostri bambini?"

Simone e Manuel si guardarono in faccia per un paio di minuti e Manuel disse:

M: "a me dispiace solo che tu non possa realizzare il tuo sogno di studiare matematica per dover andare a lavorare. Di me non mi interessa tanto anche se non divento prof di filosofia, potrei sempre chiedere al compagno di mia mamma se mi prende a lavorare nella sua officina che tanto a me piacerebbe, non avrei problemi, ma tu saresti proprio sprecato a non poter studiare, e io non voglio che succeda questo. Io vorrei che tu andassi all'università e che diventassi un ottimo matematico. Ti si addice e saresti ancora più sexy...."

S: "beh non sarebbe giusto che solo io andassi all'università e tu invece dovessi andare a lavorare. Potremmo fare cosi, fare esperienza con Jacopo e Sara aiutando "discretamente" i miei senza imporre niente, andare all'università e cercare di rimanere in pari con gli esami senza andare fuori corso e perdere del tempo. Finire l'università e dopo trovare da lavorare o come insegnanti oppure qualcosa inerente a quello che abbiamo studiato. E iniziare l'accoglienza di due o più bambini o bambine....signor Ferro cosa ne dice del programma?"

M: "dico che il mio matematico preferito ha sempre ragione e non è affatto un brutto programma, anzi...molto bello..."

Dopo essere giunti ad una conclusione che parve loro la più giusta, cioè quella di studiare formandosi, mentre imparavano dai genitori i trucchi per accudire e crescere i bimbi, si iniziarono a preparare per la cena al ristorante, che sanciva l'ingresso ufficiale di Franco nella famiglia.
Si fecero la doccia e si vestirono bene, eleganti, Manuel indossava una camicia bianca e un maglioncino nero e i pantaloni scuri. Simone invece una camicia azzurra, un pullover grigio e i pantaloni scuri. Scesero e il primo che incontrarono fu proprio Dante che disse:

D: "come siete belli, sembra quasi siate vestiti per andare a cena!!!"

Risero tutti.

Simone rivolse una domanda a Manuel mentre gli dava un bacio:

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora