26 - una lunga giornata

74 3 0
                                    

Quella mattina per Anita e Manuel alla casa funeraria fu molto pesante, si ritrovarono entrambi a piangere senza volerlo, pensando a tutto quello che la zia aveva fatto per loro. Il cugino Corrado (figlio della zia Marta) vedendo Manuel, appena arrivato, rimase senza parole, quanto era cresciuto?, lo aveva lasciato che era un bimbo e adesso se lo ritrovava diventato un bellissimo ragazzo. Nonostante il momento molto triste per la perdita della amata mamma, lo abbracciò e lo strinse, Manuel si ricordò subito di quel gesto quasi stritolante, fece lo stesso con Anita ma più dolcemente. Da considerare che Corrado era molto più alto anche  di Simone, circa 1,95 cm per 120/130 kg, un armadio a cospetto del ragazzo. Non c'era tantissima gente a rendere omaggio, anche perché molte persone che la conoscevano erano troppo anziane per farle visita o addirittura partite per il lungo viaggio prima di lei. Il cugino disse ad Anita di fermarsi anche il pomeriggio seguente, perché gli aveva detto la mamma che si sarebbe ricordata di lei e Manuel nel testamento, che appunto sarebbe stato letto dal notaio nel pomeriggio dopo il funerale. Anita accettò, mentre erano lì, era comodo, così non sarebbe dovuta tornare. Non si sarebbe potuta nemmeno immaginare che la zia le lasciasse qualcosa dopo aver fatto tanto per loro. Rimasero molto sorpresi di questa cosa, addirittura il cugino aveva solamente accompagnato la mamma, un anno prima che morisse a 93 anni, per redigere il testamento. Non era entrato nello studio, quindi non sapeva assolutamente  cosa potesse esserci scritto e cosa le avrebbe lasciato. Era tutto una sorpresa. Non si stupirono di ciò perché la zia nonostante l'età avanzata era ancora piena di sorprese, amava sopratutto farle.
Quando la videro, sopratutto Manuel la riconobbe subito, non era cambiata di niente, sempre quella, solamente addormentata. Fu un sollievo per tutti sapere che si spense serenamente senza alcuna sofferenza. Era quello che meritava dopo una vita passata ad aiutare gli altri, non soltanto Anita.
A casa Balestra/Ferro le cose procedevano bene, un po' tristemente per verità, ma la nonna era infaticabile nel distrarre Simone e tenerlo impegnato. Verso le 14 ricevettero la chiamata sul PC di Dante dove spiegarono cos'era successo ad Anita e Manuel. Floriana le inviò subito un messaggio di condoglianze, senza però chiamare per non essere troppo inopportuna e disturbare in quel momento. La nonna finì di sistemare la spesa nella dispensa mentre Simone era al telefono con i suoi genitori. Dissero che c'era una bellissima giornata a Glasgow e ne approfittarono per visitare i posti in cui non erano stati. Dante e Floriana erano molto contenti, ridevano scherzavano come negli anni passati, questo rendeva Simone felice e finalmente appagato di tutto il dolore che la loro separazione aveva portato. Fu contento di ciò che erano riusciti a recuperare del loro vecchio rapporto. Si augurava che continuassero sempre così. Finirono di parlarsi, li salutò anche la nonna e iniziarono a pranzare.
Manuel e Anita invece andarono in un bar poco distante e presero un panino e una bibita, non avevano gran fame, lo stomaco era chiuso. Corrado disse loro che aveva prenotato un albergo poco distante da quel luogo, sarebbero potuti anche andare a piedi se avessero voluto, senza spostare l'auto. Purtroppo casa sua era abbastanza stretta ed erano già molto numerosi in famiglia, quindi non avrebbero avuto il posto per farli accomodare. Nel pomeriggio sarebbero venuti anche i figli di Corrado quindi decisero che sarebbero andati a rinfrescarsi e sarebbero tornati verso le 15 così avrebbero potuto salutare anche tutto il resto della famiglia.
Cosi fecero, andarono in albergo e scaricarono le valige, si fecero una bella doccia rilassante, poi Manuel chiamò subito Simone a casa:

M: "ciao amore, come stai? Mi manchi tanto....se penso che anche domani non ci vedremo, potrei diventare matto!!!!"

S: "ciao amore mio, anche a me manchi tanto, da morire come stai?"

M: "insomma è stata una mattina molto intensa e commovente, abbiamo visto la zia e nostro cugino. Oggi pomeriggio vedremo tutta la sua famiglia, i miei cugini.
Io e la mamma ci siamo stretti più di una volta dalla commozione. È stato come ricevere un pugno nello stomaco, vederla addormentata, lei che era piena di vita e mai ferma. Veramente è un grosso dispiacere."

S: "immagino amore, ricordati che ti sono sempre vicino, sia con il cuore che con il pensiero. Non sei solo. Sai qualcosa del funerale?

M: "si ci sarà domani mattina alle 10 nel Duomo di Orbetello, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, lei andava sempre lì, le piaceva, e il figlio ha pensato di farle la cerimonia proprio nella sua Chiesa preferita. Ha avuto un bel pensiero."

S: "si bellissimo, un ultimo saluto degno della persona splendida che era, se l'è meritata tutto. Era una gran zia....Amore sei stato davvero fortunato ad averla."

M: "come sono fortunato adesso ad avere te accanto, una fortuna incredibile che si ripete una volta sola nella vita."
Amore ti lascio, la mamma deve chiamare in ufficio al museo, il suo telefono è scarico, ci sentiamo dopo...ciaooo amore mio"

S: "si ciaooo amore"

A Simone venne un'idea, chiamò la nonna che tornò in cucina.

S: "nonna cosa ne diresti se noi-"

La nonna non lo lasciò nemmeno finire di parlare che intervenne:

V: "certo amore, domani mattina andiamo al funerale della zia di Anita ad Orbetello, la conosco bene quella bellissima Cattedrale, recitai un bellissima preghiera scritta da Papa Giovanni Paolo II, quella sera era gremita di persone, la ricordo come fosse adesso. A che ora ha detto Manuel?"

S: "alle 10 nonna, sei sicura di sentirti di fare tanta strada in macchina, non è proprio dietro l'angolo?"

V: "certo che me la sento, non sono ancora così vecchia, non sarà mai come quella volta che presi l'auto e feci Milano-Lamezia di notte da sola, per essere presente ad uno spettacolo a cui ero stata invitata, ma stavo recitando in teatro a Milano, cercai, ma non c'era posto in aereo e quindi presi la mia auto e mi misi in strada....cosa vuoi che sia per andare ad Orbetello??
Partiamo domani mattina alle 7:30, almeno puoi rivedere Manuel,  oppure preferisci lasciarmi andare da sola? Di una cosa sono certa: i miei baci, non saranno mai come i tuoi!!!"

S: "no no vengo anch'io, grazie mille nonna mi hai reso il ragazzo più felice di questo mondo"

V: "lo so, non ti preoccupare, non ho alcun dubbio!!!
Mi raccomando non dire niente a Manuel che gli facciamo una sorpresa"

S: "certo ci mancherebbe"

Arrivò pomeriggio e Anita e Manuel tornarono alla casa funeraria, poco dopo arrivò anche la famiglia di Corrado, si salutarono e stettero in compagnia tutto il giorno, nonostante quel luogo che mettesse assoluta tristezza.
Manuel per stemperare la tensione chiamò Simone, era più triste della mattina, la malinconia lo aveva colpito quando vide uno dei cugini piangere disperato per la nonna. Si sentì inerme senza poterlo aiutare, cercò di dargli conforto, ma non fu sufficiente, serviva l'intervento della mamma. Infatti spiegò che Daniele era legatissimo alla nonna, che andava da lei tutti i pomeriggi e 3 volte alla settimana rimaneva a cena con lei, non la lasciava mai, e quando avevano saputo che si era addormentata per sempre non aveva mai smesso di piangere. Manuel fu preso da grande tristezza e sentì che solo il suo amato avrebbe potuto far scomparire quel peso che aveva sul cuore.
Stettero al telefono per circa un'ora e Simone gli parlò con voce pacata e dolce, fino a farlo calmare, sentirlo era proprio come immaginare un suo abbraccio, si sedette sulla panchina con gli occhi chiusi e si cullò in quelle parole traboccanti d'amore che uscivano dal cuore come fossero un fiume placido dalle acque trasparenti che si dirigevano verso il mare. Disse che non vedeva l'ora di andare a casa per poterlo abbracciare e stare con lui.
Non sapeva che l'avrebbe visto la mattina dopo, era una sorpresa che non si sarebbe mai aspettato...
Tutti i cugini si salutarono dandosi appuntamento per la mattina seguente, anche Anita e Manuel tornarono in albergo, avevano prenotato la cena al ristorante interno, cenarono poi tornarono in camera a riposare un po' prima di andare a fare una visita alla città di sera.
Così fecero, non stettero fuori tantissimo, tornati in camera si sentì con Simone che disse:

S: "prendi le chiavi dell'auto, aprila e dentro il baule, solleva il piano d'appoggio e guarda dentro nella ruota di scorta"

Manuel sempre al telefono aprì il baule e dentro la ruota di scorta trovò un sacchettino dorato, ritornò in camera e lo aprì davanti ad Anita.
Nel sacchettino c'erano 2 cioccolatini, uno a forma cuore rosso con un bigliettino, l'altro quadrato con la carta lucida.
Quello a forma di cuore era ovviamente per lui, l'altro era per la mamma. Lesse il biglietto che diceva:

"La dolcezza di questo cioccolatino a forma di cuore deve essere come quelle sere che ci desideriamo a tal punto che tutto intorno a noi scompare, lasciando il posto ai nostri corpi desiderosi di intimità, avvinghiati l'uno all'altro in quel meraviglioso sussulto chiamato amore".....

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora