10 - Jacopo

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Quel pranzo era stato bello e significativo per tutti, a tutti aveva dato modo di essere presenti gli uni per gli altri, ormai le loro vite sembravano essere intrecciate, in un abbraccio indissolubile.
Anita raccontò di quella volta che Manuel tornò a scuola incavolato nero, sbattendo lo zaino sul sofà e chiudendosi la porta della sua camera dietro, senza nemmeno salutarla.
A: "lo lasciai sbollire per alcune ore, capivo che era successo qualcosa che lo aveva ferito pesantemente, nel pomeriggio andai nella sua camera con in mano una tazzina di caffè. Gli chiesi perché non avesse mangiato niente a pranzo, non solo, proprio non mangiava, non riusciva a dormire la notte, era sempre nervoso. Ovviamente subito non aveva intenzione di rispondermi, come sempre, ma pian piano si è rilassato e mi ha detto tutto".

M: "ho litigato con Simone, mamma sto malissimo, questa volta non mi rivolge più la parola e ha ragione, se c'è una persona orrenda, quella sono io, gli ho detto delle parole oscene, talmente brutte che solo a pensarle provo vergogna."

Tutto questo mentre piangeva e singhiozzava. Per calmarsi un poco servì un'ora, non c'era verso, stanca di vederlo stare male dissi:

A: "Simone non ti odia, ti vuole bene, però è anche vero che la sua pazienza ha un limite, e forse a quel limite ci è già arrivato.
Se sei così convinto di averlo perso, l'unica cosa da poter fare, è  provare a domandare scusa, ma non le solite scuse, quelle non basterebbero, devi andare a casa sua e sperare che ti riceva, perché potrebbe anche non farlo. Ti devi fare uscire le parole di bocca e non bloccarti, come fai di solito, ti devi far capire chiaramente e promettere seriamente di voler cambiare. Non voler ripetere più gli stessi errori e di dargli il bene che ti da lui, non meno. Hai capito bene quello che ti ho detto, questo non è un consiglio, ora ti prepari e nonostante sia tardi vai da lui e rimani la, fino a quando non avete chiarito tutto quanto. Io non ti aspetto a cena, e non ti aspetto alzata. Non venire a casa prima di aver ottenuto da Simone il perdono, e guai a te se lo fai di nuovo soffrire, non se lo merita di stare ogni giorno male perché tu non capisci e sei confuso, adesso basta Manuel, il gioco è bello quando dura poco. Preparati e vai.... Cerca di non disturbare tutti a casa. Andò e non tornò, ci rivedemmo il pomeriggio del giorno dopo, quando tornato da scuola si fermò in cucina e mi abbracciò, Simone lo aveva perdonato l'ennesima volta, ma stavolta era una cosa diversa finalmente"

Simone intervenne dopo il discorso di Anita e prendendo le mani di Manuel che tremavano disse:

S: "adesso è il momento della felicità, non della paura e della tristezza, questo sentimento fa parte del passato e non deve mai più presentarsi"

Il cuore di Manuel fece una capriola dalla contentezza, poi gli diede un bacio.
Finito il pranzo i ragazzi andarono in camera per fare un breve riposino, perché nel primo pomeriggio, prima di andare a casa da Anita, si erano promessi di andare al Cimitero da Jacopo.
Arrivati però davanti alla porta della stanza da letto, si ricordarono di quello che avevano detto prima di andare a pranzo, quindi chiudendo la porta a chiave, furono presi dalla passione e dalla voglia di possedersi a vicenda. Quel pomeriggio riposarono veramente poco, anzi niente, ma erano comunque felici. Si fecero una doccia rigenerante e si prepararono ad andare da Jacopo.
Tutte le volte che andavano, rimanevano delle ore, Simone si sedeva accanto alla piccola  Croce, appoggiando la mano sulla terra, come a creare un contatto con il fratellino. Manuel invece gli rimaneva accanto, pronto a consolarlo tutte le volte che lo vedeva in difficoltà emotiva. Arrivati sulla tomba, videro che l'orsetto appoggiato ai piedi della Croce era caduto, probabilmente a causa del vento, lo risistemarono e Simone si sedette a terra come sempre. Accarezzò e baciò la scritta con il nome del fratello sulla targhetta dorata.
Quel luogo per loro era un misto di malinconia e pace, aveva qualcosa di speciale, riusciva ad unire le loro vite con quella di Jacopo, fondendole.
Iniziò il suo dialogo silenzioso, gli raccontò tutto quello che c'era stato in quelle settimane in cui non si erano visti, ma sopratutto lo ringraziò per averlo accompagnato nel sogno mentre era in coma. Pianse, pianse tanto, quello era un pianto liberatorio, che veniva dal cuore, non riuscì a trattenersi, ma riuscì a sfogarsi. Si alzò in piedi e andò a mettersi vicino a Manuel, gli appoggiò una mano dietro la schiena, lui si sentì accarezzato e protetto, come solo Simone sapeva fare, non lo lasciò solo neanche in quel momento. Manuel disse:

M: "amore non preoccuparti per me, rimani pure seduto vicino alla Croce dove ti metti sempre, non pensare a me"

S: "per star seduto ho tempo anche quando vengo da solo, di solito rimango delle ore, ma Jacopo non ha bisogno di me, sono io che ho bisogno di lui, e tu sei qui con me, e io ho bisogno di te. Anche questi pochi centimetri che ci separavano, sembravano centinaia di chilometri, non devono esserci. Jacopo sa che ci amiamo e ci rispettiamo tanto, ma lui mi ha portato te, quindi sei tu la mia parte più importante, l'altra metà di me."

Insieme ringraziarono Jacopo di tutto quello che continuamente faceva per loro, aiutandoli.

M: "sicuramente sarà felicissimo di dove siamo arrivati, e queste fedi lo dimostrano. Ti vogliamo bene Jacopo"

Simone lo guardò negli occhi e il cuore di Manuel perse un battito.
Erano quasi le 15 e decisero di andare. Salutarono con un bacio il fratellino e si diressero con la moto a casa di Anita. Salirono in casa salutarono le mamme e si diressero verso la camera, Manuel rivolse una domanda a Simone:

M: "amore, prima al Cimitero mi sei venuto vicino per non lasciarmi distante da te, e mi hai abbracciato. Domani mattina che io sarò a Viterbo con tuo papà e tu fuori Roma con tua mamma, come faremo a stare separati più di 4 ore?"

S: "è un bel problema, offriremo come pazzi, sarà una delle giornate più brutte di sempre."

M: "io non ci voglio stare così tanto tempo senza di te, senza poterti toccare, baciare, abbracciare. Già al Cimitero stavo diventando pazzo, non so come tu abbia fatto a sentirlo e venire ad abbracciarmi. Se non fossi venuto sarei stato malissimo, ma non ti avrei detto niente."

S: "non mi avresti detto niente? Saresti stato male in silenzio?"

M: "si, non ti avrei disturbato per nessun motivo, sapevo che in quel momento eri in comunicazione con Jacopo e non avrei mai permesso a nessuno, neanche a me stesso di disturbarti. Era troppo importante per te essere li.
Anche se ti desideravo averti abbracciato a me in quel momento, avrei sofferto da solo."

S: "amore, perché soffrire, quando io ero li con te, non so cosa mi sia venuto, quando sono venuto ad abbracciarti, sentivo che in quel momento volevo essere soltanto con te, anche con una mano dietro la schiena era già sufficiente, mi hai chiamato....."

M: "oppure è stato Jacopo che ti ha mandato, facendoti sentire il bisogno di avvicinarti a me"

S: " ah può darsi, Jacopo è imprevedibile, può fare qualsiasi cosa...."

Simone lo accolse tra le sue braccia e Manuel si appoggiò al petto di Simone, con gli occhi chiusi, quasi come fosse rapito da quel momento. Per lui quello era il posto più bello.
Passarono Anita e Floriana e vedendoli così teneramente abbracciati, decisero di entrare:

F: "ragazzi scusate se vi disturbo, ti volevo dire Simone, domani mattina ti scoccia se al tuo posto prendo Anita e mentre siamo fuori andiamo anche a fare la  spesa? Cosi magari tu potresti andare a Viterbo con papà e Manuel? Cosa dici, è una bruttissima idea?"

Simone fece un salto dalla gioia, era felicissimo

F: "sapevo avresti gradito, abbiamo sentito mentre parlavate e non volevamo farvi passare una mattina bruttissima e triste. Abbiamo già avvisato il papà che domani vai anche tu con loro. Siete contenti?"

S: "una meraviglia"

M: "non sai quanto, non potevo sperare di meglio, sono felicissimo!!!!"

Si abbracciarono e baciarono appassionatamente. Da brutta che doveva essere la giornata successiva, si rivelò essere una giornata stupenda......

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora