23 - un meraviglioso pomeriggio

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I ragazzi quel pomeriggio non andarono nemmeno a fare il riposino dopo aver pranzato con la nonna. Simone alla vista della torta di Jacopo che Virginia a sorpresa gli aveva preparato, lo fece commuovere a tal punto da singhiozzare. Solo l'intervento di Manuel e suo, lo riuscirono a calmare. Quel meraviglioso regalo che la nonna aveva fatto, era come un "passaggio di testimone" che idealmente lei aveva voluto lasciare loro, per completarlo, arricchendolo di nuove ricette e nuovi spunti durante tutta la loro vita insieme. Anche quando lei non avrebbe più potuto vederli. Di questo ne era convinta, sarebbe andata a prendere in braccio il piccolo Jacopo in Paradiso. Non che si augurasse di andarsene, ma purtroppo l'età le giocava contro. Si tenne per lei quel pensiero, sapendo che avrebbe creato nel cuore dell'adorato nipote, uno squarcio colmo di dispiacere. E non lo avrebbe mai voluto. A fine pranzo, lasciò a Simone il compito di tagliare la torta. Lui accettò ma aveva la mano che tremava dall'emozione, Manuel senza troppe preghiere mise la sua mano su quella di Simone e lo aiutò ad affondare il prezioso coltello d'argento che la nonna teneva solo per le grandi occasioni. Quella era proprio una di quelle, assaggiare la torta di Jacopo con i suoi amati nipoti. Virginia mentre li osservava fece una carezza sulla guancia a Manuel e disse:

V: "ti voglio bene, lo stesso bene che voglio a Simone, ti sei creato un posto speciale nel mio cuore"

Manuel con gli occhi lucidi, finito di aiutare Simone, la abbracciò stringendola a se, ringraziandola per le parole così commoventi.
Si misero e insieme mangiarono la torta, facendo tornare il sorriso a Simone, il quale li ringraziò per tutto quello che avevano fatto per lui. La sua vita.
Più tardi aiutarono la nonna a sistemare la cucina, poi si misero abbracciati sul sofà e pensarono a che fortuna avevano avuto ad incontrarsi e a vivere insieme dopo che Simone aveva fatto il suo ritorno a casa dall'ospedale.
Dopo circa un'oretta si prepararono per uscire con le ragazze. Salirono entrambi sulla moto di Manuel e partirono, per poi raggiungere il pub "la stella" pochi minuti dopo. Le ragazze erano sempre puntualissime, accomodatevi nel solito tavolino fuori. Li videro arrivare e come al solito si guardarono negli occhi sospirando la frase:

"cosa abbiamo perso!!"

La loro non era tristezza, quella era passata mesi fa, ma solamente la costatazione che i ragazzi erano davvero belli, diventati meravigliosi dopo essersi dichiarati amore ed essersi fidanzati. Loro lo sapevano, non avrebbero mai potuto essere di qualcun altro, se non appartenersi. Da quella giornata in piscina, sembravano ancora più belli. Le ragazze lo dissero ai diretti interessati, loro risposero che a farli diventare così era stata la torta che nonna Virginia aveva preparato e mangiato a pranzo. Secondo Manuel c'era un ingrediente segreto, magico e loro erano ancora sotto quell' incantesimo.
Arrivò la cameriera e ordinarono alcune bibite e due caffè.
A Chicca piaceva molto com'era diventato Manuel dopo essersi fidanzato con Simone. Era emerso il vero Manuel, cioè una persona completamente diversa dallo sfrontato e sbruffone che era qualche mese prima. Era dolce, sensibile, carino, ma sopratutto incredibile con Simone. Lui se ne accorse che lei, appoggiata alle mani, lo stava fissando e le chiese:

M: "Chicca che c'è? Mi stai fissando da 5 minuti senza batter ciglio"

CH: "si hai ragione, ti stavo proprio fissando e anche immobile, stavo guardando quanto sei bello e quanto sei cambiato da quando ami Simone, sei cambiato tanto e di questo sono felice, è poco, felicissima, Simone ti fa proprio bene, ti serviva proprio un amore così travolgente che ti scompaginasse tutto. Sei cresciuto Manuel, stai diventando l'uomo meraviglioso che sarai."

M: "grazie delle bellissime parole Chicca, non so se me li merito però"

Simone rispose subito dopo

S: "si le meriti tutte, sei il compagno di vita ideale, il marito perfetto, l'uomo invidiato e sognato da tutti e da tutte"

M: "grazie amore, mi fai arrossire adesso, queste parole fanno diventare le mie guance rosse come i peperoni"

Laura ruppe il loro discorso

L: "scusate ragazzi forse ho capito male: nel discorso di Simone mi sembra di aver capito la parola 'marito ideale'?"

S: "no Laura non hai capito male, quello che hai sentito è vero"

Si voltarono uno difronte all'altro guardandosi negli occhi e si chiesero l'un l'altro:

S,M: "Glielo diciamo?

Quando diventeremo maggiorenni vogliamo sposarci, presumibilmente nell'estate dopo aver fatto l'esame di quinta"

L: "lo sapevo, lo sapevo!!!!!che bello"

CH: "che stupenda notizia ci avete dato"

Non era ancora finita, i ragazzi avevano in serbo un'altra bellissima sorpresa per loro due:

S: "Laura vuoi farmi da testimone?

M: "Chicca vuoi farmi da testimone?

Le ragazze rimasero sbigottite e senza parole, ci volle un attimo perché riprendessero l'uso della parola. Prima che riuscissero a proferire parola, a Chicca scesero le lacrime...

CH: "certo Manuel sono felicissima"

L: "ovvio, non devi neanche chiedermelo, non potrei mai dirti di no"

S,M: "La festa abbia deciso di farla a casa Balestra/Ferro utilizzando il parco davanti e dietro la villa.

CH: "è meraviglioso, cosa dicono i vostri genitori?"

M: "ancora niente, perché non lo sanno, aspettiamo che tornino da Glasgow e una sera a cena lo diciamo quando ci saranno tutti."

S: "ovviamente abbiamo intenzione di sposarci, perché vogliamo ufficializzare il nostro amore splendido davanti alla legge, ma rimarremo comunque a casa dove siamo ora, perché non possiamo permetterci una casa, non avendo uno stipendio e volendo proseguire gli studi all'università."

M: "per noi non cambierebbe niente, tanto viviamo già insieme!!"

S: "si esatto, ma dato che ci amiamo tanto vorremmo fare questo passo importante davanti alla legge, così potremmo essere maggiormente tutelati. Anche perché lo vorremo fare mentre c'è ancora la nonna, così può vederci ed essere felice."

M: "poi ditemi voi come si fa a  non esserne follemente innamorati??, anche impegnandosi molto non si riuscirebbe!!!!sei il mio amore dolce"

Le ragazze si emozionarono ancora, erano troppo innamorati e felici per non notare che erano esattamente l'uno l'esatta metà dell'altro, si compensavano a  vicenda.

Verso le 19 dopo essersi messi d'accordo di trovarsi il pomeriggio del giorno dopo a casa loro per una nuotata in piscina, si salutarono e si diressero verso casa. Arrivarono nel cortile e trovarono la nonna intenta a sistemare alcuni vasi di fiori, mentre nel forno aveva preparato una squisita cena per loro. I ragazzi si tolsero i caschi e i giubbotti e aiutarono Virginia in quelle piacevoli attività.
Tra Manuel e Simone quello più portato per il giardinaggio era Manuel, la nonna lo diceva sempre, aveva il pollice verde, era attentissimo a tutto quello che lei gli insegnava. Annotava tutto sul quaderno con la copertina verde, i nomi delle piante, quando si doveva interrarle, quanto annaffiare ecc....
Se non fosse riuscito a laurearsi in filosofia come sperava, avrebbe avuto un avvenire come fiorista.
Simone invece era più portato per accudire il parco, a lui piaceva sistemare e riordinare tutto, tagliando l'erba. Era più adatto alla sua indole matematica dove tutto doveva essere perfetto, come i numeri del resto....

SIMONE E MANUEL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora