"Sig. Monroe"
"Sig. Monroe si svegli.. È mattina"La segretaria di Dylan provava a svegliarlo. Dopo aver passato la nottata in ufficio a risolvere il problema, si era addormentato sul piccolo divanetto presente nel suo ufficio.
"Le va se andiamo a prendere un caffè insieme agli altri? Hanno lavorato tutti duramente stanotte"
"Si. Buona idea" disse Dylan alzandosi dal divano e strofinandosi gli occhi. Aveva davvero bisogno di quel caffè per riprendersi.
Era talmente assonnato da non notare di aver dimenticato il telefono sulla scrivania prima di uscire.
Avevano deciso di fare una passeggiata e raggiungere il cafè a piedi. Dylan parlava con uno dei suoi sottoposti su ciò che ancora dovevano fare una volta tornati in ufficio. Non si rese conto nemmeno del posto in cui erano entrati, almeno fino a quando non si sentì chiamare.
"Dylan!!"
Si voltò di scatto verso la voce familiare che lo aveva chiamato. Rimase perplesso per un pò e solo dopo riuscì a mettere a fuoco e trovare il proprietario di quella voce.
"David" solo dopo si guardò intorno e riconobbe il locale.
"Da quanto tempo.."
Dylan si rese conto che l'atteggiamento e il tono di voce di David erano strani. Ma non ci fece molto caso in quel momento.
"È vero.. Non mi ero nemmeno reso conto di essere entrato qui fino a quando non ti ho visto" sorrise Dylan
"Sig. Monroe.. Lo conosce?"
"Si.. È il proprietario del locale. Ci conosciamo da qualche anno.."
"Oh prego. Accomodatevi. Josh" si rivolse ad uno dei camerieri "fai accomodare i signori ad un tavolo"
Josh diede un veloce sguardo a Dylan e poi al suo capo.
Dylan lo riconobbe, lavorava in quel locale da un paio di anni. Lo vedeva sempre quando lui e Charlie si fermavano lì.Trovò strano quello sguardo che si scambiarono, ma ancora una volta non ci fece molto caso.
Stava per seguire i suoi dipendenti al tavolo quando si sentì chiamare di nuovo
"Sig. Dylan" era la voce di un altra cameriera che lavorava anche lei da qualche anno lì.
"Oh.. Anche tu qui. Sei fortunato ad avere dei dipendenti così fedeli" sorrise alla ragazza e a David.
"Ci è dispiaciuto molto per il sig. Charlie l'altro giorno.." disse con sguardo triste "avete fatto pace?" chiese infine con la speranza negli occhi.
Dylan non capì a cosa si riferisse. Vide solamente David che tirava una leggera gomitata sul braccio della sua dipendente per farla stare zitta.
Lei guardò prima il suo capo non capendo e poi guardò il sig. Dylan portandosi una mano alla bocca.
Solo allora Dylan iniziò a fare due conti. Era inverno, era da un pò che lui e Charlie non entravano in quel cafè.. E solitamente ci andavano per.. Il loro anniversario.
Dylan si voltò immediatamente alla ricerca di un calendario, per poi trovarne uno appeso al muro dietro alla cassa e solo allora si ricordò..Aveva dimenticato il loro anniversario. Ecco perché Charlie era così arrabbiato. Ecco perché non era tornato a casa quella sera. Ecco perché lo aveva chiamato per sapere dove fosse. Ecco perché era così ostinato a non volergli dire dove fosse stato e perché.
Come diamine aveva fatto a dimenticare il loro anniversario? Quello era il giorno più importante della sua stessa vita.
Aveva il viso pieno di senso di colpa e paura.. Si perché aveva paura che questa volta Charlie non lo avrebbe perdonato tanto facilmente.
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Let Go..
Teen FictionFar funzionare una relazione per tanti anni, non è semplice. Ma riuscire a capire quando questa relazione è arrivata alla sua fine, lo è ancora di meno. Sara davvero la fine per Dylan e Charlie?