Capitolo 24

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Dylan si svegliò felice. Non aveva nemmeno aperto gli occhi ancora che già un sorriso si allungò sul suo viso.
Sapeva di aver dormito stringendo a se Charlie per tutta la notte, eppure la sensazione che doveva provare non era la stessa. Come se gli mancasse qualcosa.. O qualcuno tra le sue braccia.
Un senso di vuoto lo colpì immediatamente.
Allungò un braccio e sentì solo le lenzuola fredde.
Immediatamente aprì gli occhi e non c'era.. Charlie non era lì.
L'ansia iniziò ad impadronirsi di lui. Il suo cuore iniziò a battere furiosamente e la paura si insinuò dentro di lui.

Non era possibile.. Charlie aveva detto di amarlo, lo aveva perdonato quindi non era possibile che fosse andato di nuovo via.
Si alzò subito dal letto senza nemmeno badare a prendere dei vestiti o una coperta e iniziò a cercarlo per tutta la casa con la paura di averlo perso di nuovo che aumentava sempre di più.

Anche Charlie quella mattina si era svegliato felice.
Quelle braccia che lo stringevano, quel caldo dietro di lui, quel calore, quel respiro sulla sua nuca, quel profumo.
Gli era mancato tutto. Gli era mancato Dylan da impazzire ed era felice. Tanto felice.. Forse troppo.. Tutto era andato così bene, era stato tutto così perfetto come un sogno.. E fu in quel momento che quel dubbio si insinuò dentro di lui.
E se fosse davvero stato solo tutto un sogno?
Aveva paura. La sera prima si era lasciato andare e ora aveva paura che il suo Dylan potesse sparire di nuovo.
Lentamente si alzò dal letto facendo attenzione a non svegliare Dylan, prese una coperta ed uscì.

Non era ancora l'alba e sicuramente fuori avrebbe fatto molto freddo, ma non gli interessava. Aveva bisogno di uscire e prendere un pò d'aria per riflettere.
Non era pentito.. Ma spaventato.

Si sedette sulla ringhiera della veranda, si avvolse intorno la coperta e guardò verso l'orizzonte, dove una piccola palla arancione iniziava a sbucare da dietro le montagne.

Subito un pensiero lo colpì.. Voleva parlare con suo fratello. Aveva bisogno di qualcuno che lo tranquillizzasse.
Così prese il telefono, lo accese e senza nemmeno pensarci lo chiamò.
Per tutti quei mesi aveva tenuto il telefono spento. Chiamava il fratello da un telefono pubblico ogni tanto solo per fargli sapere che era vivo e che stava bene. Aveva paura che se gli avesse detto dove si trovasse, Robert sarebbe andato a prenderlo ed urlargli quanto lo avesse fatto preoccupare.

"Charlie stai bene?"

Sentì la voce assonnata e preoccupata del fratello. Ricevere una chiamata da una persona che non senti e non vedi da mesi a quell'ora, avrebbe fatto preoccupare chiunque.

"Ehi. Si tranquillo sto bene."

"Dio Charlie. Mi è preso un colpo"

"Scusa"

Il tono di Charlie non era propriamente sereno, cosa che Robert percepì. Conosceva il fratello.. Sapeva che se lo aveva chiamato a quell'ora e in quella situazione, allora aveva davvero bisogno di parlare con lui.

"Stai bene?" il suo tono era cambiato, era più dolce e più comprensivo.
Aveva sentito dei rumori in sottofondo, come se Robert si fosse alzato e fosse uscito dalla stanza così da non disturbare la moglie e poter parlare meglio con Charlie.
Charlie sorrise e si sentì grato per avere un fratello del genere.

"Lui è qui" disse accennando un sorriso timido ma che sotto sotto nascondeva alcune paure.

"Stai parlando di Dylan?"

"Si"

"Come ha fatto a trovarti?"

"Ancora non lo so.. Rimane il fatto che lui sia qui"

"E tu non ne sei felice?"

Ci fu un attimo di silenzio. Aveva deciso di iniziare ad essere un pò più sincero con se stesso e con gli altri. In più sapeva che Robert avrebbe capito lo stesso se avesse iniziato a mentire.

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