Con ancora una mano a stropicciarmi l'occhio ancora assonato e addosso una maglietta sgualcita dal sonno, scesi le rampe di scale, diretta in cucina.
Silenziosamente mi sedetti sullo sgabello del ripiano e mi misi ad osservare Layla che con maestria cuoceva dei pancake sui fornelli.
A quanto pare non si era ancora accorta di me.
I capelli castani scuri di una forma indefinita, tra il mosso e il riccio, cadevano sparsi sulle sue spalle.
Era già vestita; d'altronde era una ragazza molto ordinata."Oh Narsa!" esclamò spaventata, posandosi una mano sul petto, quando distrattamente si girò nella mia direzione.
"Scusami, non ti avevo vista... vuoi un pancake?" domandò poi indicando la fila di frittelle poste una sopra l'altra su un piatto.Le sorrisi pacatamente per poi rifiutare con un cenno del capo e dirigermi verso il bollitore d'acqua per prepararmi una tazza di tè.
"Dai Narsa, solamente uno!" mi girai verso di lei e, divertita, scossi nuovamente la testa, osservando l'amica di mio fratello arrendersi.
Appena la mia bevanda fu pronta, la riempì nella tazza che solitamente usavo e feci per dirigermi verso il salotto, quando la voce di Layla mi fermò.
"Potresti svegliare Tony? Ci ho provato prima, mi aveva detto che sarebbe sceso fra qualche minuto, ma ormai è passata mezz'ora" osservò mentre spalmava la marmellata su qualche pancake. Qualche residuo di confettura le finì sul palmo olivastro e lei se lo portò verso le labbra per leccarlo via.Mentirei se non dicessi che ho guardato ogni suo singolo movimento, solamente con lo scopo di metterla in imbarazzo. E infatti subito dopo...
"Narsa smettila di guardarmi!" avvampò imbarazzata.Un minuto dopo ero all'interno della stanza di Anthony.
I mobili principalmente bianchi e grigio conferivano alla camera un'aria tranquilla e pacifica.
Quando sentì l'acqua del doccione scorrere dal bagno, intuì che Anthony si fosse svegliato e che stesse facendo la doccia.Stavo per andarmene quando una penna che era posata sulla scrivania, a causa del vento che soffiava dalla finestra leggermente schiusa, cadde.
Mi avvicinai e la raccolsi, posandola al proprio posto quando il mio dito distrattamente toccò la schermata del cellulare di Tony, accendendolo. Esso segnava più di 11 messaggi, non aperti, dallo stesso numero.
Mi convinsi che non fossero affari miei, ma nel tentativo di spegnere il telefono, lèssi involontariamente il mittente di quei messaggi. Era Odeya.
Aspetta... Odeya?Non avevo ancora ben chiaro il rapporto che mio fratello avesse con Odeya, Josh e... Aaron, ma da ciò che avevo avuto modo di constatare, tra loro non scorreva buon sangue.
A casa nostra durante gli anni, non li avevo mai visti: Anthony solitamente portava alcuni suoi amici e compagni di squadra, facendo attenzione che non mi dessero fastidio, ed infine Layla.
Le facce di quel trio, fino a più di un mese fa, mi erano completamente sconosciute."Nar che fai?" Anthony mi raggiunse con solamente un asciugamano legato in vita.
"Lay ti ha mandato qui, non è vero?" ipotizzò mentre afferrava il suo cellulare dalla scrivania.
Annuì.
Distrattamente guardò la schermata del telefono e subito riportò il suo sguardo lì, corrucciando lievemente la fronte.
Poi notai che con il dito iniziò a scorrere sullo schermo, precisamente i messaggi di Odeya.E io sullo stipite della porta rimasi a guardarlo, cercando di capire cosa stesse provando in questo momento.
Lui sembrava essersi dimenticato della mia presenza, troppo concentrato a leggere i messaggi.Dopo un lasso di tempo che mi parve infinito, mio fratello alzò lo sguardo su di me, sulla mia espressione seria.
"Nar puoi pure andare, mi vesto e vi raggiungo." disse regalandomi un piccolo sorriso, prima di alzarsi e dirigersi verso il suo armadio.
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Voicess
ChickLitE se il personaggio "bello e dannato", presente in molte storie, in questa vivesse all'interno di due persone? E se entrambi avessero la necessità di essere salvati? Cosa succederebbe se questo carattere tormentato portasse il nome di Narsa Gray ed...