30. What is love?

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[Il capitolo contiene un episodio di violenza sessuale, leggere con cautela]
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Non so quando io abbia iniziato a drogarmi, ciò di cui sono consapevole è che da quel momento non sono più riuscita a tirarmi indietro. Ogni scusa è buona per una canna, per una pastiglia di molly. Ne sono dipendente in una maniera peculiare: sono in grado di contenermi, eppure non lo faccio, e il motivo è piuttosto semplice. Non voglio, e non mi interessano nemmeno i rischi in cui mi imbatto con la progressiva assunzione.

"Essere dipendenti fa schifo, ragazzi. Voi non avete idea dei rischi della droga, della maniera dannosa con cui agisce sui centri del nostro cervello. La droga è in grado..." Smetto definitivamente di ascoltare Kyle, la ragazza, ex-tossicodipendente, che tiene oggi la seduta informativa al centro di disintossicazione. Sarà forse la terza o quarta seduta che seguo e l'unica cosa su cui riesco a concentrarmi è quanto siano scomode le dannate sedie di plastica su cui siamo seduti.

Dopo l'episodio della K2, sono stata costretta a intraprendere un percorso di programma riabilitativo, in cui, oltre a essere deliziati dai monologhi di Kyle, sono previsti anche incontri di attività terapeutiche e di sostegno psicologico.

"Ora ragazzi, partendo dalla premessa che questo è un posto sicuro, in cui potete parlare senza il timore di essere giudicati, condivideremo le nostre esperienze personali, per commentarle e trarne una lezione. Io la mia l'ho già ampiamente discussa, ora tocca a voi. Chi vuole iniz- Narsa, che fai? Rimettiti seduta per piacere, Narsa..." pian piano che mi allontano dalla stanza, la voce di Kyle si affievolisce.
Se fossi rimasta un altro secondo lì dentro, sarei impazzita.
E poi, non sono una dipendente.

Mentre percorro la strada verso l'uscita, sosto verso la segreteria, per riporre la lavagnetta che mi danno per comunicare affettuosamente con loro e, data l'assenza di personale al momento, ne approfitto anche per allungare le mani e afferrare il foglio delle firme delle presenze.

Un piccolo sorriso mi scappa.
Prima ho sbagliato, ho seguito due sedute fino ad oggi.
Firmo nelle caselle vuote, sperando che non se ne accorgano e mentre mi dirigo verso la mia bici, tiro fuori il cellulare.
Ci possiamo vedere a casa mia fra mezz'ora? Ti devo parlare

Non passa molto prima che Aaron mi risponda.
Certo Nar.

"Quindi per riepilogare" Aaron indossa uno squisito maglione blu mentre siede sul divano di casa mia, con in mano una tazza di tè. Il camino scoppietta leggermente mentre la casa è vuota e mi appunto mentalmente di mandare a Dylan i compiti di fisica che mi aveva chiesto fuori da scuola. Forse dovrei mandargli anche la spiegazione dell'ultimo argomento.

"Nar, mi stai ascoltando?" chiede Aaron, sorridendo lievemente dinanzi la mia evidente distrazione. Annuisco velocemente, riportando lo sguardo sui suoi occhi.

"Dicevo, Nissim è affetto da schizofrenia e questo effettivamente spiegherebbe tutti i suoi comportamenti ambigui. Però tu ora proponi di..?" chiede confuso.

Mi affretto a scrivere Aiutarlo, va aiutato. Non vede le cose con lucidità e noi dobbiamo fare in modo che non ferisca gli altri e soprattutto sé stesso. Dargli la caccia o provare ad incastrarlo è totalmente inutile. Non credi?

"Hai ragione" sospira "Anni fa ho sbagliato completamente. Hai un piano?" domanda.
Dobbiamo parlargli, c'è devi parlargli mi correggo e Aaron dolcemente sorride. Concentrati Narsa. Non possiamo forzarlo a fare nulla, ma dobbiamo convincerlo a farsi aiutare.

"Ci sto. Mi chiedo solo come abbia fatto a non accorgermi di tutto questo, di quanto stesse male" riflette, posando la tazza sul tavolino di fronte a noi.
Si tratta di un disturbo che si manifesta progressivamente e non sempre i deliri vengono immediatamente associati a questa patologia. E poi esistono diversi tipi di schizofrenia, non è facile individuarli, quindi non è colpa tua.

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