Suono il campanello, compiendo due passi indietro per ammirare la casa difronte me. Una bella casa di dimensioni che di certo non passano inosservate. All'esterno l'abitazione è dipinta di grigio: elegante e semplice.
Mentre aspetto ripenso a tutto ciò che mi ha portato qui.Oggi, a scuola, Aaron mi si è avvicinato in mensa, chiedendomi se mi andasse bene cominciare la ricerca di letteratura questo pomeriggio, da lui. Ho acconsentito.
Un'ora fa circa gli ho scritto, domandandogli l'indirizzo di casa sua. Diciamo che potevo essere più precisa o almeno specificare che fossi io, dato che nel messaggio ho solamente digitato: indirizzo. Avrebbe potuto non riconoscermi o richiedere almeno chi fossi, ma lui doveva averlo intuito, dato l'sms che ho ricevuto poco dopo con una via.
Vuoi che ti venga a prendere? mi ha inoltre scritto qualche minuto dopo la sua risposta.
Ho ignorato il messaggio.E dopo più di 30 minuti di pedalata sono riuscita ad arrivare a casa sua, sana e salva, ritenendomi pure fortunata dato che da lì a poco dovrebbe cominciare a piovere.
All'improvviso la grande porta di legno pregiato si aprì, e comparve Aaron, con addosso ancora la divisa scolastica. Proprio come la sottoscritta.
Si scostò di lato, lasciandomi entrare in casa. Percepì immediatamente la porta chiudersi alla mie spalle.
L'abitazione all'interno risulta molto spaziosa. La colorazione delle pareti si sofferma tra un grigio scuro, un beige e qualche tocco di nero qua e là.
Avanzando di qualche passo, scorgo innanzitutto l'immenso salotto dotato di una serie di divani, alla vista, comodissimi, un tavolino dinanzi ad essi, e ancora davanti vi è una televisione di ultima tecnologia sicuramente. La grande finestra permette l'entrata di un po' di luce naturale che rende questo posto, superficialmente così freddo, accogliente e famigliare.
Dal salotto riesco a scorgere la cucina. La prima cosa che salta agli occhi è la sua isola: sul mobile riesco addirittura ad intravedere pastelli colorati e fogli contenenti disegni sparsi in maniera disordinata sul ripiano.
Strano."Vieni, andiamo di sopra" mi esorta Aaron, conducendomi verso una scala che porta al piano superiore.
Salendo le scale, ammiro alcune foto, poste sopra il corrimano, che ritraggono dei bambini, di specifico tre. Due maschi, di cui uno mi è proprio davanti in questo istante, e una bambina. A un passo dal piano, attaccata al muro, vi è un quadro che raffigura un neonato dagli occhioni color caramello con qualche striatura di celeste attorno alla pupilla. Riesco subito a constatare che non è Aaron: lui ha le iridi completamente color avio, anche se il colore degli occhi dei bambini può variare ancora in tenere età. Eppure il mio sesto senso mi avverte che in questo caso non mi sto sbagliando.
Aaron successivamente mi invita a seguirlo, aprendo, quella che suppongo, sia camera sua. Avevo ragione.
Appena metto piede nella stanza, la prima caratteristica che cattura la mia attenzione è l'ordine presente. Ogni singolo oggetto è posto in una determinata e precisa posizione che crea un'armonia piacevole alla vista. Mi ero già fatta un'idea sulla personalità di Aaron, ma non pensavo che l'ordine in lui fosse un pilastro così importante. La colorazione della stanza giace tra il nero, un po' di quello che viene definito bianco "fantasma" e uno scurissimo verde selva.
Il letto grande con la coperta ben stirata, i mobili perfettamente lindi, le finestre ben lucide sono l'esatta conferma che Aaron è molto attento alla pulizia di ciò che lo riguarda."Ehi Narsa" una voce allegra mi risveglia dalla mia ispezione. È un'Odeya sorridente e seduta sulla scrivania "Da quanto tempo, non credi?" ricambio semplicemente il saluto con un lieve cenno del capo.
"Ma che meraviglia" esclama un'altra voce atona ed evidentemente annoiata. È Josh, appoggiato sull'armadio con lo sguardo rivolto al telefono che tiene in mano. "È arrivata la bella addormentata, ora la mia vita è completa"
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Voicess
ChickLitE se il personaggio "bello e dannato", presente in molte storie, in questa vivesse all'interno di due persone? E se entrambi avessero la necessità di essere salvati? Cosa succederebbe se questo carattere tormentato portasse il nome di Narsa Gray ed...