6.

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Finalmente aveva iniziato a piovere. Da quella stessa mattina c'era un caldo soffocante nell'aria, tant'è che la pioggia sembrava essere una benedizione. Inizialmente le gocce cadevano leggere, quasi impercettibili. Ben presto però erano diventate talmente robuste, che una volta entrate in contatto con la pelle causavano dolore. Misaki, Mei e Nao si erano riparati sotto al tettuccio di un combini con la speranza che la pioggia si sarebbe fermata. I loro vestiti erano un po' bagnati, visto che poco prima si erano messi a correre per trovare riparo.
-Perché nessuno di voi ha l'ombrello?- domandò Mei seccata.
-Stai zitta, sei nella nostra stessa situazione,- ribatté Misaki, al che la sua migliore amica sbuffò.
-Non credo si fermerà presto,- mormorò Nao osservando attentamente la pioggia. Anche Misaki fece la stessa cosa.
A dirla tutta, la pioggia non le dispiaceva. Non avrebbe avuto problemi nel bagnarsi dalla testa ai piedi, ma voleva tenere compagnia ai suoi amici.
-Voglio andare a riscaldarmi!- esclamò Mei, iniziando a sbattere la testa contro la schiena di Misaki, che in cambio si spostò soltanto per farle un capriccio.
-Beh, che ne direste di andare a casa mia per adesso? È qui vicino, se corriamo non ci bagneremo più di tanto,- propose Nao, al che Misaki ci pensò un'attimo. Non sembrava essere una cattiva idea, ma i suoi pensieri vennero subito rivolti a Natsuya. Da quel che sapeva, Nao lo stava ancora ospitando. Erano passati alcuni giorni dall'ultima volta in cui si erano visti e in quel breve periodo di tempo non aveva sentito niente che lo riguardasse. Era come se fosse improvvisamente scomparso dalla faccia della terra.
Sia Mei che Misaki accettarono la proposta di Nao. Successivamente tutti e tre iniziarono a correre verso casa di quest'ultimo, ovviamente non senza combinare casini. Mei cadde due volte: una volta portando giù con sé anche Misaki, mentre la seconda slogandosi una caviglia. Nao la dovette portare sulla schiena fino all'appartamento, davanti al quale arrivarono tutti e tre più bagnati del previsto.
-Mi dispiace ragazzi!- esclamò Mei dispiaciuta, mentre gli altri due sospirarono, ormai abituati ai casini che solo lei sapeva combinare.
Quando entrarono nell'appartamento di Nao, li accolse subito una piacevole sensazione di calore.
-Mei-chan, puoi usare tu per prima il bagno,- disse Nao, lasciando scendere la sua amica coi piedi per terra. Misaki la accompagnò in bagno, dopodiché le passò il cambio di vestiti che il ragazzo le aveva dato.
-Misaki, io devo uscire velocemente. Torno subito,- disse Nao non appena Misaki rientrò in salotto. Sembrava avesse appena finito di telefonare con qualcuno, perciò lei lo rassicurò senza chiedergli spiegazioni, dicendogli che lo avrebbero aspettato.

Adesso Misaki si trovava completamente sola in salotto. Non sapeva cosa fare, visto che non poteva nemmeno sedersi da qualche parte perché altrimenti avrebbe bagnato tutto. Si appoggiò al piano della cucina iniziando a guardarsi attorno. L'appartamento di Nao era veramente ordinato a differenza del suo. C'era sempre qualcosa fuori posto, che sistemava soltanto quando arrivava al punto in cui le dava fastidio. Forse non era una maniaca dell'ordine, ma ci provava a non avere la casa sottosopra. All'improvviso le venne sete. Si accorse solo in quel momento di quanto la sua gola fosse secca e di quanto avesse bisogno di bere qualcosa. Aprì il frigo e si abbassò leggermente, in modo da riuscire a vedere la vastità di bibite al suo interno. Intravide subito alcune lattine di birra, ma erano tutte della marca Asahi.
-Non c'è la Kirin.
Una voce fin troppo familiare la costrinse ad alzare lo sguardo su quello di lui. Natsuya era in piedi di fronte a lei, appoggiato soltanto con un gomito sul piano della cucina. Non si sentì per niente infastidita nel vederlo lì, anzi, le faceva piacere. Tuttavia non aveva sentito i suoi passi arrivare, altrimenti si sarebbe allarmata subito. Da dove era sbucato fuori?
-Non volevo la birra,- rispose lei richiudendo il frigo.
-Non che ti si addica,- la prese in giro ricevendo in cambio un'occhiataccia.
Misaki lo squadrò velocemente dall'alto fino in basso; aveva addosso una tuta grigia e una maglietta nera, quindi molto probabilmente era rimasto a casa per tutto questo tempo. Anche Natsuya fece lo stesso con lei, abbozzando un'espressione interrogatoria, ma divertita allo stesso tempo.
-Quanto sei simpatico, Natsuya. Cosa c'è di così divertente? Fuori sta diluviando,- disse lei, facendo nascere un leggero sorriso sulle labbra di Natsuya.
-Dovresti andare a farti una doccia.
-Non posso, c'è Mei in bagno.
Natsuya innalzò un sopracciglio con fare interrogatorio.
-Chi è Mei?
-La mia migliore amica.
-Nao invece dov'è?
-È uscito poco fa.
Nessuno dei due parlò più. Misaki era impegnata a riscaldarsi con le braccia al petto, mentre Natsuya a guardarla. La maglietta bagnata era diventata trasparente, lasciando intravedere la sua pelle.
La ragazza se ne accorse subito.
-Potresti smetterla?
-Di fare cosa?
-Sembri un maniaco,- rispose, anche se a dirla tutta non le dispiaceva avere i suoi occhi addosso.
-Mi stavo solo chiedendo se avessi dei vestiti di ricambio, ma evidentemente non ne hai,- ribatté lui.
-Nao mi presterà sicuramente qualcosa più tardi.
Natsuya annuì leggermente, dopodiché si avvicinò al frigo per prendere qualcosa. Tirò fuori una bottiglia di tè d'orzo e subito dopo due bicchieri puliti fuori dalla credenza. Li riempì entrambi, al che ne porse uno a Misaki e l'altro lo prese lui, affiancandola subito dopo. Erano entrambi rivolti con la schiena verso il piano della cucina e guardavano dritto davanti a loro, come se ci fosse qualcosa di realmente interessante.
-Allora? Come mai sei qui?- domandò lui, mettendo fine a quel silenzio durato anche fin troppo per i suoi gusti.
-Ha iniziato a piovere e l'appartamento di Nao era il più vicino, perciò siamo venuti qui. Tu invece eri già qui?
-Sì. Non hai sentito i miei passi?
-Ad essere sincera, no.
-Ti pulisci le orecchie la mattina?- la provocò, al che lei lo fulminò con lo sguardo. Il ragazzo osservò attentamente quell'espressione arrabbiata, dopodiché chiuse gli occhi.
-Ti ho già detto di non guardarmi così.
-Se ti da così fastidio, potresti anche smettere di fare il simpatico,- rispose lei bevendo un sorso di tè.
-Non mi da fastidio.
Misaki lo guardò confusa. Non capiva il nesso tra ciò che le aveva detto prima e dopo, tant'è che decise di lasciar perdere e cambiare discorso.
-Nao ti ospita ancora?
-Sì.
-Dovresti sbrigarti a trovare un appartamento,- disse guardandolo con la coda dell'occhio per vedere la sua reazione, solo per scoprire che lui la stava già guardando. Aveva un sorriso beffardo stampato sulle labbra, il che stava a significare che avesse in mente qualcosa.
-L'ho già trovato.
Lei aprì leggermente la bocca, sorpresa.
-Oh, sono felice per te.
Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Non sapeva perché, ma le dispiaceva un pochino l'idea di non trovarlo lì ogni volta che sarebbe andata da Nao. Era sparito per giorni, ma Misaki aveva la certezza che l'avrebbe trovato in questo posto prima o poi. Si sentì stupida nel pensarla così, però quel vuoto incolmabile l'aveva accompagnata per un po' e proprio adesso che sembrava essere sparito, capì che forse non era così facile sbarazzarsene.
-Domani mi daranno le chiavi e andrò a vederlo. Vieni con me?- domandò Natsuya risvegliandola dai suoi pensieri.
Misaki ci mise un po' per realizzare cosa le avesse appena chiesto. Non appena lo fece però, spalancò gli occhi per la sorpresa. Non si aspettava una proposta del genere, tant'è che il suo cuore iniziò a battere un po' più forte di prima.
-Misaki!
In quel momento qualcuno la richiamò senza darle il tempo di rispondere a Natsuya. Era Mei e in quel momento si trovava davanti all'entrata che collegava il salotto al corridoio. Aveva addosso i vestiti di ricambio, segno che aveva finito di farsi la doccia. Stava guardando entrambi con un'espressione indecifrabile, cosa che fece imbarazzare Misaki. In effetti non le aveva mai parlato di Natsuya, quindi non poteva biasimarla per le domande che le avrebbe fatto più tardi.
-Mei, riesci a camminare?- domandò la mora avvicinandosi alla sua amica.
-Sì. Ma tu chi sei?
Mei guardò Natsuya e la stessa cosa la fece Misaki. Lo stava pregando di non dire niente di loro due e come se lui avesse potuto percepirlo, non ne fece parola.
-Sono un amico di Nao e un conoscente di Misaki. Mi chiamo Kirishima Natsuya, piacere di conoscerti.
Mei stava cercando di decifrare Natsuya soltanto osservandolo. Misaki invece stava sudando freddo. Quello ero un momento cruciale, visto che pesava sul giudizio che gli avrebbe dato. Non voleva che la sua migliore amica avesse un pensiero negativo su Natsuya, semplicemente perché era una brava persona. Non appena Mei abbozzò una sorta di sorriso, lei tirò un sospiro di sollievo.
-Akatsuki Mei, la migliore amica di Misaki.

Adesso che Mei era uscito dal bagno, Misaki decise di andare a farsi una doccia. Gli altri due stavano parlando e lei non voleva interromperli. Sembrava che anche Natsuya avesse un giudizio positivo su Mei, perciò era più che tranquilla. Iniziò ad avviarsi verso il bagno, ma la voce del ragazzo la fece bloccare sul posto.
-Misaki, stai andando in bagno? Lascia che ti dia i vestiti di ricambio.
Senza nemmeno lasciare che lei gli rispondesse, si avviò in una stanza dalla quale uscì con in mano un pantaloncino grigio e una maglia color mattone. Li porse a Misaki, che prontamente lo ringraziò rivolgendogli un leggero sorriso. Stava per addentrarsi in bagno, ma si sentì afferrare delicatamente per un polso. La mano di Natsuya riusciva a circondarlo alla perfezione ed oltre.
-Allora verrai domani?- domandò incrociando lo sguardo di lei.
Non c'era alcun motivo per cui avrebbe dovuto rifiutare, perciò decise di accettare.
-Sì.
-Ti vengo a prendere alle 17:00.
Dopo quelle parole, Natsuya si allontanò da lei come se niente fosse. Misaki osservò la sua figura scomparire dietro l'entrata che portava al salotto, dopodiché guardò i vestiti che aveva in mano. Le bastò annusarli per capire che non fossero di Nao, ma di Natsuya. Sorrise leggermente e li strinse forte contro il suo petto, per poi entrare finalmente in bagno.

Deadly Kiss || Natsuya KirishimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora