10.

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Era passata una settimana precisa da quella sera. Misaki era appena rientrata a casa sua e la prima cosa che fece, fu buttarsi a peso morto sul letto. D'altronde era da giorni che faceva così. Rimaneva sul suo letto senza energie e capitava che si addormentasse, oppure rimanesse lì a fissare il vuoto fino a quando non iniziava ad annoiarsi. Quando si addormentava però, poi non riusciva più a dormire la notte. In quei momenti faceva la prima cosa che avrebbe fatto passare il tempo, come studiare o guardare la Tv. Era una cosa a cui stava iniziando ad abituarsi per quanto fosse sbagliata. Avrebbe veramente dovuto ritrovare il suo solito equilibrio giornaliero, ma come? Da cosa sarebbe dovuta partire?
Aveva veramente bisogno di qualcuno che le desse una spinta, ma da quella sera non aveva sentito né Mei, né Nao. Per quanto riguardava Natsuya, non voleva pensare a lui nemmeno per un secondo, ma ogni volta che chiudeva gli occhi le appariva davanti l'immagine del suo volto.
All'improvviso sentì la pancia brontolare. Nonostante non ne avesse voglia, decise di alzarsi e di preparare qualcosa. Prima di andare in cucina però, passò davanti allo specchio e si guardò un'attimo. La sua faccia non era nelle migliori condizioni: le occhiaie sotto agli occhi stanchi erano fin troppo visibili e le davano l'aria di morto. Avrebbe seriamente dovuto trovare qualche rimedio.
Si avviò in cucina dove aprì il frigo. Al suo interno c'erano soltanto lattine di birra. In effetti non era andata a fare la spesa neanche una volta quella settimana. Quando le andava ordinava qualcosa, altrimenti non mangiava nemmeno. Se ci fosse stato Nao, le avrebbe sicuramente fatto la ramanzina perché non stava mangiando in una maniera regolare e sana. Decise di chiamare un ristorante nelle vicinanze e ordinare del ramen. Nel frattempo si fece una doccia, dopodiché cercò su internet dei rimedi per le occhiaie. Ne trovò uno in cui era particolarmente consigliato passare del ghiaccio su di esse. In quel momento però non ne aveva. Non aveva nemmeno voglia di mettere l'acqua nello stampino e aspettare che si congelasse, perciò decise che dopo aver mangiato sarebbe uscita a comprare dei cubetti di ghiaccio alimentare al combini.
Proprio in quel momento arrivò il ramen.
Misaki pagò, dopodiché si mise a mangiare davanti alla Tv accesa. Stavano trasmettendo un reality a dir poco imbarazzante, ma in quel momento non le importava. Stava solo pensando a finire quel ramen.

All'improvviso lo squillo del telefono la fece sussultare. Lesse il nome di Nao sul display, indecisa se rispondere. Non si erano sentiti da quella sera, perciò arrivò alla conclusione che quel ragazzo aveva almeno il diritto di sapere che fosse ancora viva. Rispose avvicinando il telefono all'orecchio.
-Pronto?
-Misaki, finalmente. Non ti ho vista all'università in questi giorni, perciò pensavo fossi malata.
Aveva un tono di voce preoccupato, il che fece sentire Misaki in colpa.
-Va tutto bene, ho saltato solo alcune lezioni.
-Ho preso degli appunti anche per te, quindi se ti servono te li porto.
La ragazza sorrise leggermente.
-Grazie Nao.
-Non devi ringraziarmi. Piuttosto, ti va se ci vediamo al Blue Heaven tra poco? Sempre se hai tempo.
Misaki ci pensò per un'attimo. Aveva veramente bisogno di parlare con qualcuno dopo giorni in cui non lo faceva. Inoltre, non andava al Blue Heaven da un po' di tempo. Aveva bisogno di percepire ancora una volta l'atmosfera di quel posto.
-D'accordo, ci vediamo lì.
Chiuse la chiamata, dopodiché finì velocemente il ramen rischiando di strozzarsi più volte. Indossò un paio di pantaloncini in jeans e una felpa a caso, dopodiché si guardò allo specchio ricordandosi delle sue occhiaie.
Il ghiaccio poteva anche aspettare.
Prese lo stretto necessario ed infine uscì di casa. Quando arrivò alla stradina che l'avrebbe portata al Blue Heaven, una sensazione di tranquillità che non percepiva da tempo si fece spazio dentro di lei. Arrivò davanti a quell'edificio con la scritta "Blue Heaven" sopra la porta, che successivamente aprì. Come al solito il suo sguardo ricadde prima sui vari tavoli e poi sul bancone. Andou-san era lì dietro e stava porgendo una birra ad un uomo di cui Misaki non riusciva a vedere la faccia, visto che era girato di spalle. Cercò con lo sguardo il suo amico e lo trovò subito seduto all'angolo del bancone. Si avvicinò con un leggero sorriso stampato sulle labbra e si sedette accanto a lui.
-Nao.
-Sei arrivata,- disse lui rivolgendole un sorriso sincero.
-Sì.
Nao ordinò un tè, mentre Misaki una semplicissima tazza di caffè.
-Allora? Come stai?- domandò lui.
La ragazza ci pensò un'attimo prima di rispondere. Voleva essere completamente sincera.
-Non lo so.
-Ho visto le tue occhiaie. Stai dormendo come si deve?
-Non proprio.
Nao sospirò.
-È per quello che è successo quella sera con Natsuya?
Misaki annuì.
-Io...non so cosa sia successo. Natsuya è rientrato con un'espressione più frustrata del solito. Gli abbiamo chiesto cosa fosse successo, ma lui non ha detto niente, come se non volesse parlarne. Mei ha provato a prenderlo a pugni pensando ti avesse fatto qualcosa, ma poi se n'è andata arrabbiatissima, dicendoci a tutti di lasciarti in pace per un po' perché ne avevi bisogno,- ammise Nao con un'espressione preoccupata sul volto.
Misaki sorrise al pensiero di Mei che prendeva a pugni Natsuya, ma si riprese all'istante.
Non voleva vedere Nao così. Non voleva riempirlo di problemi che c'erano tra due persone che non riuscivano mai a discutere civilmente.
-Non preoccuparti, era solo una litigata delle nostre. Si risolverà presto,- disse lei, cercando di rassicurarlo con un sorriso che non sapeva nemmeno in che modo era riuscita a tirar fuori.
Era la prima a sapere che niente si sarebbe risolto presto, proprio perché era una litigata delle loro.
-Spero sia così.
-Lo è.
Voleva essere completamente sincera con Nao, ma alla fine gli aveva mentito. Odiava questa sua incoerenza, ma non poté fare altro fuorché maledirsi mentalmente, senza permettere che qualcuno lo vedesse.
-A proposito, qualche giorno fa ho visto Asahi, Kisumi e gli altri. Mi hanno detto di averti incontrata.
A Misaki venne subito in mente il momento in cui era al bar della sorella di Asahi. Se n'era completamente dimenticata.
-Asahi l'ho incontrato quella sera, mentre Kisumi all'agenzia immobiliare.
-Mi hanno detto che avrebbero fatto una sorta di incontro con tutti quanti e che Asahi te l'aveva accennato,- disse Nao attirando subito l'attenzione di Misaki. Voleva saperne di più.
-Sì, è così.
-Ecco, mi hanno detto di avvisare anche te. Dopodomani al bar della sorella di Asahi, alle 19:00.
-Chi verrà?
-Tutti i nostri kohai, insieme ad altri tre ragazzi che sono i loro amici. Ci saremo anche noi e molto probabilmente anche Natsuya.
Misaki non rispose. Non voleva incontrarlo per niente al mondo, ma allo stesso tempo voleva vedere tutte quelle persone. Non avrebbe permesso a Natsuya di rovinare il suo umore, soprattutto adesso che stava ritrovando la sua determinazione.
-Ti dà fastidio?- domandò Nao preoccupato.
-Per niente,- rispose lei d'impulso, per poi bere il caffè tutto d'un fiato scottandosi così la lingua. Si tappò immediatamente la bocca con entrambe le mani, per evitare di urlare dal dolore. Nao rise leggermente nel vederglielo fare.
-Ne sei sicura?
Lei fece cenno di sì con la testa.
Ne era più che sicura.

Deadly Kiss || Natsuya KirishimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora