Erano passati vari giorni da quella sera. Il rapporto che c'era tra Misaki e Natsuya sembrava essere tornato alla normalità, ma qualcosa era cambiato e lo sapevano entrambi. Non si erano detti niente dopo quel bacio, perciò Misaki non aveva idea di come definire il loro rapporto. Tuttavia l'unica cosa che le bastava era che lui fosse lì. Non poteva più nascondere a sé stessa di esserne innamorata e probabilmente non ci sarebbe più riuscita dopo quel bacio. Inoltre, quella stessa sera si era vista con Mei. Aveva finalmente scoperto quale fosse la sorpresa. Durante le vacanze estive sarebbero andate una settimana nella villa a Kamakura della famiglia di Mei. Misaki non ci era mai stata, ma la sua migliore amica le aveva promesso che un giorno ci sarebbero andate e sembrava che il momento fosse finalmente arrivato.
Erano quasi le 22:00 e Misaki era appena rientrata a casa sua. L'unico intento era quello di addormentarsi al più presto possibile, vista la sua stanchezza. Si cambiò indossando una maglia decisamente larga e dei pantaloncini che si intravedevano leggermente sotto ad essa. Si buttò a peso morto sul suo letto, tenendo gli occhi fissi sul soffitto. Natsuya era costantemente nei suoi pensieri e non poteva farne a meno. Non si vedevano da giorni e non poteva non ammettere che quel ragazzo le mancasse. Decise di non pensarci più e chiuse gli occhi per provare ad addormentarsi. Tuttavia il suo intento venne interrotto dalla suoneria del telefono.
-Pensavo di averlo spento,- mormorò, per poi prenderlo dal comodino e rispondere alla chiamata senza nemmeno guardare chi fosse.
-Yo.
Non appena sentì la sua voce, perse un battito.
Un sorriso si fece spazio sulle sue labbra e il suo tono di voce divenne molto più dolce. Era la prima volta che la chiamava dal suo numero di telefono, dopo anni.
-Come mai a quest'ora?
-Scendi? Ho voglia di vederti.
Un'espressione confusa rimpiazzò il sorriso di Misaki, che si alzò subito dal letto per guardare fuori dalla finestra che dava la vista sul condominio di fronte. Scostò la tenda che copriva la finestra e guardò di sotto, intravedendo subito Natsuya appoggiato di schiena ad una macchina. In quel momento avrebbe voluto raggiungerlo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
-Arrivo,- disse, per poi chiudere subito la chiamata.
Indossò velocemente le scarpe, dopodiché uscì dall'appartamento chiudendolo a chiave. Non si curò nemmeno di indossare qualcosa di più decente. Iniziò a correre giù per le scale, rischiando di cadere due o tre volte. Sicuramente il suo battito già accelerato non la stava aiutando col fiatone causato dalla corsa. Non appena scese le scale, si piegò in due per riprendere fiato. Quando alzò lo sguardo davanti a sé, intravide subito Natsuya.
La stava già guardando. Stava anche sorridendo. Lei ricambiò il sorriso riprendendo a camminare. Non appena si trovò di fronte a lui, lo abbracciò, avvolgendo le braccia attorno al suo collo. Lui invece strinse i fianchi di lei, avvicinandola di più a sé.
-Dove eri finito?- domandò lei, affondando sempre di più il viso nel suo collo.
-Perché aspetti sempre l'ultimo per chiedermelo?- ribatté lui cogliendo di sorpresa Misaki, che sollevò subito il capo per guardarlo.
-Cosa vorresti insinuare?
-Non mi chiami mai.
-Solo immaginare la tua faccia mi fa innervosire,- disse con un filo di ironia nella voce. Natsuya abbozzò uno di quei suoi soliti sorrisi sfacciati, che era soltanto un accompagnamento per la sua risposta.
-Allora l'hai già immaginata diverse volte, suppongo.
Misaki arrossì all'istante.
-Idiota!- esclamò, tirando un leggero pugno sul petto di Natsuya. Lui sorrise, ma questa volta dolcemente.
-Dai sali, ti porto in un posto.
Soltanto in quel momento Misaki si rese conto della macchina a cui Natsuya era appoggiato. Da quando aveva una macchina?
-L'hai rubata?- domandò con un filo di ironia nella voce, non appena si allacciò la cintura di sicurezza.
-Simpatica come pochi. L'ho comprata, è il motivo per cui sono scomparso.
In quel momento Natsuya mise in moto, iniziando a guidare verso la meta non ancora nota a Misaki.
-Allora, dove stiamo andando?
-Adesso vedrai.
La ragazza sospirò rivolgendo lo sguardo fuori dal finestrino. Di tanto in tanto guardava con la coda dell'occhio il ragazzo accanto a lei, soltanto per scorgere la sua espressione concentrata. Teneva lo sguardo costantemente puntato sulla strada e alcune volte si passava una mano tra i capelli, arruffandoli ancora di più.
Non ci misero tanto ad arrivare. Quando scesero dalla macchina, Misaki si fermò a leggere la scritta sull'edificio. "Piscina comunale".
Si girò subito verso Natsuya con fare interrogatorio. Lui che sapeva l'avrebbe fatto, era già lì con lo sguardo puntato su di lei.
-Vuoi spiegarmi cosa ci facciamo qui?
Natsuya in risposta sporse una mano verso di lei, come per dirle di prenderla.
-Vieni.
Misaki si fidava ciecamente di lui, perciò non esitò nemmeno per un'attimo prima di prenderlo per mano. Si avviarono dietro l'edificio, precisamente davanti ad una finestra di media grandezza. Natsuya si guardò attorno prima di spingerla leggermente all'indietro.
Era aperta.
-Non penso che questo sia tanto legale,- disse Misaki, mentre lui era già entrato in quello che sembrava essere il bagno della piscina. La finestra era abbastanza grande da far passare una persona ed inoltre, non era in alto.
-Ti fidi di me?- domandò lui, sporgendo la mano fuori dalla finestra. Misaki sospirò.
-Non si tratta di questo. Non possiamo fare qualcosa di più legale? E poi lì dentro ci saranno le telecamere.
-Ce n'é una che riprende la piscina, ma non funziona.
Misaki lo guardò poco convinta, al che Natsuya abbozzò un sorriso sfacciato.
-Cosa c'è, hai paura?
Era una palese provocazione, alla quale sapeva la ragazza davanti a lui avrebbe abboccato all'istante.
-Io paura? Spostati,- rispose, facendo nascere un'espressione soddisfatta sul viso di Natsuya. Fece come gli aveva detto, lasciandole tutto lo spazio necessario per entrare. Non appena Misaki riuscì a scendere coi piedi per terra, Natsuya non aspettò nemmeno un secondo prima di prenderla per mano e trascinarla fuori dai bagni.
-Natsuya,- lo richiamò, ma lui non sembrava volersi fermare. Solo quando arrivarono davanti ad una piscina piena d'acqua, Natsuya lasciò andare la mano di Misaki. Quest'ultima rimase incantata nel vedere come la luna, l'unica fonte di luce che avevano in quel momento, si intravedesse fuori dalle grandissime finestre posizionate davanti alla piscina. Si rifletteva perfettamente nell'acqua, creando una vista a dir poco spettacolare. Forse non era poi così una brutta idea venire qui.
-Misaki?- la richiamò Natsuya risvegliandola dai suoi pensieri. Prima che avesse potuto rispondere, l'unica cosa che sentì furono delle mani sulla sua schiena, che la spinsero verso la piscina davanti a lei. Nonostante fosse sott'acqua, riusciva perfettamente a sentire le risate di Natsuya. Riemerse alla superficie tossendo leggermente.
-Cosa ti salta in mente!?
In risposta Natsuya rise ancora, non facendo altro che far venire a Misaki voglia di vendetta.
-Va bene, va bene. Aiutami ad uscire adesso,- disse avvicinandosi al bordo della piscina, davanti al quale si trovava anche Natsuya. Lui sporse una mano verso di lei come per aiutarla, ma la ritirò non appena Misaki gli porse la sua, ridendo ancora. A quel punto l'irascibilità iniziò a prendere il sopravvento su di lei. Senza pensarci due volte lo afferrò per la caviglia, in una maniera abbastanza forte da farlo cadere in acqua. A ridere adesso era lei. Natsuya riemerse all'istante, passandosi una mano tra i capelli ormai bagnati. Rise leggermente per poi tornare serio subito dopo.
-Ti conviene nuotare,- disse iniziando ad avvicinarsi a Misaki, che non ebbe nemmeno il tempo di reagire prima che il suo corpo venisse avvolto dalle braccia di Natsuya.
-Va bene, scusa!- esclamò ridendo, per poi avvolgere le braccia attorno al collo del ragazzo, che in quel momento la stava tenendo stretta a sé.
-Scuse non accettate.
-Eh? Perché?- domandò lei, abbozzando una sorta di broncio. Natsuya spostò le mani dai fianchi di Misaki alle cosce, obbligandola ad avvolgere le gambe attorno al suo bacino.
-Dire "scusa" molte volte non basta.
Lei non disse niente.
Si concentrò sul viso di Natsuya, che era veramente fin troppo vicino al suo. Passò il pollice su un occhio del ragazzo, in modo da toccare le sue ciglia lunghissime. Infatti era uno dei dettagli che più le piaceva di lui. Incorniciavano quegli occhi color vermiglio nella maniera più bella possibile.
-Hai delle ciglia lunghissime.
-Non cambiare argomento.
-Cosa vuoi ancora?
In quel momento Natsuya avvicinò ancora di più il viso a quello di Misaki, facendole intendere alla perfezione cosa avrebbe voluto. Però qualcosa le impediva di compiere ancora una volta quel passo. Loro cosa erano adesso? Una coppia o semplicemente due persone con dei ricordi in comune?
Non riusciva per niente a reggere quella vicinanza, tant'è che il cuore prese a batterle in una maniera fuori dal normale. Prima che le loro labbra avessero potuto unirsi, Misaki posò una mano sulla bocca di Natsuya. L'espressione del ragazzo divenne subito seccata, dopodiché afferrò Misaki per il polso in modo da togliere la mano dalla sua bocca.
-Non provare a baciarmi così all'improvviso,- disse lei.
-Devo chiederti il permesso ora?
-No, è solo che...
Misaki non riusciva a dire ciò che pensava, ma sembrava che Natsuya avesse già capito.
-Allora mettiamoci insieme. Voglio baciarti quando mi pare,- disse cogliendo Misaki completamente impreparata.
Non si sarebbe mai aspettata di sentirsi dire quelle parole in una maniera così diretta. In effetti quando si erano messi insieme la prima volta, bastarono soltanto le loro dichiarazioni per arrivare a quel rapporto. Non si erano mai chiesti esplicitamente di stare insieme, perciò sentirselo dire ora era abbastanza inaspettato. Misaki arrossì all'istante. Era arrivato il momento in cui i suoi sentimenti sarebbero stati fin troppo chiari anche senza una dichiarazione.
-Sei un idiota,- mormorò lei, al che lui sorrise.Finalmente Natsuya la baciò ancora una volta. Misaki ricambiò il bacio. Affondò le mani nei suoi capelli disordinati e fin troppo morbidi, mentre lui strinse con forza le sue cosce.
Sentire la lingua di Natsuya nella sua bocca non fece altro che far nascere una sensazione, che credeva fosse ormai morta e sepolta dentro di lei. Voleva Natsuya più di qualsiasi altra cosa al mondo, con ogni fibra del suo corpo, adesso, in quella piscina in cui erano entrati in una maniera poco legale. L'unica cosa di cui le importava in quel momento era di non percepire ancora una volta quel vuoto, che solo le sue labbra potevano lasciare.
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Deadly Kiss || Natsuya Kirishima
Fanfiction-Non lasciare che parole come quelle ti tocchino se non mi vedi più nello stesso modo. -È ovvio che io non ti veda più nello stesso modo. Misaki Ayase vive di emozioni che sanno di quotidianità da ormai fin troppo tempo. Emozioni che verranno uccise...