18.

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Settembre, ottobre e novembre passarono in fretta. Ora stava per andarsene anche dicembre, visto che Natale si stava avvicinando e così anche Capodanno. Non erano cambiate tante cose, ma quelle che effettivamente lo erano, sconvolsero Misaki più del previsto. Di Chiyo non c'era più alcuna traccia dopo ciò che le aveva detto quel giorno. Misaki pensava che si fosse semplicemente allontanata da Mei e Natsuya, ma non era così. Non che fosse curiosa di saperlo, ma un giorno mentre stava parlando con Mei, saltò fuori un discorso su Chiyo. Parlarono della litigata con Natsuya e Misaki le raccontò anche di quando aveva parlato con lei in stazione. Successivamente chiese a Mei che fine avesse fatto, convinta che forse lei avrebbe potuto saperlo. Scoprì che era tornata in America per dirigere l'azienda di suo padre, che in quel momento era molto malato. Ricordava ancora bene l'espressione che aveva l'ultima volta che avevano parlato, ma sperava che quel ricordo iniziasse a sbiadirsi.
Poi, il Blue Heaven aveva chiuso. Era già passato un mese, ma a Misaki dispiaceva ancora. C'erano troppi ricordi in quel bar e odiava il fatto di averlo evitato per un po' prima che chiudesse. Da quello che aveva capito, il proprietario era morto e suo figlio aveva deciso di chiudere il bar per aprire un negozio.
Chissà se Misaki l'avrebbe mai superato.
Tuttavia adesso era solita a frequentare il bar della sorella di Asahi. Era un posto tranquillo, le piaceva veramente. E poi, anche gli altri erano soliti ad andarci. L'unica cosa che non era cambiata erano i suoi legami loro.
O al massimo, si erano rafforzarti.
-Per quanto hai ancora intenzione di guardarlo?- domandò Natsuya, mentre Misaki era intenta a guardare l'edificio del Blue Heaven. Dalla porta di vetro non si riusciva a scorgere niente per via dell'oscurità, perciò teneva lo sguardo puntato sulla scritta in alto. Da lì a poco avrebbero iniziato a ristrutturarlo, perciò la scritta non ci sarebbe più stata. Non ci sarebbe stato più niente di quel bar.
-Per tutto il tempo necessario,- rispose rivolgendogli un'occhiataccia, alla quale lui reagì piuttosto divertito.
Misaki riportò lo sguardo per l'ultima volta su quella scritta. Si strinse nel suo cappotto, dopodiché raggiunse Natsuya. Aveva entrambi i loro borsoni in spalla e sembrava essere sollevato nel vedere Misaki venire verso di lui.
-Dai, andiamo a prendere questo treno.
Lei annuì, dopodiché iniziarono entrambi ad avviarsi in stazione. Non sarebbero stati gli unici a tornare ad Iwatobi per Natale, ma i primi sì. Gli altri avrebbero preso il treno più tardi.

Il viaggio fu abbastanza tranquillo, anche se lungo. Non appena arrivarono ad Iwatobi, per Misaki fu una bella rinfrescata di memoria. Non per il semplice fatto di esserci ritornata, ma di esserci ritornata con lui. Si ricordava benissimo di quando percorrevano quelle strade insieme, che ci fosse la neve, la pioggia o il sole.
-Sei invitata a cena stasera,- disse Natsuya, non appena arrivarono davanti a casa di Misaki.
Lei prese il borsone con le sue cose, che mise subito in spalla.
-Invito da parte tua o di tua mamma?- ribatté abbozzando un sorriso provocatorio.
-Mia madre non c'è oggi, quindi puoi dedurlo da sola.
-D'accordo. Ci vediamo più tardi.
Misaki si girò per dirigersi verso la porta di casa, ma la voce di Natsuya la fece fermare sul posto.
-Non c'è nessuno ad aspettarti lì dentro, non è così?
Misaki abbassò la testa, dopodiché si girò verso di lui. La stava guardando più che sicuro e in effetti aveva ragione. Lì dentro non c'era più nessuno ad aspettarla, da anni ormai. Non aveva né fratelli, né sorelle, mentre i suoi genitori lavoravano di continuo in un'altra città. Tornavano pochissime volte all'anno durante le festività, ma quest'anno non ci sarebbero stati. Per questo motivo Misaki avrebbe passato il Natale da sola, ancora una volta. Tuttavia Natsuya conosceva benissimo questa situazione.
-Non è un problema per me,- disse lei sorridendo leggermente, al che lui si avvicinò.
-Non c'è bisogno di mentire.
Misaki non disse più niente. Posò la testa sul petto di Natsuya, mentre lui le accarezzava i capelli. Quel ragazzo aveva veramente un buon profumo, che era capace di farla sentire a casa. Per tutto questo tempo, Natsuya era rimasto il suo posto sicuro. Lo era sempre stato. Anche quando le cose erano difficili e non andavano bene, lui era lì. Rimasero in quella posizione ancora per un po', dopodiché Misaki si allontanò con la scusa di doversi fare una doccia. Lo salutò ed entrò dentro casa sua.
Non c'era ombra di dubbio che nonostante quel posto fosse così grande e pulito, trasmettesse una solitudine immensa. Misaki odiava quella sensazione. Voleva uscire da lì al più presto.
Si fece una doccia, dopodiché indossò un dolcevita nero, una gonna grigia e i collant. Si sistemò i capelli, indossò il suo cappotto e uscì di casa. Quella di Natsuya non era tanto distante da lì, perciò non ci mise molto.

Deadly Kiss || Natsuya KirishimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora