1. Ho bisogno del tuo aiuto

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L'ora di pranzo era passata da un pezzo, ma Jeon Jungkook aveva ancora lo stomaco vuoto.

Ciononostante non aveva intenzione di perdere tempo mangiando, o perlomeno, prima di farlo aveva intenzione di parlare con Taehyung. 

Oltre ai languori allo stomaco, il giovane aveva la testa che gli doleva per via degli stessi pensieri e preoccupazioni che lo avevano tenuto sveglio tutta la notte. 

Il ventiduenne dai capelli scuri e dal fisico atletico afferrò dal mobile del salotto le chiavi della sua macchina e uscì di casa, ben deciso a compiere il primo passo del suo piano, elaborato la sera prima.

Pochi minuti dopo sfrecciava già per le strade della sua città, diretto verso l'aperta campagna. Si lasciò alle spalle la periferia, brulicante di case a schiera e villette residenziali, e imboccò l'autostrada. 

Faceva caldo, nonostante fossero solo i primi di maggio. Jungkook si passò una mano tra i capelli e abbassò il finestrino della sua auto per lasciar entrare un po' d'aria fresca.

I campi di grano erano verdeggianti e il sole splendeva alto nel cielo. Si respirava aria di pace, tanto che a Jungkook sembrava di trovarsi lontano anni luce dal caos della metropoli, quando in realtà si trattava soltanto di una manciata di chilometri.

Fece partire la musica e tentò di rilassarsi e concentrarsi sulla guida. Milioni di pensieri cercavano di invadergli la mente, gli stessi pensieri che lo avevano tenuto sveglio la notte prima. Jungkook provò a scacciarli, ma invano.

Circa mezz'ora dopo un cartello a lato della strada gli fece capire di essere arrivato a destinazione. Il ragazzo curvò e prese una stretta strada in mezzo ai campi, verso un piccolo paese lì vicino.

Giunto a una rotonda, imboccò una strada abbastanza accidentata, che portava lontano dal paese dove la maggior parte delle macchine prima e dopo di lui sicuramente si sarebbe diretta.

Jungkook doveva addentrarsi ancora di più nella campagna.

Percorse un viale lunghissimo e infine la vide: la casupola era proprio come se la ricordava.

Jungkook non riuscì a trattenere un sorriso di soddisfazione.

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Parcheggiò sul lato opposto della strada, quindi uscì dall'auto, sbattendo con forza la portiera dietro di sé. Fece ruotare in aria le chiavi della sua macchina, un gesto che era abituato a fare ormai da tanti anni, e attraversò la strada con il cuore che gli batteva più velocemente di quanto avesse creduto possibile.

La casetta che aveva davanti ai suoi occhi era molto graziosa, con le ante dipinte di rosso e l'intonaco grigio chiaro. 

Era immersa nel verde. Il giardino era lussureggiante e curato nei minimi dettagli. Grandi aiuole e alti alberi da frutto si aprirono alla vista del ventiduenne curioso, che aprì il cancelletto di ferro cigolante ed entrò in quel piccolo paradiso terrestre senza chiedere il permesso. 

Si prese del tempo per osservare ogni angolo di quel giardino, dai fiori agli arbusti, dal pergolato all'altalena che pendeva dal ramo di un albero. 

Era tutto perfetto. Si poteva capire al volo che il proprietario di quel posto era bravo a prendersi cura del verde e delle piccole cose.

All'improvviso Jungkook colse con la coda dell'occhio un movimento dietro a una delle finestre del pianterreno. Una tenda bianca ondeggiava lievemente nell'aria, segno che qualcuno era stato lì fino a un attimo prima.

Jungkook sorrise, per poi avviarsi verso la porta d'ingresso scuotendo la testa, divertito. Bussò e pochi secondi dopo Kim Taehyung in persona gli venne ad aprire.

Fix Everything || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora