9. Ne vuoi un altro?

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Jungkook sbiancò e aprì la bocca, senza però emettere alcun suono.

Il suo Jimin tentare il suicidio?

Poi scosse la testa con foga. “No, non può essere. Non ci credo” esclamò, rivolto più che altro a se stesso.

“Invece è così. Quella sera sono andato a parlarne con il padre di Jimin e insieme abbiamo deciso che la cosa migliore da fare fosse affidarlo alle cure di un esperto, che lo aiutasse a superare il trauma. Jimin non te ne ha mai parlato, vero? Non ti ha mai detto delle sue sedute dallo psicoterapeuta?” domandò Yoongi con un tono di voce piuttosto dolce, per non apparire invadente.

Tuttavia Jungkook iniziò a piangere. “No, non mi ha mai detto nulla” sussurrò, mentre il suo mento tremava e le lacrime cadevano sulla stoffa dei suoi jeans. 

Sapere che Jimin aveva vissuto qualcosa del genere senza che lui ne fosse a conoscenza gli spezzava il cuore.

Si chiese dove fosse lui, mentre il suo amato soffriva così tanto. A fantasticare su quanto belli fossero i suoi baci e le sue carezze?

“Ora ha superato quel momento buio, ma continua a non darsi pace. Sarà per il modo ingiusto in cui è morta sua madre, sarà per il fatto che era troppo giovane, o magari sarà dovuto anche alla sua personalità sensibile o a chissà che cos'altro. Le emozioni che Jimin un anno fa ha seppellito per non farci preoccupare gli hanno causato questo stato d'animo ora”.

“Se solo l'avessi saputo prima...” mormorò Jungkook asciugandosi le lacrime con l'orlo della felpa.

Yoongi sorrise tristemente, poi si alzò e raggiunse il suo amico. Gli sollevò il mento con l'indice e lo fissò a lungo nei suoi occhi colmi di pianto.

“Vai da lui. Sei ancora in tempo, lo sai? Anzi, io credo che sarai tu ad aiutarlo maggiormente, d'ora in poi. So che lui ti ama e so che tu lo ami e fidati, dove non può arrivare un migliore amico, può arrivare l'anima gemella. Vai da lui, Kookie, e guarisci le sue ferite con il tuo amore”.

Jungkook sgranò gli occhi sentendo quelle belle parole e un timido sorriso gli illuminò il volto. La speranza tornò ad animarlo e lo spinse ad alzarsi da quel divano, a stringere Yoongi in un forte abbraccio, a ringraziarlo caldamente e poi a lasciare quell'appartamento, diretto verso casa di Jimin.

Mai si sarebbe immaginato che la storia d'amore tra lui e il ragazzo dall'animo lacerato quella sera sarebbe giunta a una fine.

Fine flashback

“Allora, ripetimi come sono andate le cose quella sera” disse Taehyung al suo migliore amico mentre camminavano per le strade del quartiere dove abitava Jimin.

“Quel pomeriggio ero venuto a conoscenza della depressione di Jimin e dei suoi tentativi di suicidio perché ero andato a trovare Yoongi” ricordò il moro. “Quindi mi sono recato a casa di Jimin e ne ho parlato con lui. Purtroppo non l'ha presa bene come mi sarei immaginato. Era arrabbiato che fossi andato a chiedere spiegazioni al suo migliore amico invece di esigerle direttamente da lui e non è valso a niente che io gli abbia ripetuto innumerevoli volte che a lui avevo già chiesto, ma era proprio perché non aveva intenzione a dirmi niente che ero andato da Yoongi”.

“Aveva paura, è chiaro”.

“Paura?” domandò Jungkook, sebbene avesse capito benissimo che cosa volesse dire il corvino.

“Paura del tuo giudizio e paura di travolgerti con le sue insicurezze e il suo dolore. Non dimenticarti che Jimin era un ragazzo di soli diciannove anni, proprio come noi, e non era in grado di capire che tu saresti rimasto accanto a lui in ogni caso, nonostante il suo trauma e il suo passato di dolore”.

Fix Everything || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora