10. Non c'è niente da spiegare

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“In che senso lo chiami?” domandò Taehyung aggrottando la fronte.

Lui e Jungkook si trovavano sul ciglio di una strada al calar del buio.

“Con un trucchetto posso far sì che Jimin non veda il numero che lo sta chiamando, altrimenti capirebbe subito che sono io e sarebbe un casino. Vedrà che la telefonata proviene da un numero sconosciuto”.

“Ottimo, e poi? Che cazzo gli dici? Torna a casa, imbecille, non puoi vedere che tra poco limonerò con il tuo migliore amico?”.

“Kim Taehyung!" esclamò Jungkook inorridito.

“Sì, è il mio nome” rise l'altro.

“Aspetta e sentirai” si limitò a dire il moro, portandosi il cellulare all'orecchio. “E non ridere, stronzo”.

Taehyung serrò le labbra e restò con il fiato sospeso. Dopo qualche squillo, rispose l'inconfondibile tenera voce di Jimin.

“Pronto?”.

“Oh, mi scusi, ho sbagliato numero” borbottò Jungkook con un tono di voce diverso dal suo. 

Per poco Taehyung non si soffocò dalle risate, poiché come recitazione il suo migliore amico era pessimo.

“Ma aspetta, tu sei Park Jimin?” continuò il moro, facendo drizzare le orecchie al corvino.

“Sì, sono io, ma chi parla?”.

“Ho appena visto Jungkook entrare nel bar... Aspetta, come si chiama? Ah sì, bar Tiffany” spiegò Jungkook, evitando di proposito di rispondere alla domanda di Jimin.

“Ma cosa...? Si può sapere chi parla?”.

A quel punto il moro allontanò il cellulare dall'orecchio e chiuse la chiamata.

“Furbo il nostro coniglietto” si complimentò Taehyung dandogli una pacca sulla spalla e sorridendo allegramente. “Però non gioire troppo presto: Jimin potrebbe non essersela bevuta”.

“Lo so... Non ci resta che andare al bar dove io ero andato per davvero e aspettare. Se vedremo arrivare Jimin, capiremo che non ha abboccato”.

Così i due si incamminarono verso il locale dove in quel momento Jungkook e Yoongi stavano bevendo insieme. 

Il moro era stato furbo ad aver indirizzato Jimin verso un altro bar, in modo che non scoprisse mai del bacio tra il suo fidanzato e il suo migliore amico.

Aveva pensato di agire in quel modo perché sapeva che quel bacio era stato un errore e che non valeva come tradimento. 

Lui e Yoongi erano ubriachi. Se Jimin non l'avesse scoperto, nessuno ci sarebbe rimasto male, nessuna storia d'amore sarebbe finita e tutto sarebbe tornato alla normalità. 

Camminando in direzione del luogo dove avrebbero scoperto la verità, Jungkook si perse ad ascoltare il suo stesso cuore, che in quel momento batteva assai velocemente. Di lì a pochi minuti avrebbero capito se la loro missione era stata un successo o un totale fallimento.

Svoltarono l'angolo, si misero in disparte e aspettarono. Dopo pochi minuti sussultarono vedendo Jimin arrivare ed entrare nel bar, per poi uscirne piangente. 

“Non se l'è bevuta, eh?” mormorò Taehyung mestamente, mentre lui e Jungkook si mettevano ancora più rasente al muro di una casa per non rischiare che Jimin li vedesse, nonostante si trovassero dal lato opposto della strada e nonostante il ragazzo che piangeva non avesse in quel momento come priorità guardarsi attorno. 

Restarono a fissarlo mentre correva via da loro e infine svoltava l'angolo, diretto verso casa con il cuore spezzato.

“Cazzo” disse Jungkook, passandosi una mano sul viso per nascondere la frustrazione che in quel momento stava provando. “Non ha funzionato”.

Fix Everything || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora