7. Puoi benissimo dirlo, Park

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I due giovani si guardarono attorno stupiti. Non si trovavano nel salotto del primo piano della villetta di Jungkook, ma in una camera da letto abbastanza piccola, con le pareti dipinte di azzurro e alcuni poster appesi.

Entrambi sapevano benissimo di chi era quella stanza.

“Jimin... Aveva lui questo quadro, me lo ricordo. Gli piaceva tantissimo, ma poi te l'ha ridato, quando le cose fra voi due sono finite...” rifletté a voce alta Taehyung, muovendosi in quello spazio da lui ben noto, perché ci era entrato spesso andando a trovare il suo amico. 

Tuttavia, Jungkook lo conosceva perfino meglio. Era lì che lui e Jimin si erano baciati per la prima volta, era lì che avevano passato tanti pomeriggi a coccolarsi e a fare l'amore, era lì che avevano condiviso sogni e impressioni, pianti e risate. 

Quelle pareti erano intrise dei loro ricordi più belli.

Inizio flashback

Era passata circa una settimana dal giorno in cui Jungkook aveva realizzato il ritratto di Jimin e da allora i due nuovi amici avevano trascorso sempre più tempo insieme. 

Frequentando la stessa scuola, ogni mattina si incontravano agli intervalli, mangiavano allo stesso tavolo in mensa e si vedevano anche di pomeriggio, per studiare, fare un giro o semplicemente ridere insieme. 

Si erano presentati agli amici dell'uno e dell'altro, ampliando così la loro cerchia. 

Jimin aveva presentato Jungkook al suo migliore amico Yoongi e al suo amico Seokjin, mentre Jungkook aveva presentato Jimin al suo migliore amico Taehyung e al suo amico Namjoon. Hoseok era l'unico che entrambi conoscevano già. 

I sette ragazzi avevano presto stretto una forte amicizia. Si sedevano allo stesso tavolo in mensa e si lasciavano bigliettini negli armadietti, organizzando uscite di gruppo in qualsiasi posto dove ci si potesse divertire. 

Fu una settimana meravigliosa e Jungkook era al colmo della gioia per aver conosciuto dei ragazzi così simpatici e amichevoli. Finalmente sentiva di far parte di un gruppo di persone perbene e leali, dopo aver passato i primi anni delle superiori a ricevere continue delusioni in amicizia, fatta eccezione per Taehyung, l'unico a essergli sempre rimasto accanto.

Jungkook non credeva che le cose potessero migliorare ulteriormente, eppure così accadde.

Era un sabato pomeriggio e le lezioni per quella settimana erano finite. Jimin aveva invitato Jungkook a casa sua dopo scuola, così da pranzare insieme e magari vedere anche un film.

Fu così che si ritrovarono nella stessa cucina, solo loro due. 

Mentre tagliavano la carne e le verdure e le gettavano di tanto in tanto su una padella posta sopra a una piastra già calda, Jimin e Jungkook chiacchieravano e si lanciavano timide occhiate.

Dopo il pomeriggio trascorso a casa di Jungkook, quando il ragazzo aveva dipinto il ritratto dell'amico, non avevano più avuto occasione di trovarsi a casa di uno o dell'altro in completa solitudine, perché c'erano sempre stati anche i loro amici.

Mentre cucinavano, ogni tanto i loro gomiti si sfioravano per sbaglio o i loro sguardi si incrociavano per qualche secondo di troppo, facendoli arrossire. 

Entrambi avevano da un po' di tempo una cotta per l'altro, ma non sapendo se fosse ricambiata, erano molto impacciati e timidi.

“Mi fai vedere dove hai messo il ritratto?” domandò Jungkook al biondo quando ebbero finito di pranzare e di sparecchiare la tavola.

Gli aveva regalato il quadro, dato che all'altro era piaciuto moltissimo.

Jimin annuì e gli fece cenno di seguirlo. Lo condusse lungo uno stretto corridoio, fino a una camera dalle pareti dipinte di azzurro e dal soffitto a travi. Era un ambiente assai confortevole e curato. 

Fix Everything || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora