12. Jimin, non è il momento!

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Quando Jungkook e Taehyung uscirono dal quadro, per poco non ebbero un infarto. 

Sdraiato sul letto di fronte a loro c'era Jimin che dormiva pacificamente.

I due migliori amici si guardarono negli occhi per qualche secondo, terrorizzati, nel tentativo di capire che cosa fare. Quindi Taehyung si girò verso il ritratto, ma Jungkook lo trattenne per un polso.

“Prima voglio capire che giorno è” sussurrò, ignorando l'occhiataccia che Taehyung gli aveva appena rivolto.

“Tu sei pazzo” decretò il corvino, ma non cercò di fargli cambiare idea. 

Quindi Jungkook pensò rapidamente a come comportarsi per non rischiare di svegliare Jimin, ma al tempo stesso ottenere le informazioni di cui necessitavano.

Sarebbe stato facile tornare dentro al quadro, eppure lui sentiva che l'unica cosa da fare per non perdersi in quel mare di ricordi e di salti temporali era aspettare e capire perlomeno in che momento erano capitati. 

In realtà Jungkook non riusciva ad ammettere a se stesso che il suo desiderio non era solo quello, ma anche rivivere il più possibile i momenti che lo legavano a Jimin, nonostante fosse una cosa molto dolorosa.

Infatti più andavano indietro nel tempo e più lui sentiva una ferita riaprirsi nel suo petto. Più vedeva il volto del Jimin del passato, più ne sentiva la mancanza.

Dovette costringersi a smettere di fissare la sua espressione angelica e la sua bocca socchiusa, o sarebbe impazzito. 

Così trascinò il suo migliore amico verso la porta della stanza e l'aprì lentamente. Poi si affacciò sul corridoio e osservò a destra e sinistra. Non c'era anima viva e non si sentiva nessun rumore. 

In punta di piedi i due intrusi uscirono dalla camera da letto, richiusero la porta dietro di loro e si avviarono verso quella dell'appartamento, per poi abbandonare l'edificio.

Era primo pomeriggio e il sole splendeva alto nel cielo.

“Che cazzo dorme Jimin a quest'ora e con un tempo così?” fece Taehyung alzando lo sguardo e coprendosi il volto con una mano, per evitare che i raggi solari lo accecassero. 

“Non insultare i riposini pomeridiani” lo rimbeccò Jungkook. Poi gli fece cenno di seguirlo.

Si incamminarono lungo la via, fino a giungere davanti a un chiosco ospitante un'edicola. Jungkook si avvicinò, diede un'occhiata a un quotidiano e sgranò gli occhi quando notò la data in cima alla prima pagina.

“Che c'è?” domandò il suo migliore amico avvicinandosi e cercando di leggere da sopra la sua spalla.

“È il nostro ultimo giorno di esami. Oggi abbiamo ufficialmente finito il liceo” disse Jungkook, riponendo il quotidiano in mezzo agli altri e allontanandosi dal chiosco.

“Oh, io ricordo bene come abbiamo passato quella serata! Siamo usciti con gli altri” esclamò Taehyung, sorridendo allegramente al ricordo di quei piacevoli momenti in cui avevano assaporato la più completa libertà, dopo tanti anni passati a studiare duramente.

Quella tra la fine delle superiori e l'inizio dell'università era stata un'estate indimenticabile. Non si erano mai sentiti tanto liberi e felici come in quei mesi.

Anche Jungkook sorrise, ricordando che quel giorno era andato al mare con Jimin, prima di trovarsi con i loro amici e andare a bere e divertirsi.

Evidentemente prima di incontrarsi con lui, Jimin aveva schiacciato un pisolino.

Inizio flashback

Jungkook suonò il campanello della casa di Jimin e dopo pochi istanti la porta si spalancò di colpo, rivelando il volto del suo fidanzato.

Fix Everything || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora