There are these terrors...

27 7 2
                                    


"They're... they're are these terrors

And it feels as if somebody was gripping my

They're these terrors, And it's like

It feels like as if somebody was gripping my throat..."

Frank ansimava, era sudato, chiuso ermeticamente dentro quella stanza. Non poteva uscire, avrebbe fatto meglio e rimanere lì dentro.

Il ricevitore che aveva in mano gracchiava, ammonendolo di non muoversi, di restare fermo, o lo avrebbero preso, strozzato, legato, lo avrebbero fatto diventare come... come loro, lo avrebbero lacerato, dannato, peggio che ucciso, lo avrebbero... erano minacciosi, la mancanza di sonno e di umanità li stava uccidendo piano piano, e così avrebbero provato a fare con Frank, come...

" Like last night

They're not like tremors, they're worse than tremors..."

E Frank tremava al solo pensiero. Forse era solo frutto della sua immaginazione, delle sue paranoie, ma Frank aveva giurato che c'era di più. C'era per forza qualcuno o perlomeno qualcosa, qualcosa che lo tormentava. Poteva accettare di starsi immaginando la strana ombra che lo spiava facendo capolino dall'angolo della porta, che si tirava indietro ogni volta che Frank faceva un movimento brusco; poteva accettare che il rumore di catene struscianti e le urla provenienti da sotto la casa fossero solo frutto di sue paranoie, poteva persino accettare che il respiro che sentiva sul collo quando era a letto e non sognava nulla fosse solo uno spiffero di vento. Un vento di morte che entrava da qualche apertura di quella vecchia e malandata casa in cui si era rifugiato. Ma era certo, era certo che qualcosa ci doveva essere davvero, altrimenti non si sarebbe trovato nel bel mezzo di un bosco abbandonato, chiuso ermeticamente in una vecchio rifugio sull'albero con un ricevitore in mano aspettando che qualcuno, qualcuno di UMANO come lui come la persona che stava parlando al di là del ricevitore lo venisse a prendere. Perché non poteva uscire da solo. Perché quella volta avrebbe davvero fatto bene a non uscire da solo.

"They're... They're these terrors

Like last night, they are not like tremors

They are worse than tremors

They are these terrors"

Il tizio al di là del ricevitore aveva I suoi stessi incubi e le sue stesse paure e gliele raccontava, cercando di assicurarsi di non essere l'unico pazzo in preda al terrore. Ma non poteva aiutare Frank. Anzi, più il tempo passava, più si faceva inquietante. Perché Frank non riusciva a sopportare di sentirsi ripetere i suoi stessi incubi, notte dopo notte ( esisteva forse il giorno, in quella foresta sperduta?) solo più atroci, più inquietanti. Gli facevano venire I brividi, erano peggio dei brividi. Lo soffocavano, strizzavano la sua gola mozzandogli il respiro, lo immobilizzavano, lo terrorizzavano, lo uccidevano lentamente.

"And it's like, it feels like as if somebody

Was gripping my throat and squeezing and...

As if like somebody was gripping my throat"

SLEEP- FRERARDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora