𝐃esiree si era chiesta spesso se il mondo ce l'avesse con lei.
E no, non era lamentosa, semplicemente era sempre stata troppo buona da non essere presa sul serio dalle persone.Era rimasta scottata più volte, la debolezza faceva parte di lei ormai da tempo, specie con quanto accaduto a sua madre, e piuttosto che cercare di sostenerla molti si divertivano a voltarle le spalle. A mentirle. A lasciarla sola, benché sapessero che fosse la sua più grande paura.
Poi era cambiata.
Non era sicura che fosse stato un particolare evento o se la somma di essi a far sì che ciò avvenisse, ma aveva deciso che era giunto il momento di prendere in mano la propria vita, di reagire e non lasciare più che le persone le mettessero i piedi in testa.
Non divenne scortese, quello mai, ma brusca, fredda, acida con coloro che cercavano di ostacolarla, buttando anima e corpo nella sua più grande ancora di salvezza: il canto.Cantava sin da piccola, a casa, e ad un certo punto suo nonno aveva insistito per farle fare delle lezioni.
Centro.
Imparò a moderare il fiato, a prendere le note giuste, e prese anche lezioni di piano per poter fare un po' da autodidatta. Scriveva qualcosina, ma per lo più le piaceva fare cover.Quando cantava emanava un'aura di malinconia tipica di chi ha sofferto molto e aveva trovato rifugio nell'arte, ma non in una qualunque.
E mentre percorreva il corridoio che portava allo studio nel quale andavano in onda i provini per Amici si diceva che, se non avesse passato tutte quelle cose, forse non avrebbe mai avuto quella possibilità, che si stava per concretizzare dato che i suoi piedi si fermarono giusto prima della tenda dietro le quinte, intravedendo già alcune persone famose sedute ai banchi posizionati su tre gradinate.
Era una delle ultime candidate al banco in quella puntata, molto ragazzi avevano già ottenuto la felpa e quando fu chiamata da Maria De Filippi entrò sentendo la pressione provata fino a quel momento vaporizzarsi in fretta.
«Buon pomeriggio a tutti.» salutò, cercando di non mangiarsi le parole dall'ansia mista all'adrenalina.
«Buon pomeriggio a te. - rispose Maria aprendo una busta - Dunque, lei è Desiree ed è candidata al banco di canto. Di sè scrive: Ho diciotto anni, canto e suono il piano da un po' e per me cantare è una boccata d'aria, un modo per esprimermi molto più efficace di una semplice chiacchierata, nella quale non trovo mai il coraggio di dire ciò che invece a tempo di musica esprimo senza problemi. Breve ma intensa... penso tu voglia solo cantare, in questo momento.»
Desiree sorrise e annuì: anche la conduttrice aveva fatto centro.
«Ci canti No Time to Die di Billie Eilish, quando sei pronta mando la base.»Sospirò e fece un cenno con il capo.
(video sopra, fino al minuto 2:13)La musica partì, e la ragazza si immerse nell'atmosfera cupa della canzone. Oltre alla sua voce, c'era silenzio.
Le note basse, il clima triste, tutto sembrava perfetto per far sì che a cantare quella canzone fosse proprio lei.
Una ragazza triste, malinconica, difficile, che aveva sofferto molto ma aveva trovato rifugio nell'arte di fare musica.We were a pair
But I saw you there
Too much to bearEra lei. Era la sua canzone.
Era quella la sua cicatrice, il suo male d'amore, il suo cuore spezzato.Ad un certo punto, la base si interruppe: qualcuno doveva aver abbassato la leva.
Desiree ebbe un attimo di esitazione, ma poi si riprese e continuò sullo stesso tono; osò dire che, cantata a cappella, faceva venire ancor più i brividi.
Le canzoni indie, le ballads romantiche, o in generale i pezzi tristi erano il suo punto forte, dato che spesso vi abbinava ad esse il piano.
STAI LEGGENDO
𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christian Stefanelli
FanfictionDesiree ha trovato nel canto il suo posto sicuro dopo le terribili vicende passate che hanno profondamente modificato il suo carattere da ragazzina espansiva a giovane donna malinconica, a tratti fredda e distaccata dalla realtà che la circonda. L'o...