𝐃𝐈𝐄𝐂𝐈

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𝐐uando Maria chiese ai ragazzi, un pomeriggio di fine ottobre, di recarsi alle gradinate per un filmato urgente, Desiree non aveva idea che si sarebbe rivelata essere una faccenda così delicata.

«Ma è di ieri?»

«Ma no, non vedi? C'è il sole, è adesso, di là in giardino!»

«Albe corri!»

Desiree guardava incredula il televisore, dove era trasmesso un filmato di ieri - o stava davvero accadendo in quel momento? - in cui Serena e Luca, seduti sulle poltrone sul retro della casetta, parlavano di faccende serie: il ragazzo, infatti, stava spiegando alla ballerina di provare dei sentimenti per lei e di non sopportare di vederla con Albe.

«Vi giuro non lo sapevo... - mormorò senza parole Albe, seduto al fianco di Desiree sul primo gradino più basso - Se l'avessi saputo...»

«Cosa? Avresti represso i tuoi? - intervenne un po' brusca la ragazza - Non devi assolutamente pensarla così.»

Albe indicò la televisione, laddove in quel momento Luca stava cercando a gesti di spiegarsi.
«Ma lui sta male! - esclamò quasi irritato - Non lo vedi?»

«Credi che non sappia cosa significhi questa situazione? - replicò stizzita - Non ci puoi fare niente: se lei ha scelto te e te la ami, va bene così. Purtroppo, non possono stare bene tutti, e devi essere un po' egoista.»

«Sarò l'unico a crederlo, ma per me Luca sta scherzando.» intervenne Dario con fermezza.

«No, assolutamente. Guardalo, è sincero.» pensò invece Carola.

Albe aveva la testa poggiata sulle mani, e fissava il televisore con aria afflitta.
Desiree si rese conto solo in quel momento di quanto le sue parole potevano essere sembrate dure. Posò la mano sulla schiena incurvata del ragazzo, che teneva i gomiti sulle ginocchia facendo sì che, stando piegato, i ricci castani gli coprissero gli occhi e impedissero ai compagni di vederlo in volto.
«Mi dispiace, non volevo ferirti. - sussurrò accarezzandogli la schiena con dolcezza - Capisco che sia difficile.»

Il giovane scosse il capo con insistenza.
«No, evidentemente non capisci... si tratta di far soffrire il mio amico o soffrire io.»

La ragazza sospirò, rinunciando a trovare le parole per consolarlo. Aveva ragione, effettivamente, e non poteva nasconderlo.
Tutti si bloccarono improvvisamente quando videro dal televisore che Serena si era alzata e stava rientrando, e attesero qualche secondo in silenzio finchè non si resero conto che il tutto era in diretta: infatti, dal corridoio che portava alla stanza blu uscì la ragazza, che con faccia perplessa guardò i ragazzi in gradinata.

«È successo qualcosa?» domandò con innocenza.

Desiree si voltò verso Albe in attesa che dicesse qualcosa, ma aveva la bocca aperta e non ne usciva alcun suono. Sembrava paralizzato.
Andò lei in suo aiuto:
«Dovresti dirlo tu a noi.»

Serena aggrottò le sopracciglia.
«Vado in camera un secondo e poi ci sono.»

A quel punto Albe si alzò.
«No Sere è una cosa seria.» ritrovò la voce.

«Sì, aspetta un secondo!»

La ragazza si recò verso la stanza rossa, e il televisore si riaccese mostrandone l'interno.
Desiree sbatté le palpebre confusa.
«Non sto capendo.»

In televisione si vide Serena, che arrivò nella stanza e prese qualcosa dal tavolino vicino al suo letto.
Era un foglio, e lo mostrò alla telecamera.
'Stiamo per fare uno scherzo ad Albe. Firmato: Serena e LDA', recitava, e mentre lo mostrò sorrise.

A quel punto dal corridoio della stanza blu arrivò saltando anche Luca, che stava ridendo come un matto.
«Ci sei cascato!» strillò, guardando la faccia basita di Albe.

𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora