𝐍𝐎𝐕𝐄

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𝐋'essere lì per lì per piangere dalla gioia; la sensazione di avere un concerto all'interno dello stomaco, una morsa opprimente al petto che le mozzava il respiro e le pervadeva il corpo di brividi, dall'attaccatura dei capelli alla punta dei piedi; le gambe che tremolavano, a stento la tenevano in piedi; e una leggerezza, mentale e fisica, che la faceva sorridere senza motivo nonostante gli occhi quasi lacrimassero.
Era questo che voleva dire, provare qualcosa per qualcuno?
Desiree non si era mai sentita così. Voleva quindi dire che non aveva mai amato davvero?

Non avrebbe mai potuto dirlo con certezza.
Di certo, però, vi era un'unica cosa: più i giorni passavano, e più Desiree si sentiva diversa, nuova, leggera, migliore di quando era entrata.

Si trovava in casetta, seduta sulle gradinate a scribacchiare qualcosa sul quadernetto, qualcosa che aveva la vaga intenzione di diventare una nuova canzone - e sperava avrebbe toccato il tema del ricordo con però una connotazione diversa rispetto a Cicatrici - con una tazza fumante di tisana allo zenzero vicina, quando Maria irruppe nella sua quiete chiedendo ai presenti in casetta di recarsi sulle gradinate.
Desiree aggrottò le sopracciglia e richiuse il quadernetto, spostandosi sul secondo gradino e incrociando le gambe, mentre finì di sorseggiare la tisana.

«Ci sono un po' di buste.» annunciò.

La prima era per Giacomo, la busta rossa della sfida, in quanto Rudy aveva visto un ragazzo ai casting e pensava di sostituire Giacomo proprio con lui.
Arrivò una seconda busta rossa, destinata a Rea, mentre le altre erano buste blu, relative quindi a dei compiti.
Una coinvolse Alex: era un compito assegnato da Rudy, che sosteneva che il ragazzo avesse la stessa espressione mentre cantava qualsiasi brano.
Il cantante accettò il compito seppur non troppo convinto.

«Rudy è molto in vena di compiti oggi...» fece Maria, aprendo le possibilità ad un'altra busta blu.

Desiree poggiò la tazza vuota vicino al cuscino azzurro sul quale era seduta.
«È per me?» domandò, facendo leva sulle dita delle mani poggiate sul gradino per alzarsi e, una volta che la conduttrice ebbe risposto affermativamente alla sua domanda, correre fuori a prendere la busta.

Rientrò a passi pesanti, aggrottando le sopracciglia mentre la aprì e lesse tra sè le prime righe della lettera.
Si sedette, e sentì i ragazzi avvicinarsi o per lo meno sporgersi verso di lei.
Maria iniziò a leggere:
«Più passano i giorni e più sono convinto del mio giudizio iniziale su Desiree, ossia che oltre alla voce ci sia ben poco. Visto che la sfida immediata l'ha vista trionfare contro una ragazza che considero nettamente superiore, proporre un'ulteriore sfida sarebbe inutile e quasi ridicolo: diamo tempo al tempo, oltre che una possibilità a Desiree di dimostrare davvero di essere qualcosa in più. Anna Pettinelli l'ha già chiusa sotto una campana di vetro, tanto che in un mese di permanenza in questa scuola l'ho sentita cantare solo canzoni indie e un po' malinconiche, pienamente nelle sue corde. Affido quindi a Desiree un compito: voglio vederla all'opera su una canzone più ritmicamente intensa, che può essere classificata come pop-rock, uscita da poco tempo. Dopo l'esecuzione di questo compito, la mia teoria sarà confermata, e Desiree rimarrà solo una bella voce, o inizierà a tirare fuori un po' di grinta e carattere che, sul palco, di certo non guastano? Vedremo. Buon lavoro, Rudy Zerbi.»

Desiree alzò le sopracciglia e ripiegò il foglio per metterlo nella busta.
«Prima di chiederti un commento ti faccio sentire la canzone, va bene?» chiese Maria, e la ragazza annuì.

Sulla televisione comparve la scritta 'Amici', quindi partì quella canzone: Enemy, degli Imagine Dragons e League of Legends. Una delle sue preferite.

𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora