Capitolo 6

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Will fece una faccia abbastanza confusa «Jas io devo parlare delle paure incontrollate e senza ragione, tipo l'aracnofobia e tutta questa roba...»
«L'aptofobia va bene?» lo interruppe l'amico.

Will rimase un attimo zitto, poi disse «Quando ti strinsi la mano, il primo giorno, ti ho sentito tremare. E a pranzo il ragazzo ti ha stretto la mano... Hai paura del contatto fisico»
«É un rifiuto più che una paura, ma si. Non lo posso sopportare. Mi sfiori e rabbrividisco, mi stringi la mano e vomito, mi abbracci e mi può succedere di tutto» arricciò le labbra «Sto ucciso».
Il dottore ridacchiò «Non stai ucciso. Non sei stato abituato al contatto fisico da bambino evidentemente. Oppure hai subito un trauma»

Jason fece una smorfia «Ti do una mano, si o no?»
«Ti adoro» fu la risposta del biondo.

«Frank» sussurrò «Frank».
«Mhh» gli rispose il compagno di stanza «Che vuoi, Percy?»
«Sei sveglio?» Frank per poco non si girò per dargli un pugno.
«No»
«Ah... Okay».
Il ragazzo sbuffò «Che c'è?»
«Ho fame»
Frank trattenne l'impulso di strangolarlo «E c'era bisogno di svegliarmi?»
«Non riesco a pensare ad altro! Soprattutto a Peppe! Ho voglia di cucina italiana, come la carbonara, la bolognese, la genovese, il babà...»
Lo stomaco di Frank brontolò e lui sospirò «Grazie mille, ora ho fame anch'io».
I due si guardarono approfittando della luce della luna. Poi sorrisero complici.

Aprirono di colpo la porta, fregandosene altamente di controllare i loro amici.
Accesero la luce e urlarono «BUONGIORNOOOOOO!». Will e Jason caddero dai loro letti tirarono pugni all'aria, tenendo gli occhi chiusi per la luce. Will centrò Percy proprio sul naso.

«Caspio amico! Frank ti ha dato lezioni?» chiese Percy massaggiandosi il naso. Frank ridacchiò «No».
«Mi hai spaventato, okay?» sbottò il ragazzo raccogliendo delle patatine al gusto paprika. Si buttò sul suo letto e cominciò a mangiare.
«Ormai siamo tutti svegli, assitateve e magnate» disse mangiando due patatine contemporaneamente.
Gli amici colsero al volo l'invito italiano e si piazzarono sui due letti.

«Domani mattina non ci farà alzare neanche un cannone.» Jason agguantò la prima cosa che gli capitò nelle mani.
«Avvisate i ragazzi che faccio un ritardo di un'ora stavolta.» disse Percy.

Effettivamente aveva ragione.
Nonostante la sveglia stesse suonando da venti minuti, nonostante Frank l'avesse preso a cuscinate più e più volte, arrivò con 48 minuti di ritardo.
«Lezione di nuoto saltata!» disse col fiatone per la corsa. Vide tutti i suoi alunni in acqua a divertirsi e a ridere di lui e poggiò le mani sui fianchi «Mi butto?» chiese a se stesso.
«Venga prof, ci manca solo lei!» esclamò un ragazzo e scoppiò un applauso d'incoraggiamento. Percy si tolse la maglietta e rimase in costume «Mi butto».

Era il terzo bicchiere di caffè che beveva. Come la reggeva una mattinata di francese e cinese in questo modo?
«Professore sta bene?» gli chiese una ragazza dai capelli castano chiaro e gli occhi ambrati. Seguiva il corso di francese e combattimento, ma l'aveva vista con i libri di storia e medicina e una borsa con un asciugamano quindi seguiva anche quello di nuoto.
«Sto bene, sto bene. Grazie Calipso» le fece un piccolo sorrisetto prendendo un altro sorso di caffè. «Va bene, allora vado al mio posto» l'aula era ancora mezza vuota, mancavano cinque minuti all'inizio della lezione. La vide sedersi accanto a un ragazzo mulatto, dai capelli castani e ricci e gli occhi color Nutella; si presero per mano e vide lui arrossire facendo una piccolissima smorfia.
Era affezionato a Calipso. Era lì da due anni e seguiva i suoi corsi e quelli di Will fin dal primo giorno. Aveva l'età di Will quindi era tre anni più piccola. Però era sua amica. Lei non gli dava mai del "Tu", ne a lui né a Will, ma era meglio così: avevano un po' di confidenza ma non così tanta. L'avevano aiutata in un momento abbastanza brutto in cui aveva sofferto di anoressia a causa del cuore spezzato troppe volte.

Riuscì a riprendersi solo a un centimetro dalla scrivania. La testa gli era scivolata dalla mano e stava per dare una bella capata al legno. Il frastuono degli studenti che entravano nella grande aula lo tenne sveglio.
Non avrebbe dovuto mettere alla prima ora fisica: lui stesso si sarebbe addormentato. Certo bisognava tralasciare il fatto che aveva fatto le 6 del mattino per colpa di quei due idioti che gli avevano portato quei pacchi di patatine.
«Professor Solace é vivo?» chiese un ragazzo vedendolo in quelle condizioni.
«Ho solo tanto sonno, niente di che» si mise il gomito davanti alla faccia per sbadigliare.

Jason riuscì a tenersi sveglio solo stando in piedi. Ma fare latino alla prima ora dopo aver dormito un'ora soltanto non é esattamente il massimo.
Perlomeno erano le matricole quindi gli bastò spiegare che "ti" si leggeva "Z", "ae" si leggeva "e" e la prima declinazione. Facile.

E le ore passarono. Arrivò l'ultima ora, quella di psicologia. Jason aveva chiesto a un suo collega, Dakota, di fare lui la lezione alla sua ora spiegandogli tutto. Il professore gli aveva dato una pacca sulla spalla («Un vero genio, sul serio congratulazioni» aveva borbottato Jason andandosene) e gli aveva augurato buona fortuna.
Già... Ne avrebbe avuto bisogno...
Arrivò nell'aula di psicologia dieci minuti prima della lezione. Will indossava il camice bianco e stava collegando un marchingegno al proiettore della LIM.

«Ciao» disse facendo saltare in aria il medico. «Non farlo mai più» gli rispose prendendosi una mano sul petto.
Gli spiegò che stava collegando l'elettrocardiogramma alla grande lavagna così che i ragazzi avrebbero potuto vedere il suo battito aumentare al minimo tocco.
«Ti darò una carezza, poi ti stringerò la mano e poi ti abbraccerò. Per te va bene?» Jason prese un profondo respiro mentre l'amico lo collegava alla macchina «Metti un cestino qui vicino che potrei vomitare». Will obbedì esattamente mentre gli studenti cominciavano a entrare.

Prima di girarsi verso di loro, lo guardò negli occhi «É l'ultima occasione per tornare indietro». Jason scosse la testa, fermamente convinto.
Will sospirò prima di collegare l'ultimo cavo e vedere comparire il battito dell'amico sulla Lavagna Digitale.

Iniziò la lezione.

Demigods Passion Spies {HoO AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora