Capitolo 1

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Era felice di essere tornato alla sua vecchia vita nonostante gli portasse a galla ricordi dolorosi.

Era bello finché il coach a cui l'avevano affidato non gli fischiava nelle orecchie.

«FORZA AGENTE GRACE! DEVI PERDERE ANCORA DUE CHILI!» gli urlò.
Hazel e Grover, che assistevano all'allenamento, ridevano di gusto mentre faceva cento giri di campo.
«Coach Edge non trova che stia andando un po' troppo piano?» disse Hazel e il coach annuí facendo aumentare la velocità della corsa del biondo.

I suoi occhi azzurro ghiaccio non avevano più quella vecchia luce, ma si erano riaccesi.
Jason Grace stava tornando.
I capelli e la barba non li aveva ancora tagliati ma presto sarebbero tornati come cinque anni prima, esattamente come il suo fisico scolpito.

Era diventato più veloce, più agile del passato e sembrava anche più coraggioso.
E tutto nell'arco di due mesi.
Con la dieta e l'allenamento a cui era sottoposto non c'era da stupirsi però...

Partiva ogni mattina alle 5 e finiva verso le 23, mangiava principalmente frutta e verdura e beveva più di due litri d'acqua al giorno. Ancora non aveva conosciuto il pivellino, ma sperava avesse abbastanza coraggio per affrontare suo padre... Giove.

Mafioso, trafficante d'armi e droga, inventore di ogni tipo di arma che possa distruggere la popolazione umana. Nel corso di quei cinque anni non aveva fatto troppi casini, solo commercio illegale e spaccio. Ma in quel momento, il CHB si era reso conto che stava succedendo sempre più spesso e loro non riuscivano a fermarlo. Neanche la CIA ci riusciva e nemmeno la polizia. E così serviva Jason.

«Va bene, per oggi può bastare Jason» lo fermò il coach e lui si stese a terra, ansimante.
«Entro la fine della settimana devi essere perfetto: tra due settimane dovrai iniziare la missione» lo avvisò Grover mentre si scolava la sua borraccia d'acqua.
«Lascialo stare Grov» disse Hazel «ha appena fatto cinquecento metri di corsa per cento volte».

Hazel Levesque... Gli era mancata così tanto...
La sua carnagione era scura, esattamente come i suoi capelli lunghi e neri. Aveva ventitré anni, quattro anni più piccola di lui, ma quando l'aveva conosciuta era ancora una giovane ragazza di diciotto anni.
La cosa che adorava di lei era l'innocenza. Non riusciva a vedere la parte brutta del mondo, la faccia nascosta della luna. Vedeva sempre il buono nelle persone.

"Me l'hai insegnato tu" gli aveva risposto quando glielo aveva detto.
Grover Underwood invece era un suo amico molto meno stretto rispetto a Hazel, ma era sempre un amico.
Con il pizzetto castano che rifiutava di tagliare del tutto e i riccioli che gli finivano spesso davanti agli occhi. Era un ambientalista, un vegetariano e aveva un ottimo rapporto con la natura. Ma non ci pensava due volte a sparare a un uomo se necessario.

Nel campo al chiuso entrò una donna. Era sui venticinque anni, lunghi capelli biondi e mossi e gli occhi delle più belle sfumature di grigio.
Il capo del Campo.
«Com'é andato l'allenamento?» chiese sorridente.
Jason le voleva bene, ma proprio tanto. Era come una sorella maggiore mentre Hazel la sorellina minore a cui badare.
«Non male» rispose il nanetto più tosto del pianeta aka coach Edge «Ha superato di non molto i livelli di cinque anni fa, ma può anche migliorare ancora»

«Allora miglioriamo. Mi servi in forma per questa missione.»
Jason annuí prima di stendersi di nuovo sul pavimento.
«Pigrone» disse la donna e lui la guardò dritta negli occhi «Per tua informazione, Annie, ho appena corso per cinquantamila metri»
«Fila a farti una doccia e a tagliarti quei due cespugli. Oggi devi incontrare il pivellino».

L'acqua calda scorreva sul suo corpo facendolo rilassare. La schiuma dello shampoo gli colava sugli occhi chiusi e i capelli bagnati erano stesi sulle spalle.
A malavoglia uscì dalla doccia, mise l'asciugamano e uscì da bagno trovando una sorpresa: Rachel Elisabeth Dare e Silena Beauregard gli sorridevano sadiche mostrandogli delle forbici.

«Oh caspio» sussurrò.

Erano le migliori parrucchiere del mondo. La prima era stata costretta dalla famiglia a frequentare una scuola di altissima società dove ha imparato a cucinare, cucire, dipingere e anche a fare i capelli.
La seconda aveva imparato il mestiere da sua madre e aveva sempre avuto un certo talento.

Rachel aveva la maglietta piena di pittura e lo stesso i suoi jeans, i capelli ricci e rossi erano legati in una coda alta dal quale molti ciuffetti sfuggivano. Teneva la schiena dritta a causa di quella scuola che era stata costretta a frequentare. Quella era l'unica cosa che faceva a causa di quell'istituto, per il resto era una ragazza molto sciolta e per niente signorile. Jason la stimava molto per questo.

Silena invece aveva i capelli lunghi e castani lasciati liberi sulle spalle e, a differenza dell'amica, era un po' più signorile ma neanche lontanamente ai livelli della scuola di Rachel. Lo dimostrava la sua maglietta a mezze maniche palesemente maschile.

Lo fecero sedere su una sedia girevole davanti allo specchio del bagno, misero la musica.

«Diventerai più figo di prima» gli disse Silena
«Quindi ammettete che prima ero figo»
«Mai negato, amore. Ora stai zitto e facci scatenare» Rachel tagliò il primo ciuffo di capelli.

Era nervoso.

Non aveva mai fatto una missione così importante. Ne aveva fatte solo due, durate un paio di settimane ciascuna. Quella doveva durare mesi.
Sarebbero andati in un college, ma per gli agenti era inutile: quando si entrava nel Campo veniva impiantato un piccolo apparecchio che dava agli agenti ogni tipo di conoscenza che gli avrebbe dato un college.
Tranne quella medica.
Gli avevano detto che il suo partner sarebbe stato uno che già conosceva Giove, che già l'aveva affrontato.
Ma gli avevano detto anche che dopo quell'incontro... Si era spezzato. Si era rotto qualcosa in lui.
Era diventato un alcolizzato, aveva lasciato il CHB, si era... Rotto. Non c'erano altre parole per dirlo. Ed era famoso per essere il più bravo e forte...

Era terrorizzato.

Le porte della stanza dove l'avevamo fatto aspettare si aprirono. Comparve il suo capo, Annabeth Chase, seguita da un giovane uomo, occhi azzurri come il giaccio, corpo muscoloso, aveva un ciuffo biondo oro. Indossava dei jeans blu e una camicia nera con un paio di bottoni sbottonati sul petto.

«Agente Grace, ti presento il tuo partner in questa missione: l'agente Percy Jackson» detto questo, la donna uscì dalla stanza e rimasero nel silenzio più totale.

Demigods Passion Spies {HoO AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora