«Benvenuti al corso di mitologia, io sono il professor Grace» Jason sorrise cercando di ignorare il dolore ai muscoli facciali.
Ogni ragazzo si sedette in un posto a caso mentre lui dondolava le gambe facendo sfiorare i piedi con il legno della scrivania su cui era seduto.
«Sarebbe complicato chiedervi i vostri nomi, siete più di centocinquanta e noi abbiamo solo due ore. Ma una domanda ve la vorrei fare: quanti di voi hanno scelto questo corso perché sembrava facile?».Almeno metà dei ragazzi alzò la mano e Jason ridacchiò «Mitologia é legato in modo abbastanza stretto a greco e latino ed esiste l'esame. Come potete vedere non sono una vecchia mummia che vi metterà 17 solo perché non sapete tutti gli dei dell'Olimpo, ma non sono neanche quel professore che regala 30 alla prima persona che si mostra gentile o che sgancia una grande cifra. Sono daccordo: mitologia é inutile. Ma credetemi quando vi dico che é bellissima.
Iniziamo: qualcuno sa dirmi quali sono le tre dee vergini?»Come inizio dell'anno non era il massimo. Arrivò in ritardo di dieci minuti con ancora i capelli spettinati e la forma del cuscino sulla guancia.
«Ciao» disse entrando di corsa e i suoi studenti risero quando inciampò nelle sue gambe.
«Ehi! Grazie eh!» disse aggrappandosi alla scrivania per rialzarsi. «Allora gente! Benvenuti al corso di... Di... Che aula é questa?» Percy arrossí fino alla punta dei capelli.«Ragazzi non siete le prime matricole che mi capitano quindi vi avviso: non ridacchiate ogni volta che nominerò qualche genitale. Questa é l'ora di Embriologia, va bene? Abituatevi: sono costretto a spiegarvi come si fanno i bambini.» come al solito gli studenti risero, poi guardarono meglio il viso di Will e capirono che non scherzava. «Già... Benvenuti a embriologia...» sospirò.
«Lo so, lo so, volete già togliervi le magliette e fare colpo sulle ragazze, ma sappiate che non funziona così.» disse Frank salendo sul ring per osservare il primo turno della palestra «Mettete delle magliette che usate poco, possibilmente a mezze maniche e ci suderete dentro, chiaro? Non ho intenzione di avere a che fare con i vostri ormoni.»
La giornata andò bene. A mensa si incontrarono tutt'e quattro e chiacchierarono sulle prime lezioni di Jason e Percy. La mensa era gigantesca, ospitava tutti gli alunni e quei pochi insegnanti che c'erano. Gli insegnanti pranzavano con i ragazzi oppure nelle loro stanze prendendo il cibo dall'esterno, ma a quei quattro, più vicini ai loro studenti rispetto agli altri, piaceva confondersi un po' con loro.
«Dieci minuti? Dieci minuti di ritardo?» aveva chiesto Will ancora stupito.
Frank ridacchiò «Percy Jackson e le sveglie».
«Molto divertenti, grazie» disse sarcastico il ragazzo in questione. Vide un gruppo di due ragazzi e due ragazze, probabilmente un paio d'anni più piccoli di lui, camminare titubanti verso il loro tavolo.«Professore» chiamarono Jason che usava la forchetta per giocherellare con i piselli, immerso nei suoi pensieri.
«Professore» ripeterono, ma Jason non diede segni di sentirle.
Una ragazza, il cui viso raggiunse la tonalità di un pomodoro, gli poggiò una mano sul polso poggiato sul tavolo.
Percy si allarmò, soprattutto quando Jason si voltò di scatto verso di loro con gli occhi sgranati. Sembrò riprendere il controllo di se stesso e fare un bel respiro «Scusatemi, ero distratto. Posso aiutarvi?».«Si, be', il preside ci ha detto di organizzare una specie di ballo di inizio anno per dare alle matricole e ai nuovi professori la possibilità di sentirsi accolti» spiegò, poi arrossí «E si terrà insieme a quello di Natale, a dicembre...»
Will batté la testa sul banco facendo ridacchiare il paio di ragazze «Il ballo più noioso della mia vita!».
«Si deve parlare per ore con i professori più anziani. Anziani in tutti i sensi» sospirò Frank.
«Pensi a noi, professor Zhang, che dobbiamo organizzarlo, studiare, distribuire gli inviti, socializzare con le matricole...» elencó un ragazzo.«Comunque» lo interruppe l'altra ragazza «tra tutti noi, lei é il nostro unico professore nuovo quindi speravamo che potesse dare lei gli inviti ai suoi colleghi arrivati quest'anno». Jason annuí «Si certo, datemelo pure» poi indicò Percy «Ecco: ne ho già trovato uno».
Consegnarono a Jason dei volantini e lo ringraziarono tipo sette volte.Un ragazzo gli porse la mano per salutarlo.
E lì l'agente segreto si bloccò.Prese un bel respiro e la strinse. Il ragazzo, per educazione, la scosse mettendo l'altra mano sulla sua. «Grazie ancora prof» e se ne andò.
Will e Frank avevano notato come fosse diventato pallido e come il suo respiro si fosse accorciato, mentre Percy si preparava a un semplice attacco di panico.Nel frattempo il biondo sentiva il cuore battere con forza e velocità, l'aria non riusciva a entrare nei polmoni e la testa girava. «Scusate» disse alzandosi di scatto e barcollando verso l'uscita della mensa.
I bagni sembravano lontanissimi; quando riuscì a raggiungerli si aggrappò a un lavandino col fiatone. Si guardò allo specchio vedendo la sua figura riflessa spostarsi di lato.
«Come diamine ti sei ridotto?» sussurrò al suo riflesso.
«Jason!» Percy andò a sbattere contro lo stipite della porta per raggiungerlo. Lo trovò pallido, che ansimava e si reggeva con forza al lavandino.
«É normale?» gli chiese
«Ormai si...» sospirò il biondo «Forza, dammi una mano che gira tutto».Aprì di scatto gli occhi e si sedette sul letto. «Brutti sogni?» gli chiese Will facendolo saltare in aria. La stanza era al buio, illuminata leggermente dallo schermo del computer di Will; la tenda della finestra era chiusa nascondendo la luna piena di quella notte.
«Che ci fai sveglio?» chiese l'agente segreto con la voce impastata di sonno.
«Non riesco a dormire e così lavoro. E sono anche in crisi, bel casino eh?»
«Che devi fare?»
«I disturbi psichici. Li devo spiegare domani all'ultima ora, a psicologia, ma non so come fare... Mi sono sempre stati spiegati con gli esempi di persone affette da questi problemi, non so farlo a parole».
"Oh, ma dai!" pensò passandosi una mano sulla faccia, conoscendosi abbastanza da sapere come sarebbe finita quella storia.«Ehi... Posso chiederti cos'è successo a pranzo?» gli chiese Will staccando gli occhi dal computer e allontanandosi dalla loro scrivania. Il professore di storia stava ancora fissando il vuoto. «É successo... Che domani ti darò una mano io con questi disturbi» rispose.
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Demigods Passion Spies {HoO AU}
AzioneSe state cercando una storia piena d'amore, rose e fiori, siete nel posto sbagliato. Se state cercando i due fidanzati che affrontano il mondo o le due persone che si odiano ma poi si innamorano, siete nel posto sbagliato. Se state cercando una copp...