Fede_diAngelo questa me la paghi...
era lì, davanti lui. Gli sarebbe volentieri saltato addosso per distruggerlo con le sue mani, ma era troppo lontano per fare un unico salto. Semplicemente lo guardò con occhi di fuoco.
Leo alzò le mani «Non voglio farti del male»
«Io si». Il Texano arricciò le labbra «Onesto» disse annuendo.Jason non ci vide più: corse verso di lui e gli tirò un pugno in faccia. Leo gemette, ma riuscì a schivare un secondo pugno. Ne diede uno al biondo proprio sullo stomaco. Jason si piegò in due e Leo lo prese per i capelli, gli sbatté con molta forza la faccia sul muretto là vicino e lo lasciò scivolare su quest'ultimo.
Si fece svariati graffi sulla schiena.Era uno dei suoi stramaledetti difetti: era troppo impulsivo.
Jason fece appello a tutte le sue forze per non svenire e ignorare il dolore lancinante al naso e alla fronte. Strinse l'erba ai piedi del muretto sul quale poggiava la schiena e rilassò le gambe.
Sentiva il sangue scorrergli sulle labbra, la vista che si offuscava continuamente. Leo estrasse la pistola e gliela puntò addosso «Dimmi dov'è il cubo o sparo».
Jason sorrise debolmente «Mi conosci: non ho paura della morte»
«Lo so» rispose Leo «ma so che vuoi portare al termine questa missione e non potrai farlo da morto. Dammi il cubo, Jason».
«Col caspio» gli rispose in un sussurro.Leo sospirò «So di Percy Jackson. Credi che me ne andrò e ti lascerò in pace? Se mi dovessi contringere a spararti, sappi che so esattamente chi é il tuo partner: vuoi seriamente morire inutilmente?».
«Tieni il tuo brutto muso lontano da Percy» ringhiò.Leo s'intristì «Un tempo non era lui che proteggevi in questo modo»
«Lo dici come se fosse colpa mia». Il ragazzo caricò la pistola, ma prima che potesse dire qualunque cosa una voce maschile urlò «Ehi!».
Entrambi si voltarono. Il sudamericano imprecò, poi minacciò «Non é l'ultima volta che te lo chiederò.» e corse via. Il ragazzo si avvicinò al professore, Leo era troppo lontano perché potesse inseguirlo.Jason lo riconobbe: era uno dei ragazzi che seguiva il suo corso di mitologia greca. «Chuck?»
«Charles» lo corresse «Charles Beckendorf, signore». Il ragazzo era molto scuro di pelle, teneva i capelli tagliati corti e aveva le mani callose. Prese dei fazzoletti dal suo zaino e li bagnò con la sua borraccia. Pulì lentamente il viso di Jason: la ferita al limite del cuoio capelluto era un po' profonda e sanguinante e il naso non si era rotto per pura fortuna. Lo aiutò a girarsi leggermente e gli bagnò tutti i graffi sulla schiena.«Senza acqua ossigenata non posso fare molto, ma almeno non avrà il corpo pieno di sangue». Jason annuí, ancora intontito dalla botta. Ma grazie a tutto quel fresco almeno non rischiava più di svenire. Aveva solo un fortissimo mal di testa.
Charles gli passò un braccio dietro il suo collo e mise una mano sotto l'altro braccio. Si alzarono e il moro lo guidò verso l'infermeria del college.«CHE COSA DIAVOLO É SUCCESSO?!» Will lo aiutò a sedersi su un lettino mentre Frank recuperava velocemente le stampelle per raggiungerli. Will disinfettò la ferita sulla fronte dell'amico borbottando imprecazioni perché era in un punto che non gli piaceva. Percy nel frattempo accompagnò fuori Charles facendosi raccontare tutto.
Quando tornò in infermeria, il medico biondo stava mettendo un cerotto sulla ferita di Jason. «Sto bene» borbottò il ragazzo, ma sembrava star lottando per non svenire. «Jas, hai preso una botta troppo forte. Tu non stai bene» lo zittì il compagno di stanza. I due agenti segreti si lanciarono un'occhiata: due aggressioni in due giorni. Giove sapeva di Percy, sapeva di Frank e sapeva di Jason. Dovevano proteggere almeno Will anche perché era l'unico che non aveva passato la vita ad allenarsi.
Fecero stendere Jason e lo costrinsero a riposare la testa. Appena poggiata la testa sul cuscino svenne.
I tre si guardarono poi Percy spiegò la sua versione dei fatti per non far scoprire niente ai due amici, mentre andavano a mensa. La notizia si era già diffusa sebbene Charles avesse promesso di non parlare ad anima viva.I ragazzi dei corsi di Jason continuavano a chiedersi come avrebbero fatto senza professore, altri invece chiacchierarono su cosa potesse essere successo mentre altri ancora chiacchieravano eccitati per il ballo che si sarebbe tenuto la settimana dopo, il 22 dicembre.
I quattro professori avevano già dimenticato il ballo di benvenuto-Natale e del loro obbligo di andarci.«Perché il ballo di benvenuto si fa a dicembre?» chiese Percy. Frank ridacchiò «Il preside é un po' tirchio e ha preferito fare due balli in uno». L'agente segreto scosse la testa divertito mentre Will borbottava qualcosa su dove il preside potesse infilare l'obbligo di andare a quel ballo. Il 22 sarebbe stato l'ultimo giorno di lezione prima delle vacanze.
Verso il tardo pomeriggio, Jason era già sveglio e stava visibilmente meglio. Will gli mise un paio di punti e gli tolse il cerotto, gli fece l'ultima visita prima di dirgli che stava benissimo.
E in onore di questa cosa fecero un fantastico festino solo loro quattro: cibo spazzatura in quantità che fecero impallidire Will, bevande alcoliche e non, cibo rubato alla mensa, la musica a basso volume per non svegliare tutto il college e infine obblighi e verità imbarazzanti.Le persone vedevano dei ragazzi di vent'anni.
Non capivano che in realtà ne avevano dieci.«Jas, abbiamo trent'anni: come ci siamo ritrovati così?» aveva chiesto Frank quando avevano cominciato obbligo e verità. In tutta risposta, Jason si era scolato una lattina intera di Coca Cola.
Percy aveva sorriso a quella scena: Jason l'aveva fatto di sua spontanea volontà, non era dovuto intervenire lui per impedirgli di prendere una bottiglia di birra.E quindi a fine serata, il biondino era l'unico sobrio.
Accompagnò lui Percy nella sua stanza, Frank era ubriaco ma non al punto di non capire più niente. Semplicemente ridacchiava alla minima cosa. Will era quello messo meglio di tutti e tre: gli girava la testa e gli faceva male, ridacchiava ogni tanto ma era consapevole di ogni sua azione.
Il giorno dopo fu l'unico fra i tre sbronzi a ricordare la serata dall'inizio alla fine. E mentre i due ragazzi della stanza 71 prendevano in giro quelli della stanza 53, una figura nera si aggirava per il college per osservare il suo obiettivo.
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Demigods Passion Spies {HoO AU}
ActionSe state cercando una storia piena d'amore, rose e fiori, siete nel posto sbagliato. Se state cercando i due fidanzati che affrontano il mondo o le due persone che si odiano ma poi si innamorano, siete nel posto sbagliato. Se state cercando una copp...