Capitolo 2

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Quello sguardo azzurro ghiaccio gli bruciava sulla pelle. Cercò di incrociare gli occhi del ragazzo più grande, ma rinunciò subito. L'altro ragazzo teneva le braccia incrociate mettendone in evidenza tutti i muscoli.
«Allora... Il famoso agente Grace ha un nome?» disse cercando di non andare nel panico.
«Jason. Chiamami Jason» gli rispose andandosi a sedere su una sedia.
«Io sono Perseus, la gente mi chiama Percy» disse sedendosi alla giusta distanza.

«Da quanto tempo sei qui?» gli chiese il biondo «Non in questa stanza ovviamente, intendo al Campo».
«Tre mesi, più o meno» gli rispose «Tu?»
«Io...» si perse a guardare il vuoto «Da quando avevo due anni». Percy per poco non si soffocò con la sua saliva.
«Percy durante questa missione... Cerca di non avvicinarti troppo a Giove. E lo stesso farò io. Quell'uomo...» sospirò non continuando la frase.
«Lo odi a morte?» Jason annuí.

«Allora lascio a te la possibilità di sparargli al cuore appena si presenta» sorrise, ma Jason non lo imitò. «Io non gli sparerò» disse con quel tono indecifrabile che aveva avuto per tutta la conversazione «io lo ucciderò con le mie mani».
Se prima Percy era preoccupato, ora era terrorizzato.

Jason lo guardò bene. Batteva le palpebre velocemente e molto spesso, qualche volta chiudeva gli occhi per qualche secondo nascondendo quel verde acqua così particolare. Si passava una mano tra i capelli scuri quasi regolarmente. Era poco più giovane di lui, probabilmente l'età di Annabeth.
«Perché sei teso?» gli chiese, ma lui non rispose. «Percy non voglio che tu mi veda come un superiore di cui aver paura, va bene? Considerami un amico, un amico a cui puoi dire tutto».

Poi disse un'altra frase sottovoce per non farsi sentire, ma Percy lesse il labiale "Un amico che non ti lascerebbe mai".

Quando uscirono da quella stanza, Percy aveva il cuore che minacciava di uscire dal petto. Jason non aveva detto o fatto niente di particolare, l'aveva incitato a non avere paura di lui. Ma non ci riusciva. Sembrava un robot, non mostrava emozioni. Era apatico. «Perce tutto okay?» Grover gli si mise a fianco mentre il moro camminava verso la sala mensa.
«Jason é... É strano. Quando parla ha un tono piatto. I suoi occhi... I suoi occhi...» Grover gli si mise davanti, fermandolo.
«Ti avevo detto di non guardarlo negli occhi la prima volta.»
«Lui... Lui...» Percy non riusciva neanche a parlare «Ha l'aria di volermi soffocare mente dormo».

Grover annuí «Si, all'inizio da quest'impressione. Ma é uno apposto. Non socializza da cinque anni, cerca di capirlo»
«Okay... Okay» Percy fece dei respiri profondi.
«Non é un caso che Annabeth abbia scelto un pivellino come te per una missione così importante.» Grover gli sorrise riprendendo a camminare al suo fianco. Presero dei vassoi alla mensa e cominciarono a servirsi. «Tu sai fare uscire il meglio delle persone, in un modo o nell'altro riesci a cambiarle. Sei stato scelto perché tu possa portare a galla Jason Grace e buttare via quel tizio apatico».

Le guance di Percy si colorarono leggermente per i complimenti «Posso provarci. Anche se io lo definirei più anaffettivo che apatico». Anziché annuire o ridere, Grover scosse la testa con uno sguardo cupo «Jason prova emozioni, Percy. Ma non sono belle. Lo vedi anaffettivo perché é l'unico modo che ha per tenere quelle emozioni in una gabbia e non esserne sopraffatto».

Si sedettero a un tavolo e Percy lo guardò preoccupato «Cos'é successo?»
Grover lo guardò negli occhi «Non spetta a me dirtelo». Si girarono entrambi a vedere Jason seduto a un altro tavolo che parlava con Hazel. Lei cercò di mettergli la sua mano sulla sua, ma lui la ritirò di scatto. Lei gli mostrò il palmo e lui, molto lentamente, cercò di poggiare la sua mano su quella dell'amica ma appena si sfiorarono, la ritirò nuovamente.
Scosse velocemente la testa e Hazel gli disse qualcosa, da quella distanza non sentirono.

«Odia il contatto fisico.» capì Percy e Grover annuí mangiando una forchettata della sua insalata.
«Alle loro spalle c'è una storia terribile» gli spiegò il suo mentore «Jason l'ha presa molto peggio rispetto a Hazel. Lui ha rifiutato il Campo, lei invece ha fatto missioni una dopo l'altra per cinque anni, le ultime le ha fatte con te. E dopo queste ultime missioni é tornata più o meno quella di prima, grazie a te.»
«Io... Io non so come faccio»
«L'importante é che continui a farlo»
Percy e Grover ridacchiarono e la conversazione cadde lì.

«Vuoi riprovare?» gli chiese la ragazza e lui annuí. Hazel avvicinò una mano al suo braccio per dargli una carezza di conforto, ma Jason si ritirò di scatto quando la sua pelle entrò in contatto con quella dell'amica.
«Non ci riesco. Mi sento... Mi sento...»
«É un'invasione del tuo spazio? Ti senti come se fossi spogliato da ogni protezione?» ipotizzò lei. Jason annuí.

Erano nella stanza del biondo, seduti sul suo letto. Proprio non riusciva a sopportarlo. Il contatto fisico non gli era mai stato tanto simpatico, ma un abbraccio riusciva a farselo dare raramente. In quel momento lo infastidiva anche solo una carezza. Riusciva a toccare e a farsi toccare solo quando combatteva col corpo a corpo, ma non a caso preferiva la pistola.
La mania di abbracciarlo di Grover non aveva aiutato, ma sapeva che aveva solo cercato di farlo stare meglio.

A tradimento, Hazel gli mise una mano sulla sua e la strinse, impedendogli di ritirarla. Fece appello a tutta la sua forza di volontà per cercare di non divincolarsi. Strinse forte il piumone del letto e chiuse gli occhi.
Non sapeva perché. Sapeva solo che era una tortura psicologica. «Haz...» disse con voce strozzata. Lei allentò la presa ma lui continuò «...continua».
Jason riuscì a durare solo altri dieci secondi, poi, vedendolo pallido, Hazel gli lasciò la mano e lui corse dall'altra parte della stanza.

Il cuore del ragazzo minacciava di esplodere per la troppa velocità, stava tremando come una foglia. Non ce la faceva. Corse in bagno a causa della nausea che gli stava venendo e vomitò.

«Non ce la faccio. Non ci riesco» disse tra le lacrime. Hazel lo guardò triste, ma non disse niente.

Ehi gente ogni volta che trovate un errore non esitate a dirmelo okay? Ho letto e riletto questi capitoli quindi li so quasi a memoria e certi errori non li vedo più ahahhaha

Demigods Passion Spies {HoO AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora