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Taehyung si era ripreso, dopo tre buone settimane, ma ce l'aveva fatta e ne era giusto un po' contento.

"Buongiorno plebei. Il vostro re è ritornato." disse Taehyung, mentre prese posto sulla sua poltrona, che tanto gli era mancata.

Il suo ufficio, perfetto, tutto era come lo aveva lasciato quasi un mese prima, e lui non poteva che esserne felice.

Taehyung quella mattina si era svegliato con il sorriso sulle labbra. Tutto sembrava risplendere intorno a lui, aveva persino fatto colazione e in più, aveva pure chiamato i suoi genitori e gli aveva informati di quanto la sua vita fosse stupenda.

In più, come se non fosse stato abbastanza, aveva mandato un mazzo di peonie a suo marito, sapendo bene che quello era il suo fiore preferito.

Un nuovo Taehyung, ecco come si sentiva Taehyung quel giorno, un nuovo lui.

Ma quest'atmosfera venne rovinata dall'entrata di suo marito dentro il suo ufficio, con un'espressione che faceva trasparire solo tanta rabbia.

"Perché mi è arrivato un messaggio, in cui sembra che qualcuno abbia speso ventimila euro, nel giro di un'ora? Usando la mia fottuta carta, voglio precisare." ringhiò Jungkook, battendo le mani contro la scrivania dell'azzurro.

Taehyung sussultò non aspettandosi un comportamento del genere da parte di suo marito.

Jungkook era incazzato, tanto, e Taehyung non poteva più scappare, perché poteva ben capire la furia che stava bollendo nelle vene di suo marito.

Perché forse, ma solo forse, Taehyung quella mattina, si era svegliato così bene, che per sbaglio era entrato dentro il sito di Gucci, e aveva lasciato che il suo cuore prendesse il comando.

Ma Jungkook non doveva obbligatoriamente scoprirlo no?

"Di che stai parlando? Intanto placati e buongiorno anche a te amore." disse Taehyung, mostrando un mezzo sorriso, che dimostrava il suo nervosismo.

Perché si, Taehyung, aveva pagato con la carta di Jungkook, senza prestare attenzione a quanto il prezzo ammontasse.

Jungkook nel sentire il nomignolo in cui suo marito si era appena rivolto a lui, perse giusto qualche battito, e il suo cervello andò in tilt.

Amore, il suo amore?

E forse quell'amore fu abbastanza per far dimenticare al viola, del messaggio che gli era arrivato, e di cui lui era sicuro che fosse stato Taehyung a spendere tutti quei soldi.

L'azzurro, nel vedere il viola perso nei suoi pensieri, sorrise. Aveva fatto centro.

Era bastato un piccolo nomignolo per far mandare in tilt il viola, e questo era stato un piccolo passo falso, da parte di Jungkook. Perché l'azzurro avrebbe sfruttato quel punto debole in futuro, ne era certo.

"Jeon, sei ancora qui? O forse devo succhiarti di nuovo il cazzo per riportarti con i piedi per terra?" lo provocò l'azzurro.

Jungkook spalancò gli occhi e scosse diverse volte la testa, riprendendosi.

"Taehyung la prossima volta non ti azzardare ad usare la mia carta, perché non la passerai liscia." disse serio il viola, puntando i suoi occhi su quelli di Taehyung, che aveva un'espressione fin troppo compiaciuta.

"Oh? E cosa mi faresti? Almeno così mi preparo." lo provocò, l'azzurro con un tono anche al quanto malizioso.

Jungkook sorrise, fissando gli occhi scuri di suo marito, e alla fine prese posto su una delle poltrone davanti alla scrivania, si mise comodo, con le gambe aperte, mentre i suoi occhi rimasero fissi su quelli dell'azzurro.

"Meglio non saperlo piccolo."

Taehyung a quel nomignolo si irrigidì, e subito raddrizzò la sua schiena, fissando la figura di suo marito, che lo stava guardando con un ghigno.

"Tsk. Non mi provocare Jeon." rispose Taehyung, cercando di non cedere.

Perché la sua testa, non riusciva a non pensare a ciò che lui aveva fatto a Jungkook. E sapeva che aveva completamente sbagliato nel fare, ciò che aveva fatto, ma in qualche modo lo aveva voluto, tanto.

"Signor Jeon, l'altra sera ti ho lasciato fare. E mi hai stupito, devo ammetterlo. E ti perdono, perché ho sentito quanta voglia avevi di succhiarmi il cazzo, ma non continuare. Non farlo per il bene di entrambi." buttò fuori con una calma, il viola, che fece irritare l'azzurro.

"Signor Jeon, il tuo cane Jeon." partì Taehyung, "E questi consigli dalli a chi te li chiede, non a me. Perché io faccio il cazzo che mi pare con chi cazzo mi pare."

Jungkook si morse il labbro inferiore, cercando di trattenere un sorriso. Aveva fatto irritare l'azzurro, di nuovo.

"Allora vieni qui, sono duro piccolo." parlò Jungkook, spostando gli occhi verso la sua erezione, che gli stava facendo male.

Taehyung spalancò di poco gli occhi in un primo momento, ma poi sorrise, rilassandosi.

"Pregami." disse con voce ferma, l'azzurro.

Taehyung non capì il perché di quel cambiamento di discorso, ma gli piacque, tanto.

Jungkook dal canto suo, si sentì ancora più accaldato a causa di quell'unica parola.

Pregarlo?

Jungkook lo avrebbe fatto, lo avrebbe pregato fino a umiliarsi per avere delle attenzioni da parte dell'azzurro.

Però quello non era il giorno giusto, e lo sapeva lui, ma anche Taehyung.

"Nei tuoi sogni signor Jeon. Ah stasera ceneremo insieme. Perciò comportati da bravo marito e preparami una buona cena che possa soddisfare il mio palato." disse prima di alzarsi il viola.

L'azzurro ci rimase giusto un po' male, perché si aspettava che Jungkook facesse ciò che gli aveva chiesto, ma non si scoraggiò, tutto il contrario.

Quella specie di rifiuto, aveva solo ingigantito la voglia che lui aveva di farsi suo marito.

"Preparati, perché il tuo palato verrà più che soddisfatto... dal sottoscritto." disse Taehyung, con un tono di voce basso.

Jungkook si avviò verso la porta, con un sorrisino che non voleva abbandonare le sue labbra.

"Ne sono sicuro signor Jeon." disse Jungkook prima di lasciare definitivamente l'ufficio di suo marito.

Taehyung tirò un urlo, appena la porta del suo ufficio venne chiusa.

"Quel figlio di... Tsk. Bastava una sola parola cazzo." ringhiò l'azzurro, abbassando gli occhi e sbuffò nel vedere come i suoi pantaloni gli stessero stretti, a causa del rigonfiamento dentro i suoi boxer.

"Cazzo. Per favore Taehyung, succhiami il cazzo." scimmiottò la voce di suo marito, Taehyung.

"Si Jeon, basta che stai zitto." si rispose da solo l'azzurro, fin troppo irritato.

Sarebbe bastato così poco per far cedere Taehyung, ma il viola aveva deciso di troncare il tutto fin troppo velocemente.

E Taehyung non poteva accettarlo.

Ed era proprio per quel motivo che quella sera, Taehyung, avrebbe preparato una cena davvero con i fiocchi per suo marito.

Married -kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora