«Questa è davvero l'ultima volta» attesta Manuel.
«Non ci credi manco tu» gli fa presente Simone, accennando una risata. Che in realtà lo spera non sia l'ultima, lo fa sempre, sebbene la propria parte più razionale lo sgrida e gli ricorda che dovreb...
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«Quindi ce l'hai fatta a mette la faccetta tua su Instagram».
Manuel esclama tale frase quando è fermo sulla soglia della porta della camera di Simone. Quest'ultimo è seduto a gambe incrociate sul letto, sopra le lenzuola sgualcite color beige e una coperta di pile a scacchi nera e rossa.
È tardo pomeriggio, quasi sera, e gli ultimi raggi solari filtrano dalla porta-finestra e illuminano parzialmente l'intero ambiente.
Alza il capo, per notare il compagno compiere qualche passo distratto verso di sé; lo vede con in una mano un contenitore bianco – immagina sia polistirolo o materiale affine – dalla forma quadrata e una bottiglia di vetro contenente ketchup nell'altra.
Scuote il capo e sa a che si riferisce, senza stare a specificare: alla foto che ha pubblicato sul proprio profilo la notte precedente.
È uno scatto normalissimo, di lui davanti ad uno specchio nel bagno di un locale; davvero nulla di che - e la faccia neppure si vede tanto.
«Mi rompevano tutti» borbotta e scrolla le spalle.
Con tutti intende di sicuro Luna che lo tartassa da giorni per messaggio e Andrea che ha passato tutta la serata precedente insieme a Matteo e Giulio a convincerlo a pubblicare il primo post su Instagram; il ragazzo nuovo di Brescia, tra parentesi, lo ha pure aiutato a scegliere la foto più adatta, in una lunga e accurata selezione durata un'ora e mezza.
Un po' una congiura dal proprio punto di vista, eh.
«Quello che è?» svia il discorso sull'oggetto che l'altro tiene in bilico sulle dita.
Ormai Manuel è arrivato accanto al letto. Prende posto sul materasso, accanto a lui, appoggia la schiena alla spalliera rigida e allunga le gambe. «Un'offerta di pace» attesta «Anche se dovresti farla tu a me, ma vabbè».
«Perché io a te?».
«Beh, pe' ieri sera».
«Guarda che t'ho chiesto di venire, eh».
«Co' li altri e er pischello novo?».
«Eh, sì».
Ma manco morto, pensa. Rotea gli occhi. Sì, glielo ha chiesto, ma non è quello il punto. È uno differente, però non sta a spiegarglielo - anche perché sarebbe persino difficile spiegarlo a sé stesso, quindi molto meglio lasciar perdere.
Apre il contenitore che ha posizionato sulle cosce, scoprendo delle patatine fritte tagliate a forma di bastoncino. «Allora?» dice «Offerta accettata?».
Simone sbuffa. Non che sia davvero scocciato – soprattutto dalla sua presenza, anzi, tutt'altro; dovrebbe pure essere ancora offeso, fare il sostenuto e...
Ma chi vuole prendere in giro?
Fa cenno di no con la testa, un briciolo esasperato, ed imita la posizione dell'altro ragazzo. Allunga una mano e raccatta una patatina, mettendola in bocca. Quello è sufficiente come risposta, immagina.