capitolo 11: caos

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l'aria in quella sala incuteva terrore e serietà. Mio padre era a capo tavola, di lato c'ero io. Dall'altro lato del tavolo c'era Voldemort:  a destra Mattheo, a sinistra Tom e dietro i seguaci in piedi con la maschera 

-Bene signori- disse mio padre alzandosi -io e Voldemort abbiamo parlato su un piano per attaccare Hogwarts il prossimo anno. Dico il prossimo anno perché Voldemort sta recuperando le forze e serve tempo per eliminare una stirpe di maghi. Per gusto elimineremo Potter e man mano ogni singolo mago che incontreremo. Albus non avrà altra scelta e si arrenderà facendo noi padroni di Hogwarts- spiegò mio padre 

uccidere. Potter. padroni. potere. 

ma dove sono capitata 

-voi ragazzi per ora sarete lì e sarà come se nulla fosse, però prima di attaccare vi avviseremo due mesi prima. Per adesso vi godrete la permanenza lì e vi allenerete... poi l'anno prossimo sarà come rubarli tutto da sotto il naso- finì Voldemort 

la riunione continuò ed io dalle ultime parole non capì più nulla, stavo solo mettendo in sesto tutti i pezzi del puzzle. 

Erano le 15 e alle 16 avevamo il treno per tornare a casa. Dopo la riunione non ci siamo guardati negli occhi, perché tutti sapevano cosa ci aspettava e ci siamo recati nelle camere per fare le valige. 

scendo il borsone e trovo i fratelli Riddle con Voldemort

-signorina Perez i miei figli l'accompagneranno ad Hogwats- disse Voldemort prima di baciarmi la mano -spero di vederla alla prossima riunione- aggiunse prima di girare e andarsene nello studio dove mio padre mi lanciò un occhiata e chiuse la porta 

fantastico direi 

Non dissi niente e feci cenno ai due di seguirmi, un auto ci portò fino alla stazione dove attraversammo il muro e salimmo sul treno. Il viaggio era molto silenzioso, decisi di prendere un libro e leggerlo, ma la voce di qualcuno mi interruppe. 

-cosa sono quei segni sul collo?- mi chiese Tom difronte a me e subito Mattheo alzò il volto e mi scrutò 

-non sono affari tuoi Riddle- dissi prima di rimettere gli occhi sul libro 

-non fare la dura con me Perez, sei indifesa quando sei con tuo padre e ora cerchi di essere più forti di quello che non sei- disse Tom 

uno sonoro schiocco 

Ecco cosa rimbombò nella cabina. Le mie mani avevano toccato le sue guance lasciandoli un impronta, di cinque dita rossa, sulla guancia 

-la mia famiglia non ti deve fregare un cazzo.- sbottai prima di prendere le mie cose e uscire dalla cabina incazzata 

Potete toccarmi tutto, sfottermi allo sfinimento... ma mai la mia famiglia. Il rapporto tra me e mio padre non deve riguardare dei Riddle da quattro soldi e per fortuna che non sanno di mia madre o sarebbero morti per me. 

MATTHEO
Guardai ancora mio fratello con la mano sulla guancia e un sorriso spontaneo uscì dalla mia bocca. Ci sapeva fare.

-che ti ridi fratello?- chiese Tom incazzato, con ancora la mano che accarezzava la guancia 

-notavo solo come ti fai mettere i piedi in testa da una Perez fratello- ripuntai acido sorridendo 

-è perchè nostro padre la vuole alleata con noi, se nò finirebbe morta davanti a me- disse incazzato.

Patetico. è solo geloso perché nostro padre vede del potenziale in lei.

una punta di incazzatura venne anche a me. ma in fondo che m'importava di lei? era una troia e basta 

ELLE
-Mi sei mancata!- urlò JJ prendendomi in braccio e io mi immersi in quel calore.

mi aveva raggiunto all'entrata di Hogwarts e ora la mia felicità è veramente alle stelle.

-tutto ok? ti ha fatto male?- mi chiese una volta scesa dalle sue braccia. scrutandomi dall'alto verso il basso, preoccupato come un padre con la propria figlia quando si sbuccia un ginocchio.

-n-no Tranquillo- balbettai ma lui non sembrava convinto -ti racconto tutto dopo- dissi per poi alzarmi la cerniera del cappuccio 

2 ore dopo... 

-non ci credo... seriamente!?- urlò JJ dal letto dov'era seduto della mia camera, mentre io ero in piedi difronte a lui.  

-si- mi buttai a peso morto sul letto -non so come fare, se lo contradico ricevo altri di questi- dissi indicando le bruciature del collo -sai cosa successe l'ultima volta- dissi guardando il soffitto del letto, sprofondando nella felpa  

-e come dimenticarlo- sussurrò lui -che vuoi fare?- incrociò le braccia sotto la testa sedendosi vicino a me 

-non lo so... ma per ora devo solo concentrarmi e scoprire prima di cosa sono capace- dissi ancora osservando il soffitto, lasciando uscire un sospiro dalle labbra.. mentre osservammo entrambi, stesi, il soffitto. 


Un rumore assordante sentì dalle orecchie e mi girai dall'altra parte, ma urtai qualcosa di duro.. o meglio.. qualcuno 

-JJ SVEGLIA! ABBIAMO PITON A PRIMA ORA!- urlai è cademmo dal letto, io subito su di lui -che coglione! muoviti!- dissi alzandomi spostandolo

Infilai la divisa al volo e beato JJ che ha dormito con quella. Mentre correvamo per i corridoi, ormai deserti, mi attaccavo la cravatta e finalmente eravamo arrivati con un fiatone impressionante. Entrammo e per fortuna Piton ancora non c'er- ma parli del diavolo e spuntano le corna. 

-aprite il libro al nuovo argomento- entrò svolazzando il mantello con la solita aria arrogante e sbruffona. Ma non ha sentimenti?

JJ si andò a sedersi vicino alla corvonero ed io vicino a... Mattheo... perfetto. 

mi sedetti e alzò lo sguardo scrutandomi, per poi riportarlo su Piton.

-Per la prossima volta: voglio un lavoro di coppia e due pergamene con il nuovo argomento- disse Piton svolazzando qua e la -Pansy e Blaise, Tom e Astoria, Draco e Daphne... Mattheo e Elle... -

la fortuna è dalla mia parte vedo. 

Questa mattina non h voglia di litigare. Appena sento il mio nome con lui sbuffo e porto lo sguardo sul quaderno, Mattheo si gira e mi fa un sorrisino ed io non lo calcolo per niente.

-avrete una settimana, buona giornata- disse e suonò la campanella 

mi catapultai fuori ma una mano mi fermò 

-ehi, ehi.. non sei felice di essere capitata con me?- mi chiese presuntuoso, per poi farmi un sorrisino 

-felicissima- dissi ironica sorridendoli per poi guardare in basso e riportare lo sguardo su di lui -non ho voglia di scherzi Riddle, se vuoi ci vediamo stasera per farlo.. se non vuoi farlo lo faccio io- dissi stufa sorpassandolo

Uscì dall'aula e non lo sentì fiatare, segno che lo avevo lasciato senza parole. 

So tenere testa a tutti... ma se dentro di me ho un caos non me ne frega niente degli altri. Non ho tempo dei giochi, prima risolvo i miei.

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora