capitolo 39: "cazzo piccola..."

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𝗋𝖾𝗏𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖺𝗍𝗈

Questa mattina siamo arrivati presto alla mia villa, dove mi attendeva mio padre e Voldemort. Doveva restare fino a Capodanno e poi sarebbe tornato nella villa Riddle, dove poneva le ultime cose prima della guerra. 

5 mesi 

5 mesi e quello che avevamo creato tra quelle mura, sarebbe crollato come neve d'inverno. Sarà una guerra senza precedenti e la cosa mi mette ansia ogni giorno. Sono qui e girarmi la cartina nella mani per farmi una terza sigaretta, mentre sto sul balconcino della mia camera. Tutta questa situazione mi fa uscire fuori di testa e sapendo che dovrò passare metà delle vacanze a prepararmi per una battaglia.. ho paura. Non ho mai pensato di morire anche in quella battaglia, ma di certo non farò morire le persone che amo. Mio padre conta su di me come Voldemort e dovrei allenarmi per bene. Non posso e no voglio fare del male ai miei amici, a Mattheo... non posso. I ragazzi resteranno accanto ai loro genitori, avevo sospetto che erano mangiamorte e mi è stato confermato dopo la festa... quando Voldemort li ha richiamati. Non me la sono presa, non molto.. loro fanno qualcosa che li è stato imposto e so cosa si prova. 

-piccola che ne dici di rientrare?? fa freddo fuori- disse Mattheo roco dietro di me 

-mhmh finisco ques- eh daiii- dissi ma mi levò la sigaretta dalle mani 

-basta. ho un modo per calmarti i nervi piccolina- disse sussurrando, per poi abbracciarmi da dietro  

-i tuoi "modi" li conosco bene.. Theo- dissi e sussurrai l'ultima parola 

-questa parola detta da te fa un altro effetto sai?- disse per poi girarmi e avvicinarmi a lui,  baciandomi

Mise le mani lungo i miei fianchi e iniziò a baciarmi con foga, per poi indietreggiare e rientrare in camera dove chiuse la porta e pronunciò "muffilato". 

-troppi vestiti qui- disse mentre divorava il mio collo e con una mano fece scendere la spallina della mia giacca, mentre con l'altra me la teneva sul fianco

-mhh dici?- li dissi provocatoria, attaccata alla parete gelida

-sisi, credo staresti comoda qui- disse per poi prendermi dai fianchi e portarmi sul letto dove mi stese e continuò a baciarmi 

Sfilò la camicia, lasciando in bella vista il mio reggiseno. Poi scese con dei umidi baci dal collo fino al seno, scendeva e si soffermò sull'estremità della tuta. La sfilò lentamente e si perse  baciarmi l'interno coscia

-cazzo mi vuoi male- dissi ansimando già sotto il suo tocco 

-ti sto solo facendo "rilassare"- sorrise tra le mie cosce 

continuò fino a toccare l'estremità delle mie mutande, ormai zuppe, e baciarle lentamente 

-oo al diavolo- dissi esausta e lo portai sotto di me 

Incominciai a baciarlo con foga, li levai la camicia e quando arrivai ai pantaloni feci lo stesso gioco: iniziai a baciare la sua "sporgenza", senza levare i boxer e già era eccitato,

-cazzo piccola- ripeteva 

Ritornai su e mi persi arrotolata tra le sue braccia, perdendomi tra il suo profumo e i suoi baci. Lui ricominciò a baciarmi con più foga e levarmi il reggiseno. Scesa dalle labbra, delicatamente verso i seni dove iniziò a morderli e lasciare dei segni viola. Ritornò su di me e mi prese per il collo dove mi baciò più aggressivamente. Mi rigirai e lo baciai dal lobo fino alla bocca, per poi scendere fino alla sua sporgenza. Li levai i boxer e iniziai a baciarla lentamente prendendoci gusto. 

-cazzo piccola. così mi fai eccitare- sussurrò stringendo i miei capelli verso la sua sporgenza 

Iniziai a baciarlo e leccarlo, per poi risalire sù

-la mia piccola bimba cattiva... ora tocca a me- disse, mi mise sotto e scese giù con i baci 

Iniziò a riprendere l'interno coscia e baciarlo arrivando alla mia intimità. Strappò con i denti le mie mutande e iniziò ad accarezzarla prima di entrare dentro con due dita. 

-cazzo- ansimai e strinsi le coperte. Lui sghignazzò e riprese a infilare tre dita e muoverle sensualmente 

-Theo o entri o sono cazzi tuoi- lo minacciai sentendo la mia figa in preda al piacere. Sfilò le dita e le portò alla bocca 

-sei molto buona- sussurrò assaporando, per poi ribaciarmi 

Ci girammo tra le coperte a baciarci con foga e urlare dal piacere. Poi mi girò e mi misi verso di lui entrando all'improvviso 

-cazzo avvisa almeno- urlai

Spinte forti e pieni di piacere. Ecco com'era scopare con Matttheo.. provi piacere e sei al culmine dell'eccitazione. La stanza era ormai piena di gemiti, urla, spinte e schiocco di baci.

Ne avevo bisogno 


-piccola credo che ci dovremo alzare se vuoi cenare- disse Mattheo accarezzandomi la spalla e lasciandomi dei baci 

Io di spalle a lui tra le lenzuola. Ero molto stanca e credo che dopo la scopata, mi fossi addormentata. Ma Mattheo non perdeva tempo a fare lo stronzo e baciarmi per svegliarmi 

-piccolinaa...- sussurrava per poi baciare nell'incavo del mio collo 

Man mano aprì gli occhi e mi girai verso di lui 

-stanca?- disse sghignazzando 

-morta- risposi sorridendoli 

sorrise e mi baciò delicatamente le labbra 

-dai su che se tuo padre non ci vede pronti ci uccide- disse mettendosi i boxer 

Mi misi seduta sul letto ed ero tutta indolenzita.. ma TUTTA. Vidi che le gambe iniziarono a tremare 

-madonna Mattheo me la paghi dio santo- dissi imprecando. Cercai di alzarmi ma caddi come un sacco di patate e Mattheo scoppiò a ridere 

-che cazzo te ridi!- lo rimproverai -aiutami!- li urlai da terra e lui che se la rideva vicino la scrivania. 

Sorrise e mi prese in braccio a koala. Mi portò in bagno e, dopo una doccia veloce, mi infilò una felpa sua. Ma prima di farlo non potevo che non notare i bellissimi "segni" 

-madoo Mattheo! come faccio a coprirli!- dissi guardandomi allo specchio, seduta al lavandino 

Avevo succhiotti sui seni, sul collo.. dappertutto 

-se mio padre mi vede così sei morto- dissi ridendo, girandomi verso di lui 

-ti metti una felpa grande, la tuta e stai apposto- sorrise alzando le spalle 

-quanto sei cretino- sorrisi anch'io, facendomi trasportare dalla sua risata 

-ah si? e dimmi se sono cretino c'è la fai a scendere da qui- sghignazzò e mi mise le mani sulle cosce. Io ero ancora sul lavandino e le gambe tremavano ancora 

-senti come tremano... faccio questo effetto Perez?- mi disse seducente, accarezzando le cosce. Percorrendo con il dito piccolo cerchi, che mi facevano venire la pelle d'oca. 

-fai molti effetti Riddle- dissi prima di prenderlo per un dito da sotto il mento e portarlo alle mie labbra 

Ecco cosa ho paura di perdere... lui. L'unica persona che mi ha fatto scomparire gli attacchi di panico, la voglia di morire ogni giorno, la voglia di andarmene, quella di scomparire, cambiare, perdermi... con lui posso essere provocativa, dolce, buona, vendicativa... posso essere anche la vera Elle. mi guarderà sempre in un modo, perchè lui è così. Non è lo specchio di suo padre, ma quello di se stesso e con me è sempre Mattheo 

-ti amo e stra amo Elle- sussurrò accarezzandomi la guancia, a pochi centimetri dalle labbra 

-ti amo e stra amo Riddle- risposi perdendomi in quegli occhi, color cioccolato

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora