capitolo 28: stelle e potere

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𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼

eccolo qui... il giorno tanto atteso. 

10 febbraio 

il mio compleanno 

Vi starete chiedendo perchè sono da mio padre, chiusa in camera? bene!
La sera di capodanno me ne sono andata e la mattina, per più di due settimane i ragazzi hanno cercato di trovarmi senza risultati. Il motivo? Ho scoperto il mio secondo potere, che combacia col mantello dell'invisibilità e in più quello con la bacchetta di sambuco.
Attraverso il potere del mantello dell'invisibilità, mi fa espandere un campo che voglio rendere invisibile per me. Mi sono allenata molto e con quel potere sono riuscita a nascondere agli altri la mia localizzazione e dove mi trovavo anche spostandomi da una parte all'altra.
Con il potere della bacchetta di sambuco, invece, posso leggere le rune antiche. Passare da rune al linguaggio e scoprire ogni forma di paragrafi o testi. Per attivarlo devo avere la mia bacchetta, tracciare atterra il simbolo della stella a cinque punte, mettere quel che si vuole tradurre e poi ciò mi verrà tradotto attraverso un ologramma.
Sono giorni che li controllo e sento che ci sto riuscendo. il problema che sorge però è un dubbio che sia io che mio padre abbiamo... un quarto potere. è capitato una volta... una sola volta.. mi ero incazzata così tanto con mio padre che li ho lanciato un onda potente facendolo scansare dall'altra parte della stanza. Ero così impaurita di averli fatto male che mi sono barricata due giorni e ho usato il potere dell'invisibilità come scudo. Mio padre dice che non è nulla ma ho paura di tutto.
Un mago di solito dovrebbe avere un punto per cui calmarsi... il mio? Mattheo. è stato l'ultimo a non perdere le speranze.. come lo so? perchè lo spio. Da quando sono finite le vacanze va ogni notte sulla torre o al lago ad ammirare le stelle. Li ho sempre detto che mi piacciono e ogni sera mi parla... la scorsa sera ha detto 

"𝘷𝘦𝘥𝘪 𝘌𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮'è 𝘪𝘭𝘭𝘶𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢? 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘦 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢... 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩è 𝘦 𝘯𝘦 𝘴𝘦𝘪 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘌𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩è"

E sempre così... può anche pensare a un momento bello con me, ma va a finire che urla contro come se io sono di fianco a lui. Non segue più molte volte le lezioni e ha sempre la testa altrove, ancora ricordo le parole della lettera che li ho lasciato quella sera.. 

"𝖾𝗁𝗂 𝖳𝗁𝖾𝗈, 𝗅𝗈 𝗌𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗈𝗋𝖺 𝗆𝗂 𝗌𝗍𝖺𝗋𝖺𝗂 𝗈𝖽𝗂𝖺𝗇𝖽𝗈 𝖼𝗈𝗇 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗈 𝗍𝖾 𝗌𝗍𝖾𝗌𝗌𝗈... 𝖾 𝗍𝗂 𝖽𝗈 𝗋𝖺𝗀𝗂𝗈𝗇𝖾. M𝗂 𝖽𝗂𝗌𝗉𝗂𝖺𝖼𝖾 𝖺𝗏𝖾𝗋𝗍𝗂 𝗅𝖺𝗌𝖼𝗂𝖺𝗍𝗈 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝗌𝖾𝗋𝖺, 𝖺𝗏𝖾𝗋𝗏𝗂 𝗅𝖺𝗌𝖼𝗂𝖺𝗍𝗈... 𝗆𝖺 𝖽𝗈𝗏𝖾𝗏𝗈. I 𝗉𝗈𝗍𝖾𝗋𝗂 𝖽𝗂𝗏𝖾𝗇𝗍𝖺𝗇𝗈 𝗍𝗋𝗈𝗉𝗉𝗂 𝗉𝗈𝗍𝖾𝗇𝗍𝗂 𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗋𝖾 𝖼𝗈𝗇 𝗏𝗈𝗂 𝗉𝖾𝗀𝗀𝗂𝗈𝗋𝖺𝗇𝗈 𝖺𝗇𝖼𝗁𝖾 𝗂𝗅 𝗏𝗈𝗌𝗍𝗋𝗈 𝗅𝗂𝗏𝖾𝗅𝗅𝗈 𝖽𝗂 𝗇𝖾𝗆𝗂𝖼𝗂.  M𝖾𝗀𝗅𝗂𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗂𝗈 𝗆𝗂 𝖺𝗅𝗅𝗈𝗇𝗍𝖺𝗇𝗂 𝖽𝖺 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂 𝖾 𝗏𝖺𝖽𝖺 𝗂𝗇 𝗎𝗇 𝗉𝗈𝗌𝗍𝗈 𝖽𝗈𝗏𝖾 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝖽𝖺 𝗌𝗈𝗅𝖺 𝖾 𝖺𝖻𝖻𝗂𝖺 𝗌𝗈𝗅𝗈 𝖾𝗌𝗉𝖾𝗋𝗂𝖾𝗇𝗓𝖺 𝗌𝗎𝗂 𝗉𝗈𝗍𝖾𝗋𝗂. N𝗈𝗇 𝖼𝖾𝗋𝖼𝖺𝗍𝖾𝗆𝗂 𝗉𝖾𝗋𝖼𝗁è 𝗇𝗈𝗇 𝗆𝗂 𝖿𝖺𝗋ò 𝗍𝗋𝗈𝗏𝖺𝗋𝖾. 𝖯𝗋𝗈𝗌𝖾𝗀𝗎𝗂𝗍𝖾 𝗉𝖾𝗋 𝗅𝖾 𝗏𝗈𝗌𝗍𝗋𝖾 𝗏𝗂𝗍𝖾 𝖾 𝗌𝖺𝗅𝗎𝗍𝖺𝗆𝗂 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂.
I𝗈 𝗍𝗂 𝖺𝗆𝖾𝗋ò 𝗌𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝖾 𝖿𝗈𝗋𝗌𝖾, 𝗌𝖾 𝖺𝗏𝗋ò 𝗈𝖼𝖼𝖺𝗌𝗂𝗈𝗇𝖾, 𝗍𝗈𝗋𝗇𝖾𝗋ò... 𝖺𝖽𝖽𝗂𝗈"

Ancora ripugnante come una lama di basilisco nel mio corpo. Devono capire che erano un pericolo e solo mettendoli contro, capiranno. Anche i ragazzi credo che siano incazzati, ma o così o niente 

-ancora pensierosa cara?- disse mia madre avvicinandosi a me sulla poltrona in veranda, sistemandosi la vestaglia verso la vita.  

-pensieri su cosa fare mamma- misi il mio mento sulle ginocchia abbracciate al petto -non so che fare o come comportarmi!- sbuffai 

-amore troverai sempre una via per te stessa e ti farai perdonare dai tuoi amici, ne sono sicura- si avvicinò a me e mi porse un bacio sulla nuca -ma prima- aggiunse e prese qualcosa sul tavolino -esprimi un desiderio- disse con una tortina in mano. Erano le classiche tortine che facevamo con mia sorella. Ogni volta dovevamo mettere sotto sopra la cucina, solo perchè una delle due voleva fare gusti diversi. 

-vorrei che fossi qui- sussurrai per poi spegnerla, ritornando nella mia camera.  

A volte, per pensare, vado da mia madre. Infondo è l'unico modo per comunicare. Mia sorella lo intravista solo poche volte, ma non ho mai parlato con lei. Le volevo molto bene. ma non avevamo un legame come me e la mamma.
Mi dirigo, come ogni sera, smaterializzandomi al lago nero dove trovo Mattheo che fuma. Ho l'impulso di prendermi una sigaretta, così vago nella tasca della felpa e trovo una canna che avevo conservato. lo vedo stendersi sul prato umido e aspirare quella nicotina. Il fumo che esce dalla sua bocca è così calmo e lento... e il venticello li scompiglia i capelli rendendolo più bello di quanto non lo è. Mi siedo a pochi centimetri da lui e l'osservo. Non può nè sentirmi, nè vedermi. Io lo vorrei solo abbracciare. Noto una lacrima che riga il viso, ma se l'asciuga veloce, sentendo dei passi arrivare dietro di lui.  

-amico eccoti!- disse JJ arrivando correndo -che ci fai qui- aggiunse sedendosi vicino a lui 

-penso- disse aspirando la sigaretta, e lasciando lo sguardo solo al cielo.  

JJ credo che avrà capito a cosa pensa, perchè abbassa il capo e cerca di trattenersi. Stringe i denti, per non piangere e cerca di fare il duro... ma non tuti lo nascondiamo bene. Io, per esempio, noto i particolari. JJ quando deve piangere, o si trattiene nel farlo, stringe i denti, chiude le nocche e guarda altrove. Mattheo, se non vuole provare sentimenti, riesce a spegnerli. Con me non riusciva mai.  

-amico manca a tutti.. ma è stata una sua decisione- disse JJ guardando il lago 

-una decisione di merda- rispose Mattheo e io sorrisi sapendo quanto cazzo aveva ragione -lei- lei- cercò di dire ma sena risultati. Le parole li morivano in bocca, non aveva fiato nemmeno per parlare. 

Fissarono per un po' la luna riflettere sul lago e le stelle illuminare il cielo. Era la notte più calma. 

-e la notte che preferisce lei- disse Mattheo rompendo il silenzio, stendendosi sull'erba con JJ di lato -10 febbraio.. il suo compleanno è c'è una notte come questa- indicò sopra di lui, mentre con l'indice e il medio tratteneva la sigaretta che poi riportò alla bocca. 

-già- annuì solo JJ -ogni anno mi convinceva a festeggiarlo in giardino. Ci mettevamo sul prato, con una coperta, il doppio di lei, e osservava il cielo. Mi diceva ogni costellazione che si formasse fino all'alba. Dove la riportavo in camera, prima che il padre la vedesse.- raccontò JJ e io non feci altro che stare lì e ridere

-meritava di più- rispose Mattheo e JJ li annuì sorridendo. 

Loro non mi vedevano, ma da quando Mattheo ebbe iniziato a parlare del mio compleanno mi misi a piangere, ma al contrario di loro... non seppi trattenere le lacrime.
Fino a fine sera rimasi con loro, finché non vidi che si addormentarono sull'erba verso le prime luci dell'alba. Sono stati tutta la serata ad ammirare il lago facendo vagare solo i loro pensieri. E'  straziante vederli così, ma è meglio così che vederli morti su un campo di battaglia.

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora