capitolo 18: "cuore e cervello fottuto"

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𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼

-piccola- mi sentì sussurrare all'orecchio, mentre dei baci umidi vagavano sul mio collo lasciando la mia pelle in pieno a emozioni  fugaci. 

-mm-mugolai coprendomi il mio viso, sprofondando nel suo petto

-hahh, piccolina- si mise a ridere e continuò ad accarezzarmi la guancia. dio era un inferno.  

pian piano aprì gli occhi e lo trovai a pochi millimetri da me. Ma la luce del sole era troppa, e iniziai a strofinarmi gli occhi per troppa luce

-dai bimba ho preso la colazione- sussurrò roco baciandomi il collo, per poi passare alla bocca lentamente. 

Mi baciò delicato, prima a stampo e poi pian piano un limone dolce. Era dolce, romantico e allo stesso tempo eccitante, sentire lui a prima mattina. 

-mi ci abituerei sempre- sorrisi  finalmente guardandolo e perdendomi nei suoi occhi marroni.  

-sempre- disse per poi ritornarmi a baciare e saldare le sue mani sui miei fianchi nudi.  

Mattheo mi aveva portato la colazione in camera, ma io non mangio molto... ho solo bevuto il caffè e preso qualcosa per la testa. Durante la colazione eravamo in silenzio, ma i nostri sguardi dicevano più del dovuto. Io ero seduta sul letto in mezzo ai cuscini assaporando il caffè, mentre lui era disteso, di lato che finiva il suo cornetto. 

-cosa vuoi fare?- disse Mattheo, una volta che lo raggiunsi sul letto, dopo che uscì dal bagno. E si stese di lato a me. 

-possiamo stare così fino a pranzo e poi raggiungiamo gli altri..- proposi accoccolandomi più a lui, mentre mi faceva i grattini sulla schiena e sorridevo a quel gesto.  

Lo sentì sorridere dalla mia espressione,  per poi prendere il libro al lato del mio letto. Era un vecchio libro che leggevo prima di dormire, o quando avevo tempo. Qualcosa che sapeva distrarmi.  

-vuoi che te le legga?- propose dopo averlo revisionato. mi si scaldò il cuore e li sorrisi, facendo diventare lui, uno stronzo qual era, un bimbo in cerca di attenzioni.

Annuì e li diedi un bacio sulle labbra, per poi stare calda tra le sue braccia mentre leggeva il mio libro preferito. La testa sul suo petto, le sue braccia tra di me e la sua voce roca e calma che mi rilassava. Per un momento ero in pace. 


-secondo te è ufficiale?- mi chiese Pansy, mentre bevevamo del thè nella sala grande. I ragazzi giocano a carte sul tavolo, mentre io e Pansy avevamo deciso di stare davanti al fuoco a parlare. Avevo una tuta e una felpa bianca di Mattheo con una coda disordinata. Ci eravamo alzati tipo due ore fa e non avevo voglia di vestirmi bene.

-non lo so- dissi per poi sorseggiare -non siamo arrivati a "quel punto"- precisai, puntando gli occhi da lei alla tazza.

-ma si vede che state bene insieme, lui ti protegge sempre e ieri non ti lasciava mai di vista- disse appoggiando la tazza sul tavolino davanti a lei.  

-non lo so- mi girai e lo guardai ridere con i ragazzi -il problema che a me fa paura, perché è qualcosa di nuovo e tutto.. non lo so- riportai lo sguardo su Pansy. Accorgendomi che guardarlo troppo mi provocava un forte battito al cuore.  

-non hai mai avuto una relazione?- mi chiese, riprendendo la tazza e posizionandosi meglio tra le coperte.

-nah- sorrisi -ho perso la verginità a 12 anni, con un ragazzo dopo la partita e da lì mi scopavo chi voglio... ma mai provato niente- dissi appoggiando la tazza ormai vuota -ma con lui... provo quello che non provo seriamente- portai le gambe al petto e mi sistemai il cappuccio della felpa.  

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora