Pancake & Caffè

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"Beh...si è fatto tardi, meglio che vada!" Maura non vuole andare, Jane è davvero una donna divertente e affascinante, ma si conoscono da poche ore e non vuole davvero vedere cose che non ci sono. "Mhmm...non mi va che torni a casa a quest'ora Maura è buio...perché non ti fermi, ho una stanza in più...che ne dici?" la bionda valuta l'offerta e accetta volentieri, questa donna è davvero bellissima e avere l'occasione di conoscerla meglio sembra una buona idea. Parker che è nella sua cuccia preferita scatta in piedi appena Jane si alza dal divano. "Oh...posso aiutarti io se vuoi Jane, sono un dottore e se ti va..." la mora si blocca imbarazzata. "Beh...io...non so!" armeggia imbarazzata con il collare del cane che aspetta un cenno per muoversi. Maura coglie l'imbarazzo della donna e si pente di aver chiesto, dopotutto è qualcosa di molto intimo. "Scusa, io...non dovevo davvero..." ma Jane scuote la testa. "No...ok...è solo che sono abituata a mia madre...sarei persa senza di lei...mi aiuta tanto con le bimbe...ma se vuoi...va bene, ma sono pessima come paziente, sappilo!" Ride nervosamente contagiando anche Maura. "Beh...tecnicamente non sono il tuo dottore...dici che dovrei sedarti?" Una nota di scherno innocente nella voce, Jane ride di gusto alzando le mani in segno di resa. "Cosa...no, hey?! Mi basta una birra per rendermi più collaborativa!" lascia il collare di Parker e tende la mano. "Allora doc...mi accompagni? Prima porta a destra laggiù in fondo al corridoio davanti alla stanza delle bambine!" Maura le prende la mano e la guida fino alla sua stanza è sobria ma ben arredata, abbastanza grande da lasciarla muovere senza andare a sbattere ad ogni passo. " Il mio pigiama è sotto il cuscino, lato sinistro..." comincia a togliersi i vestiti. "Non ti imbarazzerai vero? Vedrai milioni di corpi nudi a lavoro!" La prende un po' in giro. "Oh...no...ma di solito sono tutti morti...tu invece, wow...!" le esce con troppo entusiasmo, strappando un ghigno compiaciuto alla bella mora. Jane in boxer eè qualcosa da vedere, il suo corpo atletico e abbronzato sembra tagliato col coltello, Maura ringrazia che Jane non possa vederla, perché deve mordersi la mano per non gemere di piacere. " Allora...?" chiede con impazienza. "Oh sì, eccoti il pigiama!" Maura l'aiuta nell'essenziale sfiorando per caso con le dita la pelle di Jane, è così morbida e profumata, la donna odora di Lavanda e fiori selvatici. "Bene, grazie mille Maura...sei stata bene oggi? Olly sa essere un po' invadente...se ti infastidisce dimmelo, ok?" Jane si avvicina al letto e toglie le coperte per infilarsi sotto. È davvero stanca, Maura fa per andarsene ma Jane la richiama. "Hey...Maura...non darmi della pazza ma ti piacerebbe farmi compagnia? Parlare mi aiuta a dormire...di solito ci pensa mia mamma...ma preferisco parlare con te...sei tutta da scoprire!" Si alza sui gomiti e fa cenno con la mano di stendersi al suo fianco, Maura sta morendo dentro, dormire con una perfetta sconosciuta, bellissima per di più, non sa davvero come comportarsi. Jane interpreta il suo silenzio in modo negativo. "Oh, forse è troppo...se ti ho messo a disagio non volevo!" Jane si sdraia con occhi aperti sospirando pesantemente, che sta facendo?. "No, va bene, non me lo aspettavo...ti ho già visto in mutande...quindi, direi che posso sdraiarmi accanto a te, giusto?" Ride nervosamente. "Giusto Dottore! Ti pagherò la prestazione, ok?" Le sorride legando i capelli in una treccia disordinata. "Va bene...ok, mi sistemo e poi dormiamo...sono stanca anche io!" Prima di girarsi dall'altra parte Jane dice a Maura di lasciare una piccola luce nel corridoio per le bambine, capita che se si sveglino nella notte a volte si infilano nel suo letto. Maura fa come detto e dopo qualche momento di chiacchiere rilassanti si addormentano. La mattina arriva troppo presto per Maura, grazie a Dio deve lavorare dopo pranzo, la bionda si alza per andare in bagno e decide di andare a vedere delle bambine, entra in camera, ma trova solo una di loro che dorme tranquilla, va in salotto e trova Olivia che gioca con dei lego sul grosso tappeto colorato. "Mowa!" Ride correndole in contro. "Ciao bellissima...hai fame?" La piccola fa cenno di sì con la testa e si accuccia tra le sue braccia. "Mhm...se vuoi possiamo preparare la colazione per la mamma e tua sorella, ti va?" Olivia annuisce eccitata. "Bene...mi vuoi aiutare?" La mette a sedere sul bancone della cucina. "Che cosa piace alla mamma, lo sai tesoro?" Le sfiora i riccioli ribelli con le dita, Olivia ci pensa un attimo. "Pancake rabbit!" Ride battendo le mani. "Oh, i pancake? bene, quelli li so fare...adesso vediamo come fare tutto, va bene?" Maura prende tutto l'occorrente e si fa aiutare dalla bambina a mescolare tutti gli ingredienti, preparano tutto e si mettono a cucinare complici, mentre Olivia canticchia un motivetto infantile. "Coppeee!" Indica la macchina del caffè. Maura annuisce. "Caffè, alla mamma piace il caffè vuoi dire?". "Tii...mamma beve tato Coppeee!" Dice in tono serio alzando un ditino verso il cielo, la bionda sorride divertita, questa bambina è un vero amore, dolce e per qualche ragione a lei sconosciuta l'ha presa in simpatia, dopo qualche minuto arriva anche Camille che si stropiccia gli occhi assonata. "Nonna, ho fame!" Piagnucola pensando di trovare Angela che di solito prepara i loro pasti. Maura si volta e le sorride teneramente. "Oh, ma ciao tesoro...buongiorno! Vuoi anche tu dei pancake?" Camille le sorride ma  fa cenno di no. "Ciao Mowa...mamma?" Si mette a sedere sul divano del salotto. "Mamma dorme piccola...se vuoi, posso prepararti quello che vuoi!"  Mette sul piatto qualche pancake per Olivia che li mangia con gusto. "Grazie, ma preferisco aspettare, non facciamo mai colazione senza la mamma, vero Olly?" La voce della piccola ha una nota di disappunto che non sfugge a Maura. Olivia abbassa la testa colpevole, mette giù la forchetta e si siede accanto alla sorella. "Si, scusa Cam...avevo fame!" Maura rimane un attimo stordita, aveva sbagliato qualcosa?. La bionda non insiste oltre, lascia le bambine giocare e si versa una tazza di caffè mentre aspettano Jane, non per molto. "Buongiorno a tutti!" Saluta la mora mentre avanza con Parker. "Mamminaa!! Urlano le gemelle correndole incontro felici. "Hey...ma... senti qui che profumino...Maura?" chiede in attesa. "Sono qui Jane...hai fame?" La bruna si avvicina al bancone della cucina. "Muoio di fame! Sento odore di caffe o sbaglio?" Annusa l'aria come un cane da tartufo. "Si...Olivia ha detto che lo adori, te ne ho preparato una tazza!" Jane sorride e prende tra le mani la tazza fumante che Maura le ha messo davanti. "Mhmm, che buono...caldo e forte...grazie Maura, ma hai fatto anche i pancake?" Olivia si aggrappa alle gambe di sua madre urlando eccitata. "Pancake rabbit mamma! Mowa è bravissima...io ho aiutato, ne ho mangiato uno...scusa!" La vocina le trema. "Hai fatto bene amore...perché sei triste?" Si sporge per prenderla in braccio. "Cam...mi ha sgidato...ha detto che dovevo aspettare te...ma io ho fame mamma!" Jane le dà un bacio sulla testolina arruffata."Non hai fatto nulla di male ok? Grazie per avermi aspettata ma non serviva...Maura ha cucinato queste cose buone...è un peccato sprecarle!" Cam che è rimasta accanto alla sorella, non dice nulla, si aspetta di essere sgridata ma Jane la prende in braccio e le bacia la guancia. "Grazie amore mio, lo apprezzo molto ma non voglio che litighiate ok? Non spetta a te tesoro sgridare tua sorella, quello è compito mio o della nonna. Olly non ha fatto niente di male, perciò chiedile scusa e chiedi scusa anche a Maura che si è data tanto da fare!" La piccola si rabbuia un attimo ma fa come detto. "Scusa Olly e Mowa...non volevo...io..." Camille comincia a piangere piano. "Oh no tesoro, va tutto bene, hai capito quello che vuole dire mamma, vero?" Fa cenno di si. "Ok...allora sei perdonata...anzi perdonami anche tu...sei una bambina molto responsabile, è stata solo colpa mia...la prossima volta chiederò, va bene? Avete le vostre abitudini e io le devo rispettare. " Amici?" Chiede tendendole la mano. "Amici!" risponde Cam dandole il cinque.

ALL'OMBRA DEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora